141 MDXXVIII, MARZO. 142 satisfatto dei cavalier, che non si pofria existimare, et mi ha commesso che io scriva a Vostra Excel -lentia, che lui non potria desiderar altro capo a le gente di Vostra Excellentia di più virtute et di più soa satisfatione del cavalier. Et cosi lo confermo io per haverlo veduto far cose degne come è ditto, che veramente gli è con molla repulatione di quella apresso tutto questo exercito et maxime fra francesi, perchè lor meglio 1’ hanno veduto de li altri perchè gli erano più propinqui. Quello che ha guadagnalo la insegna se dimanda Solicino alievo 89* di Vostra Excellentia ; lo pregione che portava la insegna del signor Ferrante si è scoperto fratello del Cardinal Campeggio et lo tiene il Beneduso; il qual fu quello che ’I prese. Similmente in la predilla scaramuza è sta morto un capitanio di cavalli leggieri de li cesarei, et dicesi che era di gran conto, et è nominato Gioanne Francesco Castaldo. 90 Da Cassan, di sier Tomà Moro provedi-tor menerai, di 25. Come ora stalo do zorni a Bergamo per recuperar danari de Pimprestedo, et ha hauto ducati .... et posto ordine a quelle cose, et è ritornato lì in campo. Et non havendo per lettere fatto fin hora provision la Signoria nostra in agumentar Pexercito, si manda in posta de qui il signor Cesare Fregoso per exponer il bisogno di questo exercito perchè inimici ha deliberato cazarne di Cassano, il che potrano exeguire facilmente, perché non vi è gente da difendersi, zoè Bergamo, Cassan et sopra le rive di Adda ; et si ha, inimici, poi sono ussiti di Milano, ha fatto 2000 fanti, et ogni zorno se ingrossano, et nostri se sminuisse per non esser pagati. La compagnia del conte Hercules Rangon è risolta in niente. Li nostri fanti fuzeno et vanno da inimici, i qual nemici voleno venir a metter ponte a Trezo su Adda : non si poi devedar. Tutto il loro intento è di venir a Cassano, qual oblenendo hariano la mità de la impresa vinta. Sono zerca 3000 fanti in tutto tra Bergamo, Cassan et per le rive di Adda, sichè non si provedendo et presto, sarà forzo abandonar Cassan per andar a soccorer Bergamo se non se fa altra provision. Da Bergamo, di reofori, di 25. Nulla hanno de inimici, ma scriveno in conformità inimici voler far uno ponte a Trezo per passar sul bergamasco, dove se li ha mandato fanti a l’ineonlro, capo .... ltem, del partir del proveditor Moro con danari per Cassan. Da Udene, come ho scritto, del Luogotenente di 23. Manda do lettere haute da la comunità di Venzon, la prima di 21, che dice: Magnifico et clarissimo etc. In questa sera è zonlo uno nostro cittadin di Alemagna, referisse hiver parlato con zerti zenti-lomeni alemani, ha bona amicitia con esso. Aflìr-mano lo Principe si è a Vienna et che P è bene vero P ha lassalo di le sue gente in Hongaria, ma esser venuto per andar a far una dieta a Rayspurch zoè Ratisbona per dubito del Turco. Questo dice che dubitano assai lo Turco non vegna ne P Austria. Circa il Vayvoda, dicono sia potente, et più sobzonze che li cavalli di le laglie de li zentilomeni de la Carintia vengono a caxa. Et per dillo cittadino ha facto una ambasciata per nome del mudaro de 90* la Trevisa, che è zentilomo, ad uno mio cugnado che sol far mercadantia de cavalli, che ’I vadi lì. No vende sette, et cussi ditto mio cugnado va a veder per haverli, che me par da novo che ’1 mudaro venda i cavalli, atento non lassa passar cavalli sotto una gravissima pena. Me ha parso far intendere tal cosa a vostra magnificentia, et più ho parlalo con certi nostri suditi sono stati in Alemagna lontani con merce. Dimandato se hanno visto soldati, dicono de si, ma pochi, et quelli andavano zerca ndo per Pamor de Dio, nè ha ve vano recapito ; che è segno di far poche facende. Sottoscritta : Servitores Antonius Bidelnuzo capitaneus et Comunitas Tenzoni. Dì la ditta Comunità al preditto Locotenente, di 22 Marzo. Magnifico et clarissimo eie. Hozi è zonto de qui uno servitor del mudaro de la Trevisa, et è venuto a trovar quello cittadino che ho scritto a vostra magnilicentia. E1 qual servitor vien di Viena, dice che la seconda Domenica di Quaresima zonse lì lo principe di Hongaria con la regina de Hongaria, non scia dir altro, ma che’l Principe veste tutta la sua corte et poi va a la dieta. Et dillo servitor ha portalo lettere del Principe a Lonlferbeser de la Carintia, zoè capitanio zeneral del paexe. Quello li scrive non lo scia, ma ditto Lontferbeser a dillo servitor dette lettere che’l portasse al suo patrone, et cavalcato a trovar ditto Lonferbeser et che i fattori de la