215 MDXXVIII, APRILE. 216 143* Copia di ma lettera data nel campo apresso Melfe, scritta per il conte Francesco Ran-gon, a dì 28 Marzo 1528, a Zuan Morello. Missier Gioanni carissimo. Più fiate vi ho scritto come passano le cose di questo nostro campo, et aziò la intenda il (ulto bora abbiamo presa Melfa et preso el Principe et il conte Alexandro da Novelara con molti altri capitani, et poi morti tutti gli soldati et quelli de la terra con assà villani, de sorte che se pensa sono morti più do homeni 4000. Dopo questo, il signore Pietro Na-varo andete al castello di Venosa a bater, ove dentro gli erano 400 fanti spagnoli et lodeschi, et gli è stalo atorno tre giorni et poi si è reso a discre-tione, di sorte che tutto el mondo sin qua è nostro. Barleta è nostra, Trani è della illustrissima Signoria, et penso Ira tre di la Illustrissima Signoria liarà tulli li soi porli fuora Manferdonia, die dentro gli è fanli 1500 et gli è dentro il Viceré di la Puia et il figliolo del Cardinal Farnese, el signor Pelro Aloviso et allri capitanei, sichè quella si potrà tener qualche di. Li spagnoli sono andati a la Trepalda apresso Napoli. Si dice voleno partirse parte in Napoli, in Gaeta, in Capoa, el due altre terre, fin a tanto pensano gli habbiano a venir soccorso. 144 Copia di una lettera di sier Zuan Ferro capitanio di Brexa, di 6 Aprii 1528, scritta a sier Gregorio Pieamano. Come, per uno venuto di Trento, el qual dice farse granile preparatoli de farine, et dice che sono piene 16 farfossi che sono bolle che tieneno 8 in 9 some per una ; et dice che se dice volerne far fin a la stima de 1800 farfossi, et ogni zorno arivano biave, d che hanno preparato 4 carri mali su la piazza, et para 30 de beri che sono carri con do ruode per condur artellarie, et che ’I gè un maga-zen con pur assai artellarie di più sorte et ballote di ferro, et fanno ballote di piombo per falconeti, el che fanno gran preparalion de barche et che lavorano molto in pressa. Li capi sono Caslelalto todesco capitanio di paese, el conle Girardo de Arco, el conte Batista da Lodron, el capitanio Tegen de grisoni, et questi qualro sono falli colonelli. El se dice che ’I capila-nio Tegen va con 4000 de la banda de grisoni per andar a Milan, et uno Trocho Astolfo è fallo mae- stro de campo ; li qual cinque predilli sono andati in Ysprueh a li 27 del passalo a slafeta. Si dice che Caslelalto, per esser capilanio del paese non se partirli, et che ’1 duca di Brambis (?) è fatto cadiamo zeneral de tulio lo exercito, et che a li 27 del passato zonseno dui forieri a Trento che preparano alzamenti per cavalli 2000. In la valle de Non, del Sol et Valsugana non c’ è movimento alcuno, et se fa iudilio che a mezo Mazo vegnerà molto grossi, et che vegnerano da tre bande, da li Forni in visentina et da l’Adise con barche et monilion per luor la Chiusa et la Corvara, et da Lodron per luor la Riviera per segurar el Laco, el dice che ad Ala et da Ysprueh in qua non è preparalion alcuna di zenle ; ma che fanno grande minaze et hanno suspeso li mercadanti che non vendino formenlo. In questa bora 23, per lettere del clarissimo Provedilor, el signor Antonio da Leva è partito con la sua gente da Pionlello el è andato a Milano. Le altre gente mimiche che erano apresso Lecho, non • sono ancor mosse. Copia del comandamento del sanzacho de Bos■ 14 sina, fatto a quelli di Clissa. Dal felice notile et potente signor Usref Bequi signor di Bossina, a lo viceconte de Clissa et al Conte et al resto de li grandi et picoli del borgo. Adesso sapiate come a mi è stato comandato dal felice lmperator che io manda da voi Ire lettere et homeni, che vui mi dovete dar 1a forteza al felice lmperator. Di bona volonlà se voi la dareli, io dal felice lmperator vi trazerò timari per quelli a chi se rechiedeno i timari e chasache d’oro, et a cadauno il suo patrimonio et privilt-gii dal felice lmpera-tor come voi soli voresti, se anche non vorete, et noi per parola et comandamento del felice Impera-lor faremo. Et voi sapete ben quello è sia fatto del re de Hongaria et del suo dominio et de la sua terra di Buda. Ecco: havete inleso come havemo renovato Obbrovazzo el Castel novo et Vovigaio. Adesso voi sapete come è stata tolta la vallada del Ban el Izuegnan et il resto di Sava. Si confidono ne le gran forze, et le loro forze a gran ruma li hanno condui li e molla mina aspellorono. Adesso voi fate come homeni da ben sanno, et considerano quello che da poi valeno, el a nui rescriverele. Questo comandamento si ave per lettere di sier Zuan Batista da Molin proveditor zene- (1) l-a carta 111 ' 4 bianca.