481 MDXXVIU, MAGGIO. 482 aviso che a Ivrea è zonli G000 lanzinech che ’1 re di Franza manda Italia. 322 Da Brexa, di sier Zuan Ferro capitanio, di 18, vidi lettere particular. Come, essendo rotte le slrade non poi cussi spesso scriver come facea ; et poi stiamo in far continue provision in la città e di fora. Habbiamo mandato ad Asola la compagnia di missier Balista Martinengo, e al presente mandemo la sua persona con 40 homeni d’arme a la liziera, et domino lacomelo di Val Trompia con 100 archibusieri; sicliè bisogna far provision in la cita e di fora. Inimici hanno tolto Peschiera. E1 Pro-veditor di Lonà sier Francesco da Mosto ha aban-donà quel loco. Lacise, Cavrin, Bardolin et Ca-stion del Lago è sta brusati. Se dice sono da 30 mi-lia et ne aspelano ancor 10 milia. Et manda una lettera capitata ne la man del conte Zuan Francesco di Gambara, qual dice cussi: Vi fazo intender, come in questa notte andamo in campo di l’Imperador, el Signor con la compagnia di certo Visidira. Come l’exercilo imperiai sono 30 milia persone per venir doman da malina a lozar a Peschiera et venir a la volta di brexana senza falò. La via che loro habbia a far non lo so ; ma de certo, come lo campo de l’Imperador passa lo Menzo, lo signor Antonio da Leva passa Adda con lo exercilo che era in Milan, salvo quelli che resta a la guardia di Pavia. Lacise, Cavion, Bardolin et Caslion del lago di Garda sono brusati dal campo imperiale. Ancor lo intardigar loro fanno, sono per causa che loro aspedano altro soccorso di 10 milia persone. Se dice che loro vanno a la volta di Zenova di certo. Vi so dire che loro bruza "et amaza et fa preson et fano luto male. La qual lettera è scritta per uno che stà col signor Alvise di Gonzaga, senza dì ; et non dice chi la scrive uè dove la sia scritta. Nui de qui habiamo mandato a tuor de li homeni di le valade. Di sier Domenego Pizamano podestà di Brexa, di 18, pur particular. Inimici ebbero Lacise el lo hanno bruzato. Da poi vcneno alcuni a dimandar Peschiera con le bravate solite, et per quel proveditor sier Hironimo Barbaro fo abando-nata ; il qual zonse in questa terra hieri sera a bore 22, et dice mai aver potuto haver da li Proveditori di Verona salvo lettere; et era restato solo et per questo è vcuulo via. È zonto qui elianti sier 322» Francesco da Mosto provedador de Lonà. De inimici,’fo mandalo 40 cavalli de slratioli venuti qui dal campo del Moro per sopraveder fino eri matina ; et fin questa bora dodicesima non so quello possi 1 DHrii di M. Sasuto. — Tom. XLVII. esser. Di Verona non habbiamo nulla, nè etiam dal proveditor Moro, salvo messi con solicitar a mandarli danari. Nui de qui non manchiamo per le forze di far più del possibile, e non sohm habbiamo cura di questa città, ma di Asola, eh’è loco su questo bresan de ìmportanlia. È stà mandali fanti e domino Batista Martinengo, v. hora pagamo 110 archibusieri di Iacomin di Val Trompin e speramo questa notte farli intrar in Asola ; etiam domino Batista predillo, et ritrovandosi qui 40 homeni d’arme di Cesare Fregoso, questa notte lutti mireranno con li fanti in Asola. Tolemo danari impresiedo sopra le specialità nostre. Semo in pensier di mandar a Ponlevigo e a li Orzinovi qualche pressoio di homeni di le vallade ; et in questa città non si manca di far quelle provision siano possibile a la conservation di essa. Del ditto, di 14 Ime, pur di 17. Ilavemo hora hora aviso inimici esser corsi fino a Calzimi; si che tutto questo territorio è in preda. Ilavemo praticato che questa cillà pagi fanti 500 pe? vardar di la terra ; et è slà chiamà il Conseio per dapoi disnar, e non femo dilkullà. Obteniremo ; ma bisogneria haver qui uno homo da capo, come scria domino Anlonio di Castello o un altro simile, altramente le provision non valeranno la milade. Di Nicolò Barbaro capitanio dii lago, date al lago, de 18, a sier Gregorio Pizamano. lo non scrivo cussi spesso per esser in continue fatimi; pur farò questa, notificandovi clic li inimici ogni giorno scaramuzano con nui, benché io non li do impazo; ma loro, quando mi acoslo a terra li archibusi lavorano, et io defendendomi fazo il simile. Et a Lacise veneno a dar una baiala ; ma per bataia da man non hanno potuto haverla. Messeno 19 pezi de artellaria, che li fu gran vergogna uno 323 exercilo cesareo piantar artellaria a una villa et mantenirla tre giorni. Io era al fosso di la terra con una fusla, con l’altra a l’altra banda, et fo ferito da uno archobuso il duca di Bransvich capitanio generai de tutta la genio d’arme, et morti molti altri et maxime dui capitanii. Sono gente strasordinaria ; messeno foco et bruzarono quasi la milà di Lacise, el non scria stà altro si non andava due barche da Salò armate con alcuni fanti senza mia saputa nè inlelligenlia ; che se havesse auto autorità haveria fallo impichar tulli. E di questo ho scritto alla Illustrissima Signoria et ali clarissimi rectori. Dove vanno, bruzano. Hanno bruzato gran parte de Cha-vaion, Chalmasin el tulio Sandra, Colla, Paccngo et parie de Castelnovo. Sono mirati a Peschiera, et 31