251 MDXXV'W, APRILE. 252 sira di 400 hompni d’arme a la borgognona, et che a Bolzan erano li furieri per tuor alozamenti. A Trento ogni di azonze monition di biava, et hanno cavato l’arlellaria fora a la piaza in ordine, et messi su li carri li ponti, e benché faziano ludi questi preparamenti, non credo che vengano se non a mezzo Mazo, tuttavia poiria esser più presto. Al ludo minazauo di voler prender la riviera di Salò per sua comodità di condur le vituarie con le barche ; et questa è sua ferma opinion. Il conle Girarlo di Arco et conte B;itisla di Lodron si atrovano venuti da Yspruch a Roveredo et bora a Trento, et vanno solieilando metter in ordine le cose bisogna per la guerra. Scrive, lui Capitanio slà in aspelation haver li arehibusieri et non star con villani a difender il Laco, et ne voi 200. Hanno car-gato in Trento da 4000 pale, si dice per nelar li passi di neve. 169 Di sier Tomà Moro provedilor zeneral, da Cassnn, di 14 Aprii, manda una lettera anta da Coyra, a dì 8 di l’instante, di monsignor di Grangis, a lui drizata. Questa dieta è finita ; a la qual è stato molto da fare per le gran pratiche havevano fatte imperali : tutta volta, per la ldio gratin, tanto havemo operato che a li oratori imperiali è stalo denegato in tutto quanto baveano dimandalo, per il che se ne sono parliti molto di mala voglia et in colera. Et perché siando a la dieta vene nova come il castelan di Musso era acordalo con inimici, dubitando questi signori che con lo adiuto de inimici non dia qualche molestia a le terre che hanno di là da monti, hanno ordinato che nissuno di queste tre Lige vada al servitio di principe nè di homo del mondo; tutta volta, quando havessimo di bisogno ne haveremo a nostro piacere. Et perchè siando ditto castellano nostro inimico, non è bene che le poste vailino più dal canto del Laco perchè tutte polriano capitare ne le man sue, però bisogna proveder che si mutino per la Berlina dritto a Bre-xa, come anche ne scrivo a la Illustrissima Signoria. Altro non accade, salvo che per le spie mie de Alemagna son avisalo come il duca di Bronsvich capitanio generale de le genti da cavallo de l’ini-perator con qualche numero de cavalli se ne va a la volta di Ysprui h, et lanzcheneeh fanno grande bravarie ; ma in fino a qui non e.i è mossa alcuna. Item, il dillo Proveditor zeneral Moro scrive, come in quella bora era gionlo lettere del caslellan ili Mus, a lui directive, per le qual li dimanda sal-vocondulto per tre soi messi, uno di quali è per andar a la Illustrissima Signoria, uno altro a Cre- mona, et uno altro qui in campo a lui Proveditor. Et cussi li ha fatti li salvicondutti et manda la copia di la ditta lettera qual dice come qui, et è di sua mano. Illustre signor Proveditor, signor mio obser-vandissimo. L’altro beri scrissi a vostra signoria in rispo- * sta di due sue, come gli haria mandato uno mio 169 per far intendere a vostra signoria quanto è sue- . cesso; ma per haver li magnifici rettori di Bergamo distenuto uno mio mercadante di meisubditi, non mi è parso di mandare alcun senza salvocondulto, per il che prego vostra signoria voglia esser contenta di fare uno salvocondutlo per li infrascritti, separato l’uno da l’altro, perchè, oltra quello mando a vostra signoria, voria mandare uno mio a Venelia da que-la Illustrissima Signoria, et uno altro a Cremona da la excellentia del Duca, certificando vostra signoria che sempre gli sarò bon amico. A vostra signoria insieme con il signor Governatore me ri-comando. Aspetto celere risposta. Da Leco, a li 13 Aprile 1528. Sottoscritta : Di vostra illustrissima signoria, bon amico et servitore Jo. Ja-cobo di Medici. Missier Lion Arigino, per andar a Venelia con soi servitori, Missier Francesco da Lodi, per andar a Cremona, Missier Ludrifo Crivello, per venir da vostra signoria. A dì 18. La matina. Se intese, beri esser morti 170 in la terra doi da peste, uno a San Zane Novo et una femina a San Lucha, per la qual fo serato sier Ferigo Contarini qu. sier Zuan Alvise. In li 4 hospedali, di villani ne moreno assai al zorno da mazucho. Li danno pan, vin et minestra, sono da zerca 1000; ma per la terra ne sono assais-siini villani che zerca. Fu in questa matina, per sier Zuan Sanudo, sier Ilironimo Juslinian, >icr Alvise Capello proveditori sora la Sanità fato far proclame, niun possi alozar alcun forestier sotto gran pene, et ehi ne ha si dagi in nota. Item, niuna barca possi portar poveri eie. Item, lutti villani et villane è in questa terra si apresentino al suo officio per da mattina. Parte man-