257 mdxxviii questo mese le genie todesehe parliriano di Ale-magna per venir a In impresa di llulia, el che lui era maeslro di campo, el die passava assai più numero di 20 milia fanti; et che li disse che Costanza s’era aeordata con svizari, et expedita la impresa di Italia, ad ogni mo lo la ruinariano. Iiozi è gionto di qui; et cussi precise ne ha referito il magnifico domino Alvise Bon dolor, avogador, sta mollo male, et per comune opinione di medici nulla è da sperar di sua salute se’I signor Dio non l’aiuta. Li è sta fallo ogni provisione che si ha saputo et podulo ; nulla giova, et molto dubitano di lui. Itnn, scrive havor lettere di Valchamonica di domino Scipion Pochipanui capilanio, qual scrive, la dieia di grisoni esser compila, el hanno licen-tiato il nunlio di l’Archiduca et concluso de non li voler dar il passo. Itern, che il castellai) di Mus ha hauto il possesso di Loco, el haver n andato al duca di Milan et a la Illustrissima Signoria per voler esser con la liga. Di Nicolò Barbaro capitanio del Lago, di 16, particular. Come ho da lo parte di sopra, il conte Girardo esser venuto con altri capitanei a Trento, et fa solicitar al compir quelle barche da pmili, el volea mandar uno a veder quante barche bisogna a butar per far il ponte sul Po verso Cremona. Se fanno intender voler moversi a San Zorzi, et voler una parte venir a prender la Chiusa el parie per il Lago, lo vegnirò questa sera a Verona per alrovarmi per la venula del signor duca di Urbino, per veder quello ordmarà sua excellentia. Le scale fanno, sono in guisa di quelle se arcoglie le olive, zoè uno canton longo busato con el legno lungo da un canto et 1’ altro una quarta per andar in suso, sì che ogni canlier fa una scala. Tamen, ancora da Yspruch in qua non sono gente da guerra, ma come si moverano presto, verano a Trento. Si ha ancor nova, che si ha a condur a Riva bon numero di la munitimi da Trento per il calar farano in queste bande, el preso la Riviera possano condurle per il Laco : cussi pensano, ma se bavero il modo non dubito di non conservar a confusion di inimici. Di Coyra, di monsignor di Grangis, di 13. Scrive esser li gionla la sua spia di Allemagna. Riporla il duca di Brensvich elelo capitanio generai di cavalli, el il capilanio Marcilo Sietli di gente da piedi, tuttavia marchiano verso Trento, dove a li 24 del presenle si debino trovar per far la mostra di 10 milia lanzinech el 1500 cavalli per passar in Italia ; et benché loro fazane bravane che siano molto maior numero, non sono più di quello ho dillo di / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XLVIl , aprile. 258 sopra. Il qual aviso 1’ ha da Baviera per una lettera a lui scrittoli, el manda la copia. In questa matina, in la Quaranta Criminal et Civil redula a requisitimi di sier Zuan Dolfin, sier Marchiò Mirliiel, sier Marin Jusltnian avogadori extraordinari, fu posto di relenir sier Francesco Lippomano qu. sier Zuane olim Provedilor sora i oflieii, per le cosse lede et dille. Et sier Piero Orio el XL Criminal, qu. sier Bernardin el cavalier, andò in renga et lo difese. El perché sier Zuan Dolfin avogador voleva risponder el hozì era Pregadi, fo rimesso a Limi da melina. A dì 19, Domenrga di Apostoli. Il S. renis- 174 simo, veslilo con manto di raxo cremexin et bavaro di armeimi, con le cerimonie andò a udir terza a San Zuminian, et poi la messa in pergolo a S. Marco. Portò la spada sier Francesco Morexini va podestà et capilanio a Treviso, fo suo compagno sier Domenego Trivixan fo avogador, vestilo di veludo cremexin, el il Morexini di veludo violelo. Erano oratori: Franza, Anglia, Milan, Fiorenza, Ferrara et Manloa, Primocerio et lo episcopo di Baffo. Non era alcun Proeuralor et pochi altri palricii. Da poi il Serenissimo con la Signoria si redu-seno in Collegio ad aldir le lettere venute questa mattina. Fo mandato per sier Marco Foscari rimase Pro-veditor a Brexa, s’il voleva andar poi che’l Conseio havia non acelà la sua scusa ; el qual disse pendeva la sua parte. Il Serenissimo et il Collegio lo persuase ad andar: lui tolse rispetto fin da poi disuar. Da Brexa; di sier Zuan Ferro capitanio, di 17, liore 2. Come si dice il signor Antonio da Leva esser molto agravato di febre, et quelle zenle cesaree che l’allro giorno andarono in Lomelina, danno fama di voler andar olirà Po. Il castelan di Mus inlrò in Leco, el credo voria tornar in la liga perchè ha mandato a litor salvicondutli di mandar soi nonlìi a la Signoria nostra et al signor duca de Milan, et al magnifico Provedilor Moro a Cassano. ltem, per lettere di Filippo Zamberti nodaro di P Avog.iria, andò con sier Alvise Bon el dolor avogador di Comun, a Brexa, si ave il ditto esser morto in quel znrno di 17, a bore .... a cui Dio perdoni. Di Verona, di Nicolò Barbaro capitanio del Lago, di 17,particular. Qui habbiamo quello più volle vi ho scritto de li preparamenti se fa a Trento, et il lutto si é con saputa del principe Ferdinando per esser inimico nostro. 17