I DARDANELLI E LA QUESTIONE D’ORIENTE talivi di forzamento e già i turchi credevano che gli Stretti fossero addirittura inviolabili, quando il 26 luglio del 1770 una squadra russa composta di sette navi, al comando di Sir John Elphinstone, passava indisturbata davanti alle mute fortezze ottomane, i cui cannoni pare non avessero proiettili, e bloccava Costantinopoli spingendosi fino a Kepes Burini. La decadenza turca era incominciata da poico meno di un secolo. Lo smembramento della Turchia s’era andato rivelando in questo periodo sempre più inevitabile e Caterina II di Russia teneva vivo il conflitto russo-turco iniziato sotto Pietro il Grande. L’intervento del Sultano a favore della Polonia condusse appunto nel 1770 alle disfatte della Turchia sul Mar Nero e sul Danubio, con la distruzione della flotta ottomana a Cesmè da parte della squadra dell’Elphinstone. La Turchia iniziò subito la serie delle infinite rinunce che dovevano farle riconoscere l’indipendenza della Crimea. farle cedere la Bucovina all’Austria e subire le sconfitte che le imposero il trattato di Orsova, del 17!) I coll’Austria, e quello di Jassy, dell’anno successivo, con la Russia. Impero austriaco e Impero russo pensavano allora di comune accordo allo smembramento dell’impero della mezzaluna. Caterina II e Francesco 11 non prevedevano che i secoli avrebbero diviso i loro successori e che mentre Nicola II avrebbe proseguito nella via tracciata dai suoi anlc- I DARDANELLI E LA QUESTIONE D’ORIENTE 1H7 nati, Francesco Giuseppe si sarebbe atteggiato a paladino di quella Turchia contro la quale i suoi predecessori avevano lottato per secoli. La storia smentisce spesso il suo passato. Iu questo primo periodo di lotte russo-turche la Russia incominciò ad ottenere dall’impero ottomano le prime concessioni di favore per il passaggio degli Stretti. Un concordato del 23 dicembre del 1798 accordò alle navi da guerra russe la libertà di transito dal Mar Nero nel Mediterraneo, e un concordato successivo del 1805 garentì alla Russia il divieto per le navi da guerra delle altre Potenze di penetrare nel Mar Nero. Fu appunto in virtù del trattato del 1798 che una squadra russa al comando dell’ammiraglio Usciakof potè arrivare nell’Jonio per combattervi i franco-ispano-italiani al tempo della coalizione russo-turco-austriaca. Come la rivoluzione francese aveva facilitato l’inizio delle spogliazioni della Turchia, così la spedizione di Napoleone in Egitto spinse ancor più l’impero ottomano fra le braccia della Russia. Ma Napoleone sapeva servirsi, quando l’occasione gli pareva propizia, di quelli stessi che aveva già combattuti, e divenuto Imperatore dei francesi pensò di approfittare dell’influenza guadagnata dalla Francia a Costantinopoli. Austerlitz gli servì a meraviglia per rimuovere le ultime esitanze di Selim III, il Sultano riformatore, sordo fino allora agli inviti di Bonaparte, e la Turchia dichiarò guerra