117 nomi», »iarzo. 118 di Mozanega mandato in ferri di qui per il Podestà et capitanio di Crema per la pittura posta, come ho scritto di sopra. Di Verona, di Nicolò Barbaro capitanio del Lago, di -. . . Del zonzer lì a hore 21 il prò-vedador zeneral Contarmi avanti li reetori li podes-seno andar contra ; ma si preparavano per andarli. Di le cosse di sopra, per uno venuto di Trento si ha li avisi zà scritti, sichè certo sarà garbuio. Di domino Zuan Andrea Prato el cavalier, colateral zeneral, da Cassan, di 21, a li reetori di Brexa. Di qua non è altro di novo, salvo che li inimici hanno soccorso Lecco et hanno sponlato la compagnia di messer Guido de Naldo el una altra compagnia. Vero è che de qua se intende che non ga hanno dato soccorso de victualia perchè non ne hanno, et questo sarà niente. Questi signori non attendeno ad altro, salvo a la conservation di Bergamo et bergamasca. Se altro occorrerà ne darò aviso a le Signorie vostre. Da Cassan, del proveditor Moro, di 20. Come inimici hanno soccorso Lecco et hauta la Chiusa, la qual cosa ha sempre dubitalo, benché il castellai) di Mus affirmava facea guardar li passi di la montagna dove mai passeriano: tamen sono passati. Lo .capitanio Cosco et Cesar da Martinengo sono ritornati da la Chiusa con le compagnie sue. El capitanio Vaylà se imbarcò con lo castellan di Mus et è partito, perchè di ordine del castellan la-sorno la Chiusa. Scrive di provision non si manca, et hora bisogna vardar il nostro paese. Del ditto, di 21. Come inimici, poi soccorso Lecco si ha che voleno batter il ponte di Lecco, che sono dentro quelli dei castellan di Mus, et quello havuto voleno andar a Mandello et chi dice a Mon-guzo. Et è venula una bandiera di fanti in Brevio. Li reetori di Bergamo sono in gran fuga et protestano che si vadi lì, etc. Se li ha mandato da 800 in 1000 fanti. Si dice inimici aspettano soccorso, et grosso. Da Cassan, di 20, hore 13. Come inimici essendo passali oltre Adda et ascesi al monte di Caren, hanno per via del monte trapassata la Chiusa, et deinde andati a Lecco l’hanno soccorso senza alcun obslaculo, perchè, vedendo il castellan di Mus non poter esister a l’impelo de inimici, che haveano passalo li luogi forti, fece intender ad quelli che erano a la Chiusa che si dovesseno retirare et al meglio polesseno salvarsi. Et lui con alcuni capi et fanti andò in armala sul lago. Il magnifico messer Piero Longena et il conte Claudio RangQn con alcuni allri sono relirati et salvati a Caprino, et si hanno mandato hora hora a dimandar li condutieri per consultar de qui quello si babbi a far. Ileri il signor conte di Gaiazo, et il signor Paulo Luzasco cum tutte le loro cavallarie et 200 archibusieri andono a la volta de Ulzinà per divertire quelle gente che erano passate, el feceno preson un capitanio Batlistino da Castelnovo et molti fanti et bagaie et dissipeteno molle villualie de inimici ; ma questo non giova a la impresa, non essendo fatto altro effeclo. Del ditto, di 21, hore 15. Come inimici, da poi soccorso Lecco, hanno levata l’artellaria che avevano a Olzinà et la conducono a la volta del ponte di Lecco per batter esso ponte. A nome del castellano di Mus si è mandato il magnifico conte Mercurio a Bergamo con alcune compagnie de fanti per defension di quella città, che sono da 1500 fanti. Vene sier Bortolomio da Canal auditor nuovo et sinico di terra ferma, qual vien da Piove, el iu-sta le lettere del Collegio è venuto con il processo fallo a Noal contra sier Francesco Pasqualigo podestà de lì, et fo parlato quello si havesse a far. Alcuni volevano andasse al Conseio et mettesse di retenirlo, et lui disse staria troppo in prexon fino compisseno il sindicà. Et fo dillo che li soi parenti ha ditto esso Podestà è contento venir via et vadi il successor, ancora che’l sia stà eleclo per danari, et poi tornali li Sindici lo menarano ai Consegii volendo. Niente fu concluso et fo rimesso a da ma-tina. Et la mattina fo ledere del ditto Podeslà, che a requisition di quel popolo per farli cosa agrata refudava, ita che li fo scritto per li soi, cosi facesse ; et però il Sinico fo expedito, et poi doman torna a Padova. Da poi disnar fo Conseio di X con la Zonta, et 75* veneno zoso a hore 24 et lexeno il processo fallo a Brexa per sier Alvixe Bon el dottor avogador conira sier Zuan Ferro capitanio de lì, per cerle parole brute ditte a uno......Malvezo citta- din de lì è ... . del Conseio, vidélicet rebello et altro. Ilor il processo non fo compito, et fo rimesso a uno altro zorno. Da Constantinopoli, di sier Piero Zen vice-bailo, fo lettere di 19 et di 20 Fevrer. Come li preparamenti si fa grandi per Hongaria, et il Signor va in persona cum tutto lo exercito suo et la Porla, et uno numero excessivo di artellarie. Ha scritto a li confini ludi li sanzachi siano ad ordine, et si parlirà questo Aprii per Andernopoli. L’orator