437 MDMvm, maggio. 438 da 14 in 15 milia fanti. Scriveno, la compagnia del Capilanio Zeneral, bomini d’arme 160, che vien di Cassan, era zonta a Lonà. Loro non mancavano di la bona custodia di Verona ; il Capilanio Zeneral andava atorno la notte fino meza note, poi loro relori et provedilori fin zorno. Item, come era zonto alcune zatre con 20 bote suso a inimici, et per non haver cari non li potevano trazer di le zatre. Et per letti re pur de 14, de sier Viceneo Orio, scrive : Come beri sera a hore 21 vene de li a Verona un teribel tempo con tonitruo et pioza, et (rete una saela in la ^orre del palazo delCapitanio et butù parte di alcuni merli zoso, et amazò in una camera su litoranea uno ragazo eh’ era a servizio di sier Zacaria Barbaro tìol fo di sier Daniel capitanio defuncto, et poi difa sayta andete su la porta di la camera fiscal et ferite in uno brazo uno soldato, il qual cascò in terra et dete di la testa su li scalini di la ditta porla et machossi una banda. Non è morto ancora ma sta male. Da Vicenza, de sier Zuan Antonio da chà Taiapiera capitanio, di 14, hore 3. Circa li progressi di inimici altro non ho. Tiensi hozi habino passato per dar ordine a le cose sue, eh’ è ragione-voi discorso, et che da malina facino una bona levata et piglino il camino verso dove barano statuito: qual è dubio, perchè alcuni dicono che andarano a Ponte Molino, altri a Caxal Magiore. Certa cosa è che heri matina gionse a Mantoa il signor Zorzi Fransperg in barca, qual è asidiato da una parie, et fo incontrato da una altra barca di gentilhomeni mandati dal Marchese per honorarlo. Fama era de * lì atrovarsi 6 capilanei che conduceano gente, et da cavallo a nome di la Cesarea Maestà, et uno per il Pontifìce ; ma ancora non si vedeano gente in esser. A Hosfia poi è sfa scontrato il nepote del ditto signor Zorzi che andava ancor lui a Mantoa. Di sopra non ho che gli siano gente di guerra. Del ditto, di 14, hore 21, venuta questa, matina, ma la prima vene poi disnar. Hor scrive inimici non sono mossi, per quello si vede, di Cavaion, et erano per piar il camino verso Manloan. Di Brexa, di sier Zuan Ferro capitanio, di 13, particular. Di eampo di Cassan habiamo inimici erano ussiti di Milano et cegnavano voler far uno ponte a Trezo, che cegnano voler andar a la volta di bergamascha. De inimici, todeschi erano a la'Corvara, et fin 12 che fo heri da sera ne erano passati zerca 4000, et 200 cavalli ; et erano ne la Vale de Caprino. Et se ha per lettere scripte'dal signor Alvise da Gonzaga qui al conte Zuati Galeazo da Gambara, sua signoria ancora non era risolta di esser con imperiali, ma aspectava risposta di la Signoria nostra a la qual nui de qui havemo scritto che lui era per acetar il partito. Finora non è risposta, benché alcuni dice lui esser imperiai ; ma per le lettere par non sia ancora risoluto, et saria molto a proposito el fusse con nui. Habbiamo el signor marchese di Mantoa haver tollo in protelion Parma et Piasenza ; non se sa a nome del Papa over di la liga ; et è a proposilo perchè inimici uon ha-verano sufragio di quelle diade. Nui femo de qui tulle quelle provision ne pareno esser necessarie, unitamente et con amor. De sier Domencgo Pizamano podestà, di 13, hore 5. Questa notte habiamo nova che inimici erano passati tutti de qua di 1’ Adese, et distato el ponte erano venuti a Cavaion. Et non era più di 14 milia in tulio ; pezi 35 di artellarie. Diceano voler venir a Bardolin et de lì a Peschiera. Hanno preso bestiami et villani. Da Peschiera, di sier Hironimo Barbaro 295 proveditor, di 13, scritta a li rectori di Brexa : Magnifici et generosi lamquam patres oh• servandissimi. Di novo, per nuntii di quelli nostri sapientissimi, adesso adesso essi alemani sono tutti passali di qua et hanno levato il ponte, et sono a la volta di Cavaion a bandiera spiegata ; et per quello che se intende dieno venir a la volla di Bardolin per poi passar per questo loco. Et questo habiamo per dui pregionì erano stati presi et poi reschatali, quali hanno dillo questo medemo. Non reslarò sempre di havere li nostri tre messi suflcientissimi di fuora continuamente, et di bora in bora quando intenderemo daremo nolilia a vostra magnifìcenlia. De la quantità di le gente, per quello si è visto et inteso, dicesi non passar dì numero oltra 14 milia et 36 boche di artellaria. Nec alia. A vostre magnificen-tie mi ricomando. Da Cassan, di sier Tomà Moro proveditor zeneral, di 13. Come hanno expedilo questa matina via domino Paulo Luzasco con tutta la sua compagnia di cavalli verso Verona, secondo la richiesta del signor Capilanio Zeneral. Hanno, che Antonio da Leva con tutte quelle zente sue è ussito Ira heri sera et questa matina di Milano, et par habino tollo la volla verso Pavia con alcuni pezi de artellaria seco. El andando a ditta impresa, over più olirà verso Piasenza, vociano haver ordine quello il