543 MDXXVIII, MAGGIO. 544 veano arivar ditta genie, el qual è sialo in ditto loco, cl referisse in Brunich non haver visto gente alcuna et manco rasonare che se expelassero ; et ritornando, si acompagnoe con alcuni i quali diceano che ancora si dovea far gente ; del che all^o non si vede, anzi per alcuni venuti de Ala è referito che inolio si temeno di turchi a la volta de Hongaria. ^') A dì 30 Ma.20. La malina fo lettere da Cataro, di sier Marco Barbo retor etproveditor, di.... Avisa di la morie di sier Francesco Nani soracomilo, venuto lì di Puia con lettere el ordine del Capitanio Zenerai per haver homini. Et scrive . Da Constantinopoli, di sier Piero Zen vice baylo, di 27 et 29 Aprii. Come era venuto nove che ’I Vayvoda in Ilungaria era sta zonto da l’archiduca ovvero re di Boemia, el il Signor turco havia remesso di andar in persona a quella impresa; nè etiam vi andaria il magnifico Imbraim; ma ben hanno termina et scritto vi vadi alcuni san-zachi è a li confini con cavalli agazi, quali per Ire vie inaeranno in Hongaria, ut in litteris; et co-rerano fino in Alemagna. Vene 1’ oralor di Pranza, qual etiam lui bave ledere del Re con li avisi di prcsidii che’l mandar«, solicitando si mandi li danari a Ivrea per poter pagar i lanzinech. Vene 1’ orator di Anglia, qual etiam lui ave lettere di Anglia, et disse in consonantia di quello si ha haulo per ledere del nostro Orator ; et l’ab-stinenlia di le arme per far le fiere falla con la Fiandra, aziò le merendante babbi loco. Nè per questo si resterà di far guerra. Vene l’orator di Milan, et ave audienlia con li Cai di X zerca il levar del campo noslro da Cas-san ; il Duca è in gran paura. In questa mattina, in Quarantia Criminal fo falò iusla la leze tre Synici, sier Bernardo da ca’ da Pexaro di sier Piero, sier Marco Contarmi qu. sier Tadio, et sier Zuan da Molili qu. sier Benedelo; el Ire di respello: sier Hironim) Bragadin qu. sier Andrea di Campo Rusolo, sier Antonio Viaro qu. sier Zuane, el sier Hironimo di Prioli qu. sier Ja-como. I)a Brexa, di sier Zuan Ferro capitanio, di 26, particular, vidi lettere. Scrive, inimici £63* non sono mossi di dove erano da heri in qua, solimi mandano per le terre et danno taia a tulle le (i) La caria 362* è bianca. terre con minaze di brusar. Et sier Hironimo Gradendo provedilor di Salò, qual era tornalo in Salò, heri sera venne via, et in questa bora 20 è zonlo qui. Habbiamo mandalo lì a Salò Bruto fratello del capitanio Cluson, qual dice bastarli 1’ animo di starli ; è andato con alcuni di soi compagni che furono spogiati a Pavia. Di sier Domenego Pi samano podestà di Brexa, di 26. Come eri sera gionse di qui il Proveditor di Salò, fuzilo senza esser cazalo da alcuno. Li inimici, per quanto si ha, dieno venir a Vidizuol, et si dice voler venir a questa terra. Ilavemo di Salò, quelli voler dar la loro parie di la taia a li inimici, ma loro non l’hanno voluti acelar. La compagnia del signor Cesare Fregoso et la sua persona sarà doman qui. Il Provedilor Foscari dice esser amalato. Di sier Zuan Ferro capitanio, di Brexa, di 27. Questa mattina è gionlo in questa lerra dominò Zuan di Naldo con fanti 500, el signor Astor di Faenza con 400, quali sono venuti per conser-vation di questa città. Nui mandiamo Tognon da la Riva in Axola, el Ferazino di Brexa con fanti ì50 intrarà in li Orzi novi. Questa notte, 25 cavalli de inimici con 50 archibusieri paesani veneno fin a Rezado et lolseno molti animali, el de 4 cavalli de stratioli ne preseno do di loro, quali forno trovali quasi dormendo, et li stratioli preseno uno fante di todeschi. Et si ha, per unò aviso, el campo ale-mano doversi levar da matina el andar tra Castion et Lonà. El campo noslro de Cassali heri si levò de lì, el venne tra il bergamasco et brexan per poter soccorrer l’uno et l’altro loco secondo acaderà. Di sier Domenego Disamano podestà preditto, di 27. Nemici sono al Dezanzan et Rivoltella. Questa notte passala, certi cavalli del signor Alvise di Gonzaga con 50 archibusieri veneno a Rezà dove era Zorzi Grimani con la sua compagnia di stratioli, di quali ne sono sta presi dui et il capitano Zorzi è stà un poco ferito*, el uno fante a piedi del ditto signor Alvise è sia preso per li nostri. Scrive è gionti qui da 1000 fanti. Copia di una ietterà di domino Antonio da Castello, scritta al Capitanio di Brexa. Magnifice et clarissime Domine semper observandissime. Vostra signoria ha inteso la perdila di Bia-grasso. Al presente la saverà, come li inimici finsero andar verso Santo Anzolo et son ritornali in Mi-