105 MDXXVM, MARZO. 106 Da Cassati, di Antonio di Castello, capitatilo di colonello, di 18. Scrive, inimici heri per avisi si hanno baterno el ponte di Lecco, al qual non fece altro, et li mancò la polvere el ballote. Et per diversi pregioni risona che o soccorer Leco, o non, di brieve vogliono tornar a Milano, perchè non possono più star lì per la fame. 65* A dì 21. La «ialina, fo lettere del procurator Pixani, di 13, da V Aquila. Del zonzer lì, el come a dì 10, hessendo zonlo de li el signor Oratio Baion con li 3000 fanti de fiorentini et alozati, par che a mezanolte li fanti dove erano alozati comen-zorno a metter sacco et far pregioni, sichè feno danno per più de ducali 50 milia. Scrive poi . . Del procurator Pexaro, da Nocera, di 8, 9, 10. Come la terra di Bestize a Marina si havean dato a la Signoria nostra, dicendo voler esser sotto de nui. Scrive il disordine di lanzinech et altri erano con sier Velor Soranzo, volendo danari, et si mulinorono et poco mancò non l’amazasseno, ta-tnen le cose fo conze con darli do page corenle. Scrive sopra danari, et che esso Proveditor havia tolto danari ad impresiedo, et monsignor di Lu-trech li prestò ducati .... milia, et così altri, ut in litteris, per pagar le nostre zente. Inimici erano tulli in Troia redutti, et monsignor illustrissimo havia fatto far certa quantità di biscoto per bisogno del campo, qual si aspectava, et cussi la mattina usciriano in campagna andando verso Troia per far ussir inimici de lì, et venendo a la zornata, ve-rano con suo gran disavantazo. 63 Da Santo Severo, a li 8 de Marzo 1528. Gli imperiali, unitamente con tulio lo exercito loro sono redulli in Troia et in quei contorni vicini, et il numero loro non è meno de 15 milia fanti, 1000 cavalli lezieri et più, et 500 homeni d’arme con 8 pezi d’artellarie, come per cerleza è stà referito a monsignor Lautrech ; i quali imperiali sono venuti deliberali per dar la giornata a monsignor de Lautrech et per loro non si manchi di combatter per molli respetli, come più volte per mie ho scritto a Vostra Excellenlia. Et il primo è, che essendo loro venuti a Troia da Manfredonia con speranza ancor de prender Nochiera, Zogia, Sancto Severo e Termine per usurparsi la dovana, hanno trovato fallace la loro delerminalione et consulla. Ora elli se ritrovano in Troia senza molta vicluaria, et di quela che gli è non se ne ponm servire loro per non essergli instrumenti da macinare il grano, et non haver acqua se non con grandissima diilìcullà. Poi li lanzchenechi, che non sono pagati, vanno cercando occasion nova ogni giorno ; per la qual non se poi far molto buon concetto di loro ogni volta che ’1 andasse in longo, non havendo ancor da potergli a questa altra paga dar danari per non ne bavere. Poi se ritrovano molto vicini a questo exercito, che con honor suo non se pono retirare che non gli succedesse danno in la dovana, che in qualche parte, se potessero restar, ne haveriano qualche utile e vergogna poi de la relirata, et dariano ardire a questo esercito maggior dì quello el tiene, che non mostrasse non grandissimo per quanto si può comprender : unde per questi respelti et ancor perchè parono confidarsi mollo ne la fortuna, dicono ogni modo voler combattere, el monsignor Lautrech che ha inteso questo per pregioni che sono stali presi da quelli del conte Cesare Scotto, et per lettere intercepte de imperiali, ha preso queslo partito a far, zoè il marchese di Saluzo hozi si deve ritro- 66* var con tulte le gente d’arme, che sarano di numero lOOOhomini d’arme con le sue de Todi et 200 hc>meni a la legiera ne la terra di Fogia, lontano da Troia 8 miglia. El qual Marchese vole seco quelli 200 cavalli legieri per poter haver da scara-muzar con imperiali. Monsignor Lautrech hozi è partito et è andato a Nochiera con tulle le fantarie et Partellaria, la qual Nochiera è vicina a Foggia 10 miglia el a Troia altri 10 miglia. Questa fantaria de numero sarà prima de lanzchenech, computando quelli de venetiani 9000 fanli, de svizeri 3000 con quelli del signor marchese Saluzo, de aventurieri francesi el guasconi 3000 fanti, de italiani con quelli che mena il signor Oratio Baione a nome de fiorentini, con quelli de venetiani, con quelli poi che guida 11 conte Cesar Scolto et il signor Hironimo Milanese saranno la somma apresso 10 milia fanti, che in tutto è 23 milia combattenti. Et per non esser ancor gionti quelle bande de fiorentini che sono de importanza. Monsignor potria andare interlenen-dose sino a la loro venula, la qual sarà Ira 4, o, 5 giorni. Poi, venuto che sia monsignor Lautrech, el marchese Saluzo, il conte Guido et tulli questi capitane'!, che li sono olirà questi et tutto il mondo da una parte et l’altra chiama la giornata, et dicono questi signori voler combattere, et 1’ uno el l’altro esercito è vivo. Et per iuditio di qualunque le cose di ambedue li exercili sono redutti a tale, che ’1 combatter è necessario. Et ancor che si po-