495 MDXXVIIl, MAGGIO. 496 sa quel che farà. Ma venendo dillo socorso nel piano di Lombardia, credo che mularà proposilo. Il prolhonolario di Gambara, el qual andò perNoslro Signor al re di Pranza el Anglia, è riloruado. Mi vien dillo havea ordine di passar da Vostra Maestà. Intendo che è stato expedito con novi capitoli da li dilli He, senza esser venuto da Vostra Maestà. Non so quel che habbia portalo; di quanto intenderò darò aviso a Vostra Maestà ». Da Milano, ali 11 de Aprii 1528. La Maestà Vostra per le altre mie harà inteso l'acordo et partito che ho fatto a Paulo Luzasco, et sarà contenta ratificarlo et farne bon conto, perchè l’è uno de li migliori capilanei che fusse mai in Italia. 333 Die 22 Maii 1528. In Rogatis. Consiliarii, Capita de Quadraginta, Sapientcs Consilii. Sapientcs tcrrac firmac. Quanto sia delestanda la perfida rebellion de Paulo Ltizasco fugilo da li servitù del Stato nostro senza causa alcuna in principio di la sua condulta et nel importantissimo tempo è al presente, ritrovandosi li inimici nel Stato nostro, cadauno di questo Conscio ben lo intende, maxime clic ha habulo pralicha et intelligenlia con Antonio da Leva capi-tanio cesareo, come so ne ha habulo vera notilia. Conira il quale, come inimico et rebello del Stalo nostro si deve far ogni severa dimostralione, si per honor di la Signoria nostra, come ad esemplo de altri. Perhò : L’anderà parte, che per autorità di questo Coliselo sia preso, che il prefato Paulo Luzasco rebello et tradilor del Sialo nostro sia et se intendi in perpetuo bandito di tulle terre et loci nostri, sì da terra come da mar, de tutti navilii nostri armati et disarmadi, et di questa città nostra di Venetia, cutn taglia a quelo over a queli che lo amazerano, sì ne le terre el lochi nostri, come in terre et lochi alieni, de ducati 2000 d’ oro in oro da esser immediate dati de tutti i danari di la Signoria nostra a quelo over a queli che lo averanno amazato et ne [laveranno fede. Il quale over i quali, per tale interfectione haver etiam debbino ducati 500 a l’anno in vita sua di provision, la mità de la camera nostra di Padoa et 1* altra mità da quela di Vicenza, et possi over possine exlrazer dui ho-rnini di bando di cadauna over de lulte le terre et lochi nostri sì da terra come da mar, el etiam di questa cita nostra de Venetia, et sia per qual causa over mensfallo che esser si voglii. El se quel over queli che lo amazerano ut supra fusse over fusseno modo aliquo amazadi, li fioli soi et i figlioli di soi figlio^ sì mascoli come femene, haver deba-no la provision, tagia et beneficii sopradilli in vita sua, hessendo seguito il caso di haver amazà il ditto Paulo ut supra. El qual, se da alcuno over alcuni sarà aprcsentà vivo et dato ne le forze de alcun regi-mento nostro, haver debbino quelo over queli che lo presenlerano lutti li beneficii sopraditli nullo excep-to, el lui Paulo sia apichato per la gola et poi squartato come tradilor del Stalo nostro. Et se quelo over queli che lo amazerano over apresenterano vivo ut supra fusse over fusseno in bando de alcuna over de tulle le terre et lochi nostri, et etiam de questa città nostra di Venetia, et sia per qual causa over delieto se voglia, nidlo excepto, sia over siano liberi et subito absolti, el babbi over habbino tutti li beneficii sopradilli, nullo excepto. Et se ’I sarà soldato alcun overo soldati che lo amareni over apresenlerà ut supra, oltra lutti li bene- 333* fitii sopradilli li sia dato honorevole eondilione et conduta di fanti over cavali come sarà lo exereitio suo ; et tulli li beni del prefato Paulo, se ne sono, siano et se inten lino confiscali ne la Signoria nostra. Et de la presente deliberazion sia data notilia a li reclori nostri da terra et a li Proveditori zene-rali aziò la fazino publicar, et medesimamente la sia publicata in questa città a notilia de cadauno. A li qual rcctori et Proveditori sia imposto che lo fazino depenzer sopra una tavola apicado per uno pie come tradilor, et posto el tenuto in publico sopra la piaza al loco di le bollette cum el suo nome sopra che dichi : « Questo è Paulo Luzasco tradilor del Stato nostro ». Et cussi sia omnino eseguito. Et perchè ne la compagnia del prefato Luzasco ne sono alcuni veronesi el altri subdili nostri, sia scritto et imposto al Podestà nostro di Verona, et Provedadori generali in quela città el territorio, che subito fazino proclamar che tulli queli subdili nostri che fusseno ne la sua compagnia debano fra termine de zorni 8 proximi da poi il proclama fato, partirsi da lui el venir ne le terre et lochi nostri et apresenlarsi a loro. El queli non veniranno, passali dilli zorni 8, siano el se inlendiDoiu perpetuo banditi de latte le terre et lochi nostri si da terra come da