LA RIVALITÀ COMMERCIALE dodici anni fu attivo collaboratore del Kaiser nella H eltjpolitik, i porti tedeschi videro arrivare 11800 navi tedesche e 11698 navi estere e partire 11962 navi tedesche e 11 678 estere. I cantieri tedeschi costruiscono in media 70 piroscafi e 40 velieri all’anno. (. on rapido sviluppo, noi tedeschi ci siamo conquistati un posto in prima fila fra i popoli marinari e dediti al commercio marittimo,,. La marina mercantile tedesca si è sviluppala m un modo diverso da quello di tutte le altre manne. Uno scrittore inglese, volendo trovare un termine adeguato per definire questa evo< limone, ha scritto che questa marina non è stata semplicemente una traile carrier» ma una « tracie findei«». La qualifica tuttavia non è nuovissima. Nel secolo XVII l’ebbero gli olandesi. Li chiamavano i «rouliers» dell’oceano, i carrettieri del mare. La marina mercantile tedesca è stata pioniere nel senso più alto della parola. Non ha semplicemente atteso che le offrissero di trasportare dei prodotti, ma è andata essa stessa a ricercare questi prodotti e, magari, a creare addirittura l’industria. Così, quando il Governo tedesco rifiutò di interessarsi ufficialmente dell’Esposizione del Panama e del Pacifico, il direttore generale della Hamburg Amerika Linie» offrì il trasporto gratuito delle merci degli espositori tedeschi, ed anche inglesi, sino a San Francisco c da San Francisco in Europa; così, per creare queste industrie, i» tutte le nuove società che si sono formate LA RIVALITÀ COMMERCIALE 57 negli ultimi anni in Germania per lo sfruttamento dei mercati mondiali 1’ « Hamburg Amc-rika Linie» e il «Norddeutscher Lloyd » hanno avuto la loro parte. La lotta fra compagnie inglesi e compagnie tedesche è stata senza quartiere. La .marina mercantile inglese, ad esempio, aveva quasi il monopolio dei porti sud-americani. Sino all’anno scorso più della metà delle navi che entravano o uscivano dai porti brasiliani o cileni erano inglesi. Le compagnie tedesche hanno tentato disperatamente di minacciare questo monopolio facendo di tulto per accaparrarsi almeno il trasporlo dei passeggeri. Ad ogni nave inglese ne è stata opposta un’altra superiore per lusso e per velocità. Il Cap Finisti-re e il Cap Trafalgar, della Hamburg Sud Amerikanische Linie», erano indubbiamente senza rivali sulle linee dell’America del Sud. Il primo spostava 16 500 tonnellate, il secondo 18 000. Lo stesso avveniva per molte altre linee. L’Imperator, di 53 000 tonnellate, e il Valer-land, di 58 000, potevano lottare vittoriosa-, mente con l’Aquitania, di 47 000 tonnellate, e il Mauritania e il disgraziato Lusilania, di 38 000 ciascuno. I due ultimi filavano 25 nodi all’ora, contro 23 del Vaterland e deH’/mpe-ralor, ma al record della traversata fra Europa e America dei due rapidi cunardieri, molli milionari preferivano il lusso favoloso dei due