88 LA FLOTTA TEDESCA ser s’era ben guardato dall’indicare questi avversari. «La flotta tedesca è solamente costruita per le necessità germaniche, in relazione al rapido sviluppo commerciale del Paese». Giustificazione vaga ed elastica che poteva contentare tutti e nessuno. Ma qualche mese dopo, Guglielmo II era molto più preciso, c in un’intervista accordata al Daily Telegraph, pubblicata il 28 ottobre, egli diceva agli inglesi che l’obbiettivo della flotta tedesca si trovava nientemeno che neU’Estreino Oriente. Un po’ lontano, in realtà. “ La Germania, affermava il Kaiser, è un Impero giovane che si va sviluppando ed ha un commercio mondiale che si espande rapidamente, un commercio al quale la legittima ambizione dei tedeschi patrioti si rifiuta di assegnare alcun limite. “ La Germania deve avere una flotta potente per proteggere questo commercio e i propri interessi di ogni ordine nei mari più lontani. Essa spera che questi interessi non cessino dallo svilupparsi; essa deve essere in grado di difenderli vigorosamente in tutti gli angoli del globo. “ La Germania ha la testa drizzata verso l’avvenire; il suo orizzonte si distende assai lontano; essa deve essere preparata ad ogni eventualità nell’E-stremo Oriente. Ohi può prevedere gli avvenimenti di cui il Pacifico può essere teatro in un futuro meno lontano di quanto forse molti non suppongano? “ Riflettete sui successi del Giappone, pensate al risveglio nazionale della Gina, e giudicate allora dei vasti problemi di cui ò gravido il Pacifico. Le sole LA FLOTTA TEDESCA 8!) Potenze che posseggono delle grandi marine saranno ascoltate con rispetto, quando l’avvenire del Pacifico reclamerà una soluzione. La Germania dovrebbe avere una flotta possente, non fosse altro che per questo motivo. “ Può darsi, del resto, che l’Inghilterra stessa debba rallegrarsi un giorno d’avere ai suoi fianchi la flotta tedesca, quando le grandi nazioni parleranno insieme nei gravi dibattiti che sorgeranno „. Così, anche in Italia, prima della guerra, si osava propugnare una collaborazione fra la flotta austriaca e la flotta italiana! Il conte Tisza era certo un buon politico quando, il 2 dicembre del 1913, diceva che l’Austria-Un-gheria rafforzava la sua flotta « per poter essere in grado di rendere all’Italia preziosi servigi).x) Ma non sarà mai bastevole il biasimo per chi fra noi credette possibile una tale eventualità c per chi arrivò al punto di scrivere che la possibilità di una guerra comune sostenuta dalle Potenze dell'Adriatico non era semplicemente ammessa in certi circoli ma era stata studiata e discussa fin nei suoi dettagli». *) Cfr. I. Zingarelli, La marina italiana, — Sfilano, Tro-ves, 191.'), pag\ 117.