417 MDXXVlII, MAGGIO. 418 Vene l’orator di Milan, zerca il levar di le zente di Lomelina et............ Vene 1’ orator di Fiorenza, dicendo haver lettere di 8, di soi excelsi Signori, in risposta di soe ; et si scusano non haver il modo del danaro in aiutar questa Signoria llluslrissima al pagamento di lanzinech che vengono di Pranza ; ma intendendo questo passar di inimici, faranno ogni cossa, et di P impossibile possibile per trovar danari et far fanti et star eiìam loro in ordine et mandar aiuto di qua, dicendo esso orator di novo scriverà a celerar li pressidii. Vene P orator anglico, dicendo..... Vene P orator di Ferrara. Vene P orator di Mantoa. 283* Li sier Piero Landò capitanio generai da mar, venute fieri sera, date in galla apresso Monopoli, a dì 26 Aprii. Come, a dì 25 zonse il Capitatilo del Golfo sier Almorò Morexini, et ha hauto li ducati 10 milia ; ma li manca li remi, altramente non potrà levarsi. Voi andar a l’impresa di Manferdonia. Ha mandato do galie, zoè..... a Cataro a levar 300 galioti per interzar le galìe. Li Udene, di sier Zuan Baxadonna el do-tor, luogotenente, di ... . con uno aviso. 11 summario scriverò di sotto. Da Bassan, di sier Gabriel Bario podestà, di 11............... La Verona, di V Emo, Nani et sier Carlo Contarmi proveditor generai, di 12, fiore 18. Quesla matina ho hauto diversi avisi, tulli conformi, che li inimici, zoè la testa grossa, la qual dicono esser da 15 milia da piedi, pur alozati ancora a Dolzè, haveano drezalo la testa verso la Chiusa et erano in ordinanza. Compiteno far il ponte, et pas-sorono a hore una di nolle bandiere 12 con pezi 25 arlellarie et le bagaie ; atendevano a minar li repari in canal perchè non poteano passar altramente ; siano in ordinanza, né si moveno. Son sta tentali per alcuni archibusieri di quelli sono sul loco ; ma non si hanno voluto mover. El in questa bora habiamo hauto aviso el signor Zorzi Frati: sperg, qual era a Ferrara, esser arrivato a Ponte Molino, el faceva conzar quel ponte et li passi, che si pò iudicar voy andar a quella volta, ltem, seri-veno . ..........* . . . . 284 La Udene, di sier Zuan Basadona dotor, I Di arti di M. Sanuto. — Tm> XLVII. luogotenente, di ... . Manda questi do avisi qui sotto descripli : Copia di lettere di la comunità di Venzon a lui Loco tenente, di 9 Mazo. Magnifico et clarissimo Signor nostro etc. In questa hora è zonto de qui uno mercadanle savoiese, qual dice Luni proximo preterito esser partilo da Casnya, luogo del territorio diSalzpurch, et haver piata la via qual se va a Yspruch ; et ritornati a la volta di Cadubrio per condur a queste parte dui cavalli. Et refferisse, per ditta slrada de Yspruch haver scontralo in più pezi soldati che ritornavano da Trento suso, et domandavano esso mercadanle dove che l’andava cum li cavalli ; il qual dicendo andar al campo del Principi' per venderli, li dicevano : « Dove vustu andar ? Tu non farai cosa alguna. Nui relornemo per non haver danari ; havemo tochà dui raynes et havemo speso più di 6. L’è a Trento et in quel contorno da 10 milia persone i qual non voleno andar più aVanli se non hanno danari ; el credemo anchora loro ritorne-rano ». Subiongeno che era 5 bandiere di fanti senza danari, li quali voluntiera haveriano piglia danari da qualche signor. Et certificava, che non sono più di 10 milia persone. Del che ne ha parso dinotarlo a vostra signoria parendone diclo mercadanle per sona circumspecla et che spesso pratica in questo nostro luogo; però se persuademo ne riferissa la verità. Nec alia. Venzoni, die 9 Maii 1528. Sottoscritta : Servuli devotissimi Capita-neus et Comunitas ter-rae Venzoni. Copia di ma altra lettera di ditta comunità, di 9, ut supra. Magnifico et clarissimo Domino eie. In quesla sera si è zonlo di qui uno sier Cesare milanese habila a Treviso, el qual si è parlilo da Ratisbona lo primo del presente. El qual sier Cesare si è uno homo di grande inzegno, el altre volte da lui habiamo hauto cose vere, et è persona affitionata a le cose di la Serenissima Signoria. Prima dice, che la dieta si è andata in fumo, et che’l Principe si è a Praga in Boemia ad far zente, el che li 27