411 MDXXVIII, MAGGIO. 412 simo essere, perchè incominciandosi una fortifica-(ione et non se reducendo ¡1 qualche perfectione, pò facilmente partorire il contrario effetto di quello che se ne spera. Medesimamente desidererà, si-come ho ricordalo prima et am o al presente, che tutte le vituarie con ogni rigore et sollicitudine se portassero dentro alle città. Questo è quanto per hora ne occurre, né cum il nostro iuditio sin qui sapemo andare più ultra, imperocché queste cose de la guerra, come lor Signorie illustrissime sanno, bisogna venirle meglio recognoscendo ad hora per hora, et spesse volte attendendo al vantaggio et al disavantaggio che ci ha, mutare disegno. Pur noi seguitaremo intanto li soprascritti ordini, non ha-vendo altro in contrario da lor Signorie Illustrissime, alle quale cxponendo il lutto humilmente ne racomanderete. Da Pressa, alti 9 de Maggio 1528. Sotloscrilla in mezzo la lettera FbanciScus Maria dux Urbi-ni eie. ac Serenissimi Ve-neiiarum Dominii capi-taneus generalis. A tergo: Nobili dilettissimo oratori nostro Venetiis, domino Baldo Antonio Falculio eie. in Ve-nelia a S. Maria Zobenigo al ponte di legno, contro missier Nicolò Aurelio. 279') Copia di uno capitolo di ma lettera del Zanella secretarlo del Nostro Signore, scripta da Orvieto al signor capitanio missier Andrea Doria. A li 27 del passato se misseno in ordine le 6 galle da Napoli, 3 fuste, dui brigantini et alcune barche di nave bischaine, et sopra esse andò la persona di don Ilugo, il marchese del Guasto, Ascanio Colonna el molti altri con 1000 fanti Ira spagnoli et italiani el qtìalcheuno alemano con archibusi et fuogi artificiadi et arlellaria assà, lolla in parie da le nave erano in porto. Ussileno de Napoli a li 27 verso la sera, lassando li patroni di le galee in terra tulli, excepto il Gobo, verso Aline, che per tema di perder li lor legni non combalesseno manco animosamente ; et tirorno verso Prolicha per haver li ponenti per segondi, segno di andar verso Capri et Salerno a cotnba- (1) La carta 278 e 278* è bianca ter le galle di vostra signoria. Dal che havendo nova, il Conte messe in Salerno 400 archibusieri sopra le galie ; et tenendo esso verso Salerno et li imperiali in verso Napoli, se afronlorno tra Ma-iori et Minori, et salirno molto valorosamente ; et dicono che il Conte investi sol uni con cinque galle, lassando le altre per soccorso. Fu la battaglia più aspra et più crudele che fu mai in mare, come vederà per la inclusa del Cardinal Colonna. Da Cassan, del Proveditor Moro, di 8, hore 5. Come, per lettere di l’oralor Veuier, da Lodi, si ha, il signor duca di Milano è quasi mezo disperato per la revocalion di le gente di Loine-lina, ita che è sta bisogno, aciò non seguissa qualche disordine come per esso lettere appare, lassarli a Pavia li cavalli legieri et fanti, fino altro si habbi da la Signoria nostra. Del ditto, di 9, hore 3. Come hozi lui Proveditor insieme con el signor Gubernator è stato a Bergamo et hanno visto le fortification de lì. Tutto sta bene. Circa il revocar di le gente di la Lomelina, si ha hauto quasi uno protesto da Zenoa per lettere del signor Theodoro Triulzi, qual sarà qui avanti ; et per lettere del Venier oralor si ha, il signor duca di Milan si chiama tradito et dice provederà meglio potrà a le sue cosse, et che mai più domanderà soccorso a la illustrissima Signoria ; et dice questo esser il maior tradimento mai fallo ad alcuno. Le lettere son di 9. Per lettere 279* del signor Cesare Fregoso, si ha di lì per lettere di 8, come ha per le poste da Genoa il Christia-nissimo re esser acordalo con l’Imperator. Per lettere del Cardinal Colona al Cardinal Campegio, di primo, di Caieta, si ha la villoria di l’armata nostra, sicome è scritto di sopra. Copia di lettere del signor Theodoro Triultio gubernator in Zenoa, scritte al clarissimo Proveditor generai Moro. Signor Proveditor. Hebbi la lettera di vostra signoria, con uno pacheto adrito al clarissimo Imbasador di la serenissima Signoria presso il Re, qual pacheto si é mandalo a bon recapito. Intesi per la dilla lettera de vostra signoria la deliberatimi fatta di mandar gente di qua dal Po a P opposito de inimici, ultra quelle che gli haveva col signor Cesare Fregoso, che mi parve molto a proposito per beneficio di tolta la impresa ; et ebbi singular apiacer ;