287 MDXXVIII, APRILE. 288 spelante al signor. Tien sia di la Signoria el volendo li manderà. Item, zonta I’ armada, (ulta la Puia si renderà. Di sier Piero Landò capitanio generai da mar, da Caxopo, di 9. Come a di 6 vene li con l’armala galle 20, et per il tempo è stato li, ma per esser acquietato, partirà la notte per Puia. Non ha hauto ancora li danari, ete. Scrive zerca lettere li ha mandato li Avogadori, che ’1 mandi il processo fato conira sier Alexandro Donado privalo per lui di Soracomilo quando fo in Sicilia ; cosa che non si può far a li Zenerali, né a domino Renedeto da chà da Pexaro, qual fece. Da Fiorenza, del Surian oralor, di 18 et 19. Scrive coloquii hauti con quelli Signori, quali dubitano di questa venuta di lanzinech in Italia, che non vengino in Toscbalia, unde hanno terminalo meter in ordine certe ordinanze et zente, aziò in ogni caso si possino defender. Item, scrive, per quelle di 19, monsignor di Villi el qual è oralor del re Chrislianissimo de li, haverli comunicato haver aviso da Orvieto di 15, che’1 nostro exeroito di la liga vicino a Napoli era sialo a le man con inimici, morii 2000 di loro, et di nostri da zerea 800. Scrive, quelli Signori haverli dillo, che questi lanzinech, per aviso hanno da Orvieto, ij Papa li fa venir in Italia per farli passar in Tosehana el mutar stato in Fiorenza promettendoli darli danari, perchè non pensa in altro che a mieter Medi« in Fiorenza. Da Vicenza, di sier Zuan Antonio da chà Taiapiera empiiamo, di 22, horeCon a visi di le cose d;i sopì'« ; la copia sarà qui avanti scritta. Et poi a) tardi, vene, del diito, un' altra lettera, di 23. Con svisi. U copia, sarà scritta qui avanti. Da poi ledo le lettere, fu posto per li Con-sieri, cimi sit che a papa Liou fosse renoncià il ca-nonichà di Padoa et la capelli» di Santa Maria di.....per il reverendo domino Christojbro Marzello arziepiscopo di Corfù a suo cepole domino Antonio Marzello, con regresso però come apar ne le bollo fatte del 1523 a di 26 Novem-brio ; il ,qual domino Christoforo essendo morto, et fatto il processo per il reverendo domino episcopo HaJiense del subseculorial ut in parte, per tanto al ditto domino AdIojiìo Marzello di sier Bi-ronimo li sia dato il possesso del canonichà di Padoa et capella di Santa Maria di ...... et scritto a li rectori di Padoa ge lo dagi, ut in parte, Ave: 123, 3, 14. Summario di lettere da Vicenza, di sier Zuan 193 Antonio da chà Taiapiera capitanio, di 22 Aprii, hore 3 di notte. Vi dinoto, hozi haver habuto spia, parlile Sa-bado da sera da Trento, el perché non osano venir cussi a la dislesa per le guardie si fa a li passi, riporla la preparatone di inimici .continuar, et che a Perzene ha vi«,to descriver fanti et ponerji sopra le hostarie a far le spex ’ fino al dì di la mostra che debbe esser Venere. Et driedo I’ Adexe verso Bolzan erano cavalli, quali non cond.ucevano a Tpenlo per non coifsuuiar le viluarie, et conferma tulli li altri reporli de la sorte di munilion. In questa nora, che son 3 di note, mi è zonto uno mio fidato el veridico, qual sempre mi ha ripor-tato il vero, parlilo beri malina da Trento. Dice haver visto gitade in aqua da barche 40 con legnami da ponti et scale sopra, con le cilele in zima jn cavo a le scale. Item, in Trento non vi esser fanti, ma a Perzene esser il conte Paulo da Tri-lago qual levava li fanti descritti. Item, haver visto darli raynes mezo per uno per condurli a uno loco chiamato Trernen, mia 20 lontano da Trento verso Bolzan, dove è uno piano bello per far la mostra el zorjio di San Zorzi, et darano la paga zeneral a (ulto el campo per aviario dove par erano. Item, dice, tra Venere et Sabato se dieno adunar in ditto campo li fanti del conlà di Tiro! et altri fanti expetavano da le parte di sopra, et li cavalli doveano venir yerso Trento per haver soli preparatosi il strame come lo alzamento. Item, el signor Francesco Castelalto esser fatlo capitani» sopra li fanti del conta di Tiruol. Ben dicono voler prender la Chiusa; ma questo è impelo loro. Scrive esso Capitanio : dubitomi forte de qui non sia robata questa cita, perchè tutti (uzeno, el son nudo sema presidio sì de fanti come di cia-scaduna altra cosa, et più so che sentendo questi moli njuqo mi ubidirà nè si potrà far provisione. Vede questi cr.edeno manti uir città con parole, et calando m queste parie vederano come si potrà conservar città senza zente. Ilo una vita et quella non sparagnerò, come ho fallo sempre in ogni ocorren-tia. 11 siguor duca di Urbino hozi si è partito el ha 193* dato ordine si exequisca; el che, senza aiuto (neppure) di biava da dar a manzar a li guiwladori, mal si pò nè principiar et meno finir. El quanto li ho dimostralo per il mio disegno tutto ha laudalo molto,