367 MDXXVII1, MAGGIO. 368 Dapoi fono ledi per Piero Grasolaro quelli non hanno portali i loro 5 bolletini ¡usta la parte, i quali vien in Pregadi et hanno offizii et sono numero zerca.....come saranno notadi qui avanti. Ma di questi farò nota. Sier Alvise Pixani procurator, proveditor zeneral in campo, per Raxon nove et Cazude. Sier Piero da chà da Pexaro procurator, orator a Lutrech. Sier Marco da Molin procurator. Sier Gasparo da Molin procurator per Razon Nuove. Sier Marco Grimani procurator. Niun di questi era in Pregadi. Sier Michiel Trivixan qu. sier Nicolò, uvogailor di cornuti, Cazude. Sier Piero Grilli provedador al sai, Governadori et Cazude. Sier Francesco da Leze è di Pregadi, qu. sier Alvise. Sier Velor Donado è di Pregadi, qu. sier Francesco. Sier Antonio Dandolo è di la Zonla,qu.sier Hironimo. Sier Antonio Viaro el XL Criminal, qu. sier Zuane. Sier Toma Moro è di la Zonta, qu. sier Alvise, proveditor zeneral in campo. Sier Piero Zen è di la Zonta, orator al Turcho. Sier AlviseFoscari è di Pregadi,proveditor a Ravenna. Sier Bernardo Marzello è di la Zonta, qu. sier Bi-ronimo. Sir Andrea Navaier è di la Zonta, qu. sier Bernardo, orator a l’imperador. Sier Anzolo Marzello el XL Criminal, qu. sier Antonio. Sier Francesco Lippomano proveditor sora il co-timo di Londra, qu. sier Zuane. Sier Zuan Marzello ai X Savii, qu. sier Piero. Sier Filippo da Molin sora le acque, qu. sier Iliro-nimo, X Officii, Cazude. Sier Andrea Morexini vien in Pregadi, di sier Justinian. Sier Antonio Donado, qu. sier Bartolomio, vien in Pregadi, X Officii. 247 Copia di una lettera scritta per sier Andrea Zivran provedador di cavalli lisieri, a sier Cliristofolo Zivran suo fratello. Laus Leo, adì 22 Aprilis 1528, intra S. Tetri in Galatina. Fradelo carissimo, salute. Ve dono aviso, come per gratia de Dio starno bene de sanila. Et simile desidero sentir de voi et de (ulta vostra caxa. Fin hora mai ho scripto cosa alcuna per non haver avuto tempo, et per non esser stato fermo in loco niuno. Bora, per darve #aviso alcuno de nostre violone, me ho forzato scrivere aziò insieme con questi nostri amici ne prendale piacere. Alli 19 de l’istante mese de Aprile, el Viceré Imperiale, el duca de Santo Pietro in Galatina con selle baroni, in compagnia de cento e oclanta cavalli et fanti 200 bene in ordine et la maior parie archibusieri, per non se confrontare con mia compagnia andavano alquanto paese lontano da noi molestando et depredando quelle terre che erano reducte alla fìdeltà de la santa Lega et Illustrissima Signoria ; de manera lale che le diete terre stavano de mala voglia, et quelle che non erano ancora reducte sotto dieta Gdeltà stavano in tremore et suspese. Et vedando io questo esser di gran discomodo a questa impresa, deliberai omni-namente de andarlo a trovar et provarse insieme, metlando spie continuamente per saper el camiti de esso Viceré. Accadelle che esso Viceré andò in uno castello nominato la Vetrana, reducto alla fìdeltà de la sancta lega, et quello sachigiao ; et havendo inteso la dieta nova, incontinente possi in ordine la nostra cavallaria et andai verso il dicto castello; et apropinquato a lo dicto castello, li feci una imboscata, et mandai ad correr fin a le porte sue vinti cavalli ; et de loro ne incisero zerca 40. Per li nostri fu scaramuzato et preso di loro otto cavalli, nè mai volse il Viceré spengersi avanti verso la imboscata. Vedendo io che non era per vegnirme ad trovar, et per non haver visto el paese che non era al proposito mio de atlacarme con tutta la slralia, presi partito de retirarme; et cossi me missi ad alloggiar per quella nocte cinque megli lontano da loro, che era su la via fra Taranto et el ditto Viceré. Habiando poi inteso che esso Viceré mandò ad rechieder soccorso in Taranto, io continuamente in quella nolle gli teneva le spie appresso quatro 247* cavalli per sentinella, quali la matina veneno ad avisarme che li cavalli erano fora del diclo castello. Et dubitando che ’1 soccorso non li venesse, presi partito andar ad trovar et tentar la fortuna. Arrivato apresso lo castello prefalo, li feci una imboscata et pensili 20 cavalli con lo capitanio Bosichio et con Mini Frasina capitanio, con ordine che dovessero andar a scoprir el nemico ; et per nullo modo attacarse con loro, ma retirarli ad me. Per Pantiguarda mia fui.advisalo che li inimici erano insiti dal castello et tenevano la via de Gallipoli. Io immediate ensii da la imboscata et me messi in i