191 MDXXVIII, APfUlE. 192 officii et di altri ha intacado, sier Francesco de Garzoni etc. nulla fo preso, per esser solum do Consleri, et voi la leze sia 3 Consieri a la Quaranta criminal a retenir alcun nobele. 126 1528. Die 4 Aprilis. In Consilio X cum adclitione. Essendo stà in diversi tempi, si per el nostro Mazor Coliselo come per el Coneeio nostro di Pregadi, provisto circa la vendition de i beni de li debitori de la Signoria nostra che si fano per li officii de Governadori, Raxoti nove, Cazude et X offitii, par che si risolgano a la zornada nove in-vention, et si ¡novano diverse cose per le qual sono tagliale le rendede, in modo che difficilmente se trovano compradori : al che dovendosi proveder ; L’anderà parte, che nel far de le vcndede de lì sopra ditti beni si habia ad Observar il modo de la parte presa nel Conscio noslro di Pregadi del 1509 a di 26 Aprii cum le additione infrascritte, zioè che, avanti che se faciano le vendition siano obligali i deputati a quelle far a saver a li debitori de l’ofìcio suo, over a sui heriedi, come i voleno vender la lai casa over case che fono over sono di tal, et similmente ogni altra sorte stabili et possession, dchiarando il loeho dove li sono, la contrada et la qualità del slabele over possession, et non li trovando in persona mandino tre volte a la casa facendosi far la relation, et notar sotto le polize de li incanti come fanno al presento. Et debano far tre incanti, et delivrata che la sarà, habia tempo el debitor de scoder li bi ni sui venduti zorni 20 senza alcuna spesa dell’incanto; passati i qual zorni 20 debba esser dato il possesso al comprador, et mantenuto in quello, el occorrendo caso del (aglio de la vendeda over revoca-tion de essa, non possa esser tratto di possesso esso comprador se ’1 non bavera tulio el suo ca-vedal integro cum tutte spese et meioramenli, come dispone la parie presa in Pregadi a dì 17 Novembrio 1523, a la qual sia agionlo che etiam non se possa per la Signoria nostra, nè per alcun Consiglio o magistrato, molestarlo in ditto possesso, ma sia manlenuto fin tanto che 1’ bavera da la Signoria nostra efieclualmenle in contadi lutti li sui danari. Et perchè a le liade se vende con el terzo de sconto et dui terzi de contadi, se debba restituir per la Signoria nostra el tulio de conladi et non de sconto, aziò cum mazor animo se possa comprar i dicti beni. Praeterea faete le venditene [ predicte non possano i officiali de li officii, passali | dicti zorni 20, quella suspender o revocar, come è provisto per la parte presa in Pregadi a dì 6 Marzo 1508, sotto pena a quelli contrafacesseno de ducali 100 ne li proprii sui beni, da esser scossi per li Avogadori nostri de Comun, senza alcun Conseio, de la qual uno terzo sia suo, uno di l’Arsenal, et Peltro di l’accusador. Habiano tempo i debitori de apelarsi mesi doi secondo la forma della parte presa in Prega.li a dì 22 Mazo 1507, et debano diete apellation prosequir in tempo di mesi tre da poi interposta la appellalion. Et mancando da loro da solicilar i Consiglii, over non prò-sequendola in diclo termine, over non apellandosi in tempo de dicti doi mesi, le vendition siano ina-pelabile; el aziò non alegino causa de non liaver hauto nolilia de dieta vendition, sia azonto che li deputadì a quelle da poi delivrade Uerwm fazino a saper a li debitori li dicli sui beni esser sla 126* venduti, et se pretendono recuperarli, che hanno tempo zorni 20, et poi ti mesi do di appellarsi, et chi però pretendono comparino et usino di le sue rason ; et non lo havendo facto in dicto termine ì Capi de XL non li possino più dar el Conseio, sotto pena de ducati 100 per uno, quali siano scossi et divisi ut supra. El perchè si atrovano slabili conditionati quali non si possono per le leze nostre vender, debbano i dicti deputadi affiliar quelli per anni doi, vender dicli fieli secondo la quantità del debito el cussi di tempo in tempo per li debili de quelli che al presenle venes-seno. Et perchè ne sono molli che habitano ne le case conditionale, et non vorano ussir Dè lassarle affiliar, debbano i dicti depuladi farli far comandamento che debano ussir de la casa aziò quelle se possino affilar, et satisfar la Signoria nostra, et non volendo li fazino ussir per forza over li faziano relenir in persona, aziò siano a la conditiou de li allri. Et alcuno de coetero non possa andar fuora in alcun rezimento nè officio nec etiam entrar in questa cillà in alcun officio, magistrato over Consiglio, se integramente el non haverà pagato et portato li sui bollettini. Praekren, essendo per li officii de Proprio et da Procurator Cacti molti pagamenti dotali de li beni de li debitori de la Signoria nostra, et date le possession over case extimate molto manco de quel valeno, come in molli casi è intervenuto, siano obligali dicti ollilii mandar de mese in mese li pagamenti de le dote che l'arano a l’officio de le Cazude, over quelli allri officii dove fusseno debitori, et quelli ben esaminati, essendo stimale et