205 MDXXVIII, APRILE. 296 za, dove si muor, da una soa sorella et li ha apizà il morbo. Da poi disnar, per esser vizilia di San Marco, il Serenissimo vene in chiesia a vespero con le cerimonie ducal, vestito di restagno d’oro, con li oratori Papa, Pranza, Anglia, Milan, Fiorenza, Ferara et Manloa, il Primocerio et lo episcopo di Baffo. Porlo la spada sier Zuan Balista Grimani va podestà a Chioza per danari, vestito di ... . Suo compagno sier Polo Loredan qu. sier Alvise, vestilo di . . . . Fo solum sier Jacomo Soranzo procurator ; non fu alcun Censor, et invitati al paslo, computa questo Podestà di Chioza et il compagno, 20 solamente, F ultimo di quid fo sier Marco Contarmi qu. sier Zacaria el cavalier. Da poi vesparo se reduse Conseio di X con la Zonta, et sleleno Ono bore ima di noie. Fu preso, tuor. ducati tOO rnilia del dazio del vin deputato a la Camera d'imprestidi non obstan-te altra parte in contrario, comenzando da Septem-brio proximo in là, et il Collegio babbi libertà di trovar di haver danari, con la restitution di dilli ducati 100 rnilia ut in parte. Item, preseno tuor 10 milia ducali del Monte vechio, di quelli è depuladi a la francation del Monte nuovo. Item, preseno una gratia, che in luogo di sier Marin Capello qu. sier Batista, qual veniva in Pre-gadi per ducati .... debbi venir sier Marco Antonio da Leze qu. sier Francesco, non tutti li modi el (itolo veniva il qu. sier Marin Capello. Item, preseno una gratia, che in luogo di sier Stephano Querini qu. sier Piero, qual non voi più venir in Pregadi, intri ut supra sier Alvise Bra-gadin di sier Andrea. Item, preseno una gralia, che sier Hironimo di Prioli qu sier Lorenzo da san Jacomo di V Orio eleto per danari Podestà a Bergamo et dovea andar za.... mexi el non voi andar al presente, et voi prestar ducati 200 a scontar per ogni angaria si meterà ducati 16, et li sia concesso che’I sia elcclo Podestà a Bergamo, qual va ri i di presente; et perchè sier Marco Morexini el dolor rimase il secondo per danari, ex mine conlenta di andar poi Podestà a Bergamo in loco di sier Marco Morexini sopradillo. Item, fu posto et preso, che de coetero non si possi per questo Conseio far più tal gralie di quelli sono rimasti nel nostro Mazor Conseio, sotto pena a chi metterà eie. Item, preseno di mandar Andrea Rosso secre- * lario in Franza, qual vadi a slafela a Paris dal Chri-stianissimo re, a solicitar li pressidii per Italia, et Item, fu posto, una gratia di sier Agustin Nani di sier Polo, vadi in Pregadi in loco di sier Marchiò Michiel avogador extraordinario, il qual prestò ducali . . . . et zà fo ballolata et pende, et cussi hozi ballotata non fu presa. A dì 25, fo San Marco. La matina piovete alquanto et poi lutto il zorno. 11 Serenissimo vene in chiesia con vesta di restagno d’oro et manto di raxo cremesin, con il bavaro di varo, con li oratori Papa, Franza, Anglia, Milan, Fiorenza, Ferrara et Manloa, il primocerio Barbarigo et il Pexaro vescovo di Baffo. Portò la spada sier Christofal Capello va capilanio a Brexa vestilo di veludo creme-xin . . . . et suo compagno sier Stefano Tiepolo vestilo damaschin negro. Poi li Consieri, Cai di XL, Avogadori, Cai di X, sier Ferigo Renier censor solo, per esser sier Daniel Moro suo collega amalato zà più zorni. Et solum 26 altri depuladi et invidali al pranso, l’ultimo di qual fo sier Marco Contarmi qu. sier Zacaria el cavalier. Et passado le Scuole, si levò et andò suso adeo le 4 arie che suo’ venir a oferir li torzi a la chiesia sempre essendo il Serenissimo in pergolo, veneno da poi partito di chiesia, che più non è seguito questo. Et al paslo seguite che sier Andrea Bragadin qu. sier Alvise procuralor li vene certo acidenle, adeo si levò di tavola, fo menà in una camera et non fo altro. Il pasto fato in sala di palazo. In questo rnezo, li Savi si reduseno in Collegio a , lezer lettere. Da Verona, fono le ttere di 23, di sier Car- lo Contarmi proveditor generai. Colloqui hauti col Capilanio zeneral, el avisi di le cose de sopra, che a Trento zà comenzano a venir zenle etc. Et il Capitanio zeneral etiam scrisse lui veder le cose mal in ordine, non esser fanti nè provision, et se provedi. Noto. In questa noie, morite Tuzo Sandeli atendeva a la porla del Collegio, qual ha di salano in tulio ducati ....al’ oficio .... olirà le altre utilità Et etiam in questa note morite uno suo carissimo compagno, pre’ Francesco da san leìixe, i quali più volle tanfaruzavano insieme. Da poi disnar, poi el pranso, se reduse el Serenissimo, Consieri, Savi con li Cai di X fin bore 23. Da Bassan, fo lettere del Podestà et capitanio, con avisi di le cose di sopra ut in litte-ris, in consonanza di le altre.