369 MDXXVIII, MAGGIO. 370 bataglia ad seguirli. Poi me partiti de la mia bandera con 4 cavalli per veder li andamenti soi. Scopersi che se andavano retirando in battaglia, et mettevano le fantarie per lo fianco con li carriagi. Dapoi vidi quello me bisognava, messi all’ ordine tulli li mei cavalli, el cavallaro Mauressi, missier loan Corroneo, missier Pietro Frasina, missier An-■ Ionio Malafara capitani, con ordine che lor dovessero vegnir con la mia bandera, et che io con 40 cavalli soccorresse l’antiguardia. Et cossi trovando la mia anliguardia che scaramuziava, dove me parse el tempo, delti dentro allí inimici, et dato dentro li inimici presero fuga ; la mia bandera se drizò (a) la volta de fantarie le quale erano due ban-dere; et subito che gionse la mia bandera preseno fuga, et tutti furono dissipati et facto presoni et tolte le bandiere, chariaggi et tutto. Io seguiva la Victoria de cavalli, nè mai li abandonaì fin ad 15 miglia de paese, amazando et prendendo de loro; el per la via feva dismontar li nostri stratioti da lor cavalli et mettevali su li boni cavalli per seguir meglio la victoria ; talmente che el Viceré insieme con lo duca de Santo Pietro et uno (di) nome missier Todaro Bocharì se buttò for de la strada per le madrie et scampò via. Sichè de lutta la sua genie non ha scapulalo altro che lo Vieerè el lo dicto Duca et missier Thodaro Boccari con 4 cavalli ; et niuno de li mei é mancato, salvo che feriti da 3 a 4. Porete considerare de quanta importanti» è slata la rotta sua, et perchè in verità Leze lo voleva soccorrer de 200 fanti ; et molte altre terre seriano state sopra de se per star il Viceré in campagna, hora per la gralia de Dio tutte mutaranno pensiero come ha facto Leze. 248 Beri che foro li 25 de l’instante mese de Aprile, andai a Otranto ad dimandarli la terra, el per loro non mi fu resposto. Io li ho facto fare coreria, et credo muterà pensieri per non haver guasto all! giardini de le Citrangole. El Viceré éinlrato in Gallipoli ; qual spero, voltato Otranto, immediatespen-germi a la volta sua, et fengerò de darli guasto per veder el modo se mova el popolo ; spero se renderà. Io presi in questa volta del Viceré baroni 4 et lo auditore de le provintie nomine Galeotto Fon-secha spagnolo, et multi altri presoni. Ad Gasparo mio figlio io ho facto haver la castellanaria della cita de Solignano con provisione de ducati 7 al mese in vita per avanti che fosse venuto el signor generai in Monopoli, el per sua magnificencia si è stata confírmala. Spero de. obtener che Sua Magnificentia gli la cresca fin ad ducali 10. I Diarii di M, Sanüto, ~ Tom. XLY1I. Altro per adesso non occorrendo, Dio 'de ogni mal ve guardi tulli. ' Lata in villa Ansciano da longa da Otranto miglia tre, adì 25 Aprìlis 1528. Da Vicema, di sier Zrnn Antonio da chà 249') Taiapiera capitanio, di 5, hore 24. Come, il medesimo di quello avisoe questa matina, in questa hora ho per uno aviso scritomi da uno capeta-nio al devedo qual tengo a li confini per questo effetto, agìongendomi però che beri over hozi se aspeclavano le fantarie a Trento, el faceano cargar le monitione sopra li carri, et anche si lavorava a conzar la strada coli guastadori, et spazà pria di sopra et di sotto un loco ditto el Malarelto eh’ é per andar per la Val de Sagre. Et liense vadlno per ditta valle. Se ha dillo etiam lì a Trento, che il capitanio .Tegen deve andar a la volta di Milan con 6000 fanti tra grisoni el lanzinech per coniongersi con il Leva. Et per una lettera venuta ali Cai di X, sier Bi-ronirno Barharigo Cao di X andò con quella dai Serenissimo, el strelosi con lì Consieri r Fo licenliato Pregadi hore 23, et restò Conseio di X con il Collegio, ma sleleno poco. Fo ditto sopra la relention di uno episcopo ; unum est fo preparato la Toresella per melerlo dentro. Da Orvieto, vidi lettere di domino Alvise Lippomano canonico di Bergamo, iiarticular, di ultimo Aprii. Scrive li a visi di le cose del reame, et la scaramuza fatta vicino a Napoli, et esser slà morto monsignor de Veri borgognon, qual fo quello vene di Spagna a far liberar il Papa. Et si dice, in Napoli spagnoli haver hauto da napoletani tumuli 35 milia di grano et ducati lómilia, cavati di croxe, calexi et altri arzenti di chieste di Napoli ; et sono alozali in la terra a quartieri, èt hanno vituarie per do mexi. Item, il Papa fa far 300Ò fanti a Spolefi dove ha mandato Orlando suo1 camerier; si dice per Rimano. Noto. In questi zorni, in la terra muor assaissimo persone da petechre, tra li qual molli zenlilho-meni. Adì 7. La malina, véne in Collegio sier Vi- 249* ’ cenzo Trarr venuto Capitanio di Bergamo, vestilo di veludo cremexin di *"iro, in loco del qual andoe per danari sier Zusto Gnoro ; et referite dì quella terra, iusta il consueto, laudalo dal Serenissimo. (1) La carta 14S* è bianca. 24