485 MDXXV1JI, MAGGIO. 486 Primòcìerio di San Marco. Porlo la spada sier Zuan Nadaì va capitanio a Barato, veslito damaschili ere-mexin. Fo suo compagno sier Alvise da Riva in ve-ludo cremexin. Et nota r non era alcun Cao di XL. Poi li ordenarii el li invidali al pranso, zoè li oiTìeii di Rialto. In tutto erano numero ... et non più, per esser molti con coroto. Et olirà li officii alcun non fue. El montati in Bucentoro, andono a sposar il mar iusta il solilo ; poi a messa a San Nicolò, et demum al pranso. Dapoi disnar li Savii si reduseno a consultar. El l’orator di Pranza mandò a monslrar al Serenissimo el Collegio alcune lettere di Frani» di 11, del Re, che scrive mandarà in Italia 8000 fanti et 400 in 500 lanze con monsignor di San Polo, el allre parole in consonanti» di le lettere di l’Oralor nostro ; et per acertar la Signoria non è per mancar in mandar ogni aiuto. Ilem, copia di lettere Soa Maestà scrive ai duca di Ferrara et marchexe di Mantoa, non voglino dar alcun aiuto a questi lan-zinech. Di Lion, dì Andrea liosso secretano va in Pranza, di 14. Del suo zonzer lì, et come è zonto don Hercules fìol del duca di Ferara, qual va in Franza da la sposa, a la qual porla molle zoie, et lì a Lion si metevano in ordine la fameglia di vestimenti per andar pomposamente. Item, come era 11 uno monsignor......... qu;d feva li 2000 fanli venturieri per mandarli a Zenua, et di lanzi-zinech che vengi per Italia nulla scrive. El esser zonto lì uno nominato domino........parente del duca di Milan, qua! vien per nome del Re a star apresso il duca di Milan. Scrive si parte et va di longo. Di Zcnoa, del signor Teodoro Trini zi, fo lettere di.....con alcune lettere iolercepte di Napoli, di primo, che quelli scrivevano a la Mirandola et.............. 325* Di Verona, di V Emo, Nani et Contarini, di 20, hore 2. Come, essendo zonto Zuan di Naldo con la sua compagnia dì lezieri, venuto da Vicenza, el li soi 500 fanti, il signor Capitanio Zeneral ha deliberalo che’l vadi fuora con li cavalli lizieri et alcuni archibusieri verso inimici per veder di saper di loro. Et per quanto intendono, sono a Peschiera et lì atorno; il duca di Brexvicbferito. Et mandano uno reporto di mio venuto, qual dice il conte Gi-rardo di Archo è al Desenzan et va patiando con quelli lochi di la Riviera per ha ver dauari ; et di Salò...........«... Item, vanno brnsando caxe, laiando vigne et biave di le qual si fanno coperti, et di albori, sicliè minano il paese, fanno prexoni villani eie. Hanno mandalo a Valezo a rechieder 500 ducali di tuia, si non veniranno a brusarli. Dice, sono da .... milia et cavalli 800 ; et hanno con loro alcuni cani ligadì con cadene, che quando acadesse fariano per loro gran fazione. Item, scriveno haver a vis» li fanti mandono a Brexa erano zonti a S. Fumia, mia 2 lontano ; siehè saranno mirali. Et quelli di Brexa hanno mandato 30 archibuskri a Lonà, che muti par lì sia andato de inimici, nè quelli di Gonzaga come fo ditto. Scrive, il signor Alcxandro Prego9o condutier nostro era in reame, è zonto lì a Verona. Vene in Collegio di Savii domino Bildo Antonio Falcutio oralor del Capitanio Zeneral con lina lettera li scrive il Capitanio, di Verona ; et manda la copia di la risposta ha fallo a Paolo Luzasco qual era a Manloa. Et la lettera et la risposta saranno qui avanti. Di Brexa non fo lettere, et di Bargamo né di Cassati del proveditor Moro, per esser le strade rote. • Da Ruigo, di sier Vetor Dicdo podestà et capitanio, di 19. De qui passano fanli che vanno al campo nostro, li quali fanno danni assai, pur mi è forzo farli caminar al più io posso. Hozi è tornalo uno mio mandai a Modena. Referisse, el signor An-tonioto Adorno far fanli quanti ne pono haver, et cavalli. Etiam a Mantoa se ne fanno. Ha ordine di non si mover lina il signor Zorzi li dagi aviso. Di Ferrara è zonlo uno altro mandai de lì: dize non si far alcuna provision di guerra. De qui è venulu uno di la Praia; dice che la rota e pigliala dove si lavorava, è alquanto resen li la ; immediate ho mandato el Capitanio del devedo con Ire compagni et oficiali fuori a farli andar hozi el quesla nollo bon numero di zentc, con ordine che essendo la cosa de importanti®, mi spazi questa nolle, et io damatina' per tempo sarò super loco. Le acque di canali è grosse ; Po et 1’ Adese eresse ma non molto, se crosseranno quesla notte, starò fuora tulio doman. È un mal ; li homeni sono estenuati. Copia di una lettera scritta per Paulo Luza- sco al duca di Urbin capitanio zeneral nostro. Illustrissimo el Excellcntissimo Signore. Sapendo io quanto è la Excellenlia Vostra grata di la gratia sua a chi bene el fidclmente serve, da