67 MDXXVIIf, MARZO. 68 sesso del vescoado di Cividal di Bellun datoli per il Papa et l’abatia di Verona a lui data per il Gonseio dì X, il .possesso il Papa 1’ ha dato al protonolario Gambara. El Serenissimo disse il Papa haverlo dato a domino Antoflio Barozzi, dato entrasse in castello. Et nota. Li parenti del ditto Barozzi, el qual è a Roma al presente, inslano li sia dà il possesso ; et sier Alvixe Mocenigo el cavai ier, Consier, voi metter la parte, tamen il Serenissimo è contrario. Vene il Legalo rechiedendo le nove si ha da Conslanlinopoli, dieendo voria haver li capitoli del re Vayvoda col Turco, per mandarli al Papa. 11 Serenissimo disse non si sapeva li capitoli, et se li haves^emo, non ge li dassemo etc. Di Nicolò Barbaro capitanio del Lago, da Bardolin, di 8. Come a le parte di sopra è ren-frescali li preparamenti per venir in Italia, et l’altro giorno passò uno capitanio Tegaino grison, homo di gran fazion, et fu conduto al Proveditor di Salò, et per quelli di quel loco li fu ditto era mercadanti, li quali meriteriano mille morte, ma lui Proveditor non ha causa. Sono sta fatti capi di colonello de li fanti per Italia il conte Battista da LoJron era in Alexandria el Simon Auspurch, et capitanio di le artellarie il signor Nicolo Strofor de Caslelcorno, et altri capitani sono in ordine, et fanno le sue cose molto scerete per poter venir all’ improviso, per non haver obstaculo; sichè indubitatamente per quel vedo, costoro farano movesta. Et si dice hanno fallo provision per veder di brusar le fusle di questo lago et amazarmi perchè per questa via po-triano farsi signori di la Riviera, et potriano con-dur vittuarie et artellarie a loro modo, lo non ho pensier, perchè son adverlito. Da poi disnar fo Collegio di la Signoria et Si- vii per ballolar uno contestabile a Corlu, in luogo di Aguslin da Parma, è morto. Et alditi quelli vo-leno andar, vislo non esser alcun di loro sulìciente, fu ballotà se doveano ballotarli, overo non. 16 di no, 10 di sì. Et fu preso di no. Fono expediti li capitoli di l’orator da la Cania, iusta l’autorità data al Collegio per il Conseio di Fregadi. In questo zorno, in Quarantia Criminal fu expe-dito sier Lunardo Justinian qu. sier Unfrè, presentato per le bote dele a quel bastardo, fio de sier Vicenzo Zen in caxa sua. Et parlò sier Marco Antonio Contarmi avogador. Li rispose sier Alvixe Ba-doer avocato. Preso il procieder, fu posto 4 parte. Era sier Alvise Mocenigo el cavalier Consier di gora et li do altri Consieri. Fu posta al secondo bai- lotar la parte del Cao di XL et vicecao, vidélicet, ch’el ditto sier Lunardo pagi immediate ducati 150, videlicet 50 a l’ofeso, 50 a li Avogadori, et 50 a li poveri sono in questa terra: et cussi ussite di prexon. A dì 11. La matina, si vete in Rialto, di ordine di Provedadori al Sai, questa notte fu bultà zoso tutti li reveleni a le botege. Di Fiorenza, del Surian orator, di d et 5. Come era ussito di la lerra per il suo habitar, et la peste cresceva in Fiorenza. Scrive che li fanti con il signor Orazio Baion (sic). Item hanno nova che l’abate di Farfa di casa Ursma, fo fio! del signor Zuau Zordan Ursino, con li soi partesani era miralo in la valle di Taiacozo et preso alcuni lochi et morii certi Colonesi et spagnoli ivi erano. Di Ravena, di sier Alvise Foscari prove- 40* ditor di 9. Come quel zorno a hpre 20 zonse lì il duca di Milan con 400 persone, qual va a Loreto. L’ honoroe assae et alozoe a S. Maria in Porto, il resto di zenlilomeni per le caxe in la lerra ; el qual aspettava la galla per poter passare a Loreto. Item scrive, come a Faenza domino Bernardin da la Barba et per nome del Papa feva 2000 fanti con fama voler andar a recuperar Rimano, dove è nitrato dentro il signor Sigismondo ; per il che dubitando di qual cosa, esso Proveditor ha scrilto a Zervia mandi fanti, et a Ravena si starà con bona custodia. Di Fuligno, del procurator Pixani, di 8. Come il di seguente si leveriano et andariano ad alozar a Spoleti. Del procurator Pexaro nulla intende per esser le vie tulle rotte etc. Vene in Collegio uno che portò una lettera da Rimano del .signor Sigismondo Malatesta. Avìsa il suo intrar ¡11 la città et nel castello, perchè il Papa non havia voluto observarli alcuna cosa di la capilulution facta con Lulrech,- imo quelli cassidi li dava, ha scrilto brievi sieno consegnali ad altri, poi la sorella non havia la dota promessa ; per il che era disposto non ussir dal stato suo più, se non sarà trato per li piedi : però avisava come bon servidor questo successo, offerendosi, si raccomanda. Di Ravena, di sier Gabriel Yenier orator, di 9. Avisa il suo zonzer 11 con il signor Duca, et desidera la galìa, et parlando con Soa Excellenlia, disse andarerno temporizando, et potria esser nel ritorno venissemo a Venexia a far reverentia a quell’ Illustrissimo Dominio. Nolo. Meri fo expedita la fusla patron sier Mario Malipiero, et mandata a Ravena per levar il ditto