107 MDXXVIII, MARZO. 108 lesse fugire questa occasione da questo esercito di la liga, nondimeno se iudiea che a la bonlà de le genti, al numero magior de li imperiali, a la quantità di l’artigliaria di più di la cesarea el poi a li capi tutti disposti a questa impresa confidandosi loro ne la bonlà di quesle zente, ne la iustitia et in Dio, che si combatterà presto el che quanto questa giornata vadi in longo 10 o 15 giorni, che la non debbi passar. Tulle le città che sono in obedientia a la Maestà Christianissima monsignor Laulrech ha fornite di gente falte di novo, senza sminuir le bande ordinarie. Tutti li ambassalori sono restali in Santo Severo per comandamento di monsignor Lautrech, el con gran dilficultà lo abbiamo potuto pregare 67 che ne vogli dire la causa de lo nostro stargli ab-senli : alfine lui dice resolutamente che'I non vole che andamo seco, perchè patiressimo. Noi li habia-mo risposto che se Sua Excellentia resta per questo, che noi non potemo patire stando apresso la persona sua et quanto a questo, clic considerano per ogni modo seguire Sua Excellentia per poter scriver ai nostri signori el per non mancar del nostro debito. Lui a l'ultimo non ha volulo; cosi senio in Santo Severo tulli et havemo a la guardia de la cita 600 fanti. A noi conviene per sua commissione ha-ver cura di conservar questa città da alcuni pochi fanti di Manfredonia che con il viceré di la Puglia li sono restati, che una notte non la pigliassero assieme con la parie angiovina, imperoché questa Ierra è debolissima d’ogni conditione. Noi adunque ci siamo divisi ciascuno a la parte sua. 68') Da Bergamo, di rectori, di 19, hore 16. Come inimici non sono mossi dove i erano. Si iudiea facilmente soccorerano Lecco. La compagnia di Guido di Naldo el del Cagnolo, quale erano a la defensión di Carem, sono stà da inimici molto maltrattate, et le reliquie loro se hanno redulo ad Almen. Da Cassan, vidi lettere, di 18, particular. Come il castellali di Mus liavia deliberà star saldo et usar a quelli di Leco la descrilion li usorno a li soi. Post scripta. È venuto nova, come inimici sono un’altra volta passati Adda et hanno spelato la compagnia del Cagnol et di missier Guido di Naldo a uno loco nominato Carem, da qual potrano (1) La carta 67 * i bianca. andare a Lecco, se ’1 caslellan di Mus non li farà grossa resistentia. Item, per un’ altra lellera pur di Cassan di 18, scrive, la nolle passata alcuni nostri fanti sbandali andorno a Melz, dove lì era uno commissario a nome de imperiali con 15, o, 20 compagni. Assai-torno la stantia dove esso era a dormire, el quale havia la sua signora apresso, lo preseno el lo me-norono quivi pregione e lassorono la signora vedoa et sconsolata in lelo, per non dar anco ad essa donna mala notte. Da Verona, di Nicolò Barbaro capitanio del Lago, di 19, particular. Scrive, cussi per avanti ho dillo di preparamenti si fanno per venir in Ilalia, né credo per sinistro del Principe reste-rano ad venir, perchè questi che hanno l’arlellarie sono del conlà de Tiruol el il contado ha falto la provision et non fassi altro che far archibusi in Trento, et più per farli presto hanno drizalo tre fusine di novo et non fanno altro che lavorare, et poi il mover hanno fatto quelle bandiere erano a la volta di Bolzan è segno che venirano, che Dio non el voia per quiete de tulli. Già 15 giorni si ha de pre-paration che sono in ordine et che publice dicono voler calar. Vene l’oralor di Milan, dicendo haver lettere 68* del zonzer del suo signor Duca a Ferara ; el qual va a Cremona. Dal campo, da Cassan, di sier Toma Moro proveditor generai, di 18, hore .... Il sumario scriverò qui avanti. Da Bergamo, di sier Nicolò Salamon podestà, di 19, hore 15, vidi lettere, qual scrive. Come heri sera vene la nova di esser passalo inimici di qua da 2000 persone. Hora si ha la cosa più certa che camin i facevano, per lettere di hozi a hore 11. Come in questa mafina inimici, da poi passati, haveano iterim preso quel passo di Careno a la guardia del qual era Guido de Naldo et il Cagnol, i qual non solamente hanno abbandonato il passo importante et forte, ma sono venuti fino Almen, che è mia 7 lunlan di qua ; el par che dieli inimici ten-deno a la volta di Lecco, perchè sono alozali in Valseca questa nolle, sichè si pensa vadano ad quella volta. Questa terra é a la guarda solum de 60 villani cremasclii. Le nostre zenle, che sono a la guarda di questo territorio sono messe in fuga, la nostra ventura è che atendeno per quanto se vede ad altro camin. L’é stà ordenado a le zenle, che non possando resister a li inimici, debano venir qui dentro ; ma sono zente fugade : è da pensar