223 MDXXVIII, APRILE. 224 Quel che dubitai già molto averrà al presente, zoè che dovesse venire adosso di lei un di una fortilica-tion tosta tosta subito in uno tratto, la qual fatta da Euclide et Leon Batista insieme non posso creder che fosse perfetta. Pur mi conforta lo excellentissi-mo ingegno del Duca, al qual, quando si obstasse, si poiria racordare alcuna cosa con ogni reverenlia, che Corsi farla fiorire ne la elevala suave mente alcun pensieri, cerca zio che in 3 o 4 dì non può cosi venirci, et maximamente lo tffeclo de le no stre aque, eh’è di somma importantia, el chi non gli lo dimostra harà Calica in così brieve tempo a vederlo da sè, et sarìa cosa di graude utile a la Illustrissima Signoria et a la cillà nostra, et ancora se vera destro di dirlo a chi lo sa, si farà volentieri. Heri vene da Bolzan uno bergamasco chiamato Piero Guagino, che usa con mercante ne la Alemagna, homo che ha senno, d qual dice gran cose della preparatoli che ivi si fa per venire in Italia, el la bravarla. Dicono di voler venir per Ire vie, zioè il Frioli, Bassan el Lombardia, che non credo Dice costui, esser a Bolzan venuto da Ala et da altri luogi assaissime segale el altre biave in gran quantità. Item, che ivi si bulava balle de artigliarla assai; item che a Trento egli ha veduto da 400 opre che lavoravano a far carri si da soma come ile artigliarla, et barche delle quale ne ha numeralo più che 50 falle a scale con loro rudelle in zima el ferale dal pe’, et alcuni legnami da ponti. Dice etiam che hanno nel coniato di Trento et in quel di Bolzan ila 2000 carri che son mollo maggior de nostri, che mi par gran cosa et non lo credo ; pur è la verità. Glie hanno retenuti i so-150* mieri di quel paese usati di portar le merze in Italia et da una fiera a l’allra, et fatinoli star sospesi tanto che costui non ha potuto portar sua mercanta in qua se non poeha sopra cavalli condutli de qua ; et questo dicono fare per poter haverli in un subito per portar viluaria in Italia ; tra la quale, olirà la molta farina che è a Trento, hanno gran numero de bestiame grosso. Dio et la Illustrissima Signoria ce aiuti, ne quali dui solamente mi fido, et mi doglio esser zoppo ; pur moslrarò eh’ io vaglio ancora a bisogni di signori nostri. Qui segueno di continuo strami mali. 151 Copia de uno capitolo, de 2 aprii 1528, scritto a Venetia, data in Nurimergho. Da novo non è altro, salvo che intendiamo essersi sublevato il duca di Geldres in Fiandra af- fecionato a francesi, demodochè se stima la guerra in esse parte. Questa Alemagna tutta è in moto, et ogniuno se prepara et fanno fantarie et non si sa la causa, salvo che per quello si vede si stima guerra tra signori lulherani contra li signori episcopi et papali. Questi signori de Nurimbergha fanno tuttavia fantarie, et al ritorno de fiera de Franchforte vole fare mostra generale de persone a cavalo che ad uno bisogno polrano havere. Hanno già più de Canti mille pagali, quali tieneuo ne la terra. Copia de uno capitulo del primo de Aprile de Franchfort. Harete prima inteso de alcune carette state prese da quelli de Gheldres, li quali sono tulli in arme el hanno sachegialo una cilà de Olanda ri-chissima. Questa Allemagna pare staglii per tumultuare, et gli sono cose secrete quale male se poleno intendere. La dieia imperiale comenzerà dopo Pasqua a Ratisbona, dove sarà il re Ferdinando et molli principi di Fiandra ; el ogni cosa in tumulto, el in ogni loco se sta in grande expectalione de le cose de Italia. Harele de brevi vicino la Curia di questo novo exercilo, quale, a le preparatone si l'ano, credo debbia templare il paso di la Chiusa de Verona. Sarano fanti 10 milia, cavalli 1200 con granile provisione de victualia, munitone el altre cose necessarie Svizari intendiamo si uielleno ad ordine per passare a l’opposilo di costoro. Adì 13 Aprii, Luni di Pasqua. Damatimi 152') vene in Collegio l’oralor di Milan, solicilando la ricevuta di ducali 20 milia. Da Brexa, di sier Zuan Fero capitanio, di 10. Come el caslellan de Musso ha hauto Le-cho senza dar danaro alcuno; ma ben li dà certa quantità di fermento. In questa hora, scrivendo, ho hauto lettere da domino Scipion Pochipanni, qual è capitanio in Valcamonicba, qual mi scrive, che zerca a li preparamenti de la guerra, che ha per ledere di un domino Zuan de Jacomo da Veza, clie’l se fa grandissime preparatoli in tutte le terre di la Alemagna de navete de corame et de rote, de ar-lellarie, et monilion, di biave. Tutte se riducono a la volta di Trento, et che li capi elecli a questa impresa sono andati in Ispruch, zoè el conte Girando de Arco, el castelan di Castelallo, et uno domino Nicolò Lietistener, et parte de li Lodroneschi et (1) La carta 151' è bianca.