224 GIAPPONE E INGHILTERRA di questi motivi è oggi in giuoco per il Giappone. Cavour volle elio il Regno di Sardegna prendesse parte alla guerra di Crimea, ma lo volle soltanto per una affermazione dalla quale sperava di ricavare vantaggi che effettivamente ricavò. Agli inizi di questo secolo le Potenze europee hanno creduto di dover intervenire con le loro truppe in Cina, al tempo della rivolta dei boxers, ma l’hanno fatto per una uguale affermazione di diritti, olire che per la tutela dei propri interessi. Cosi erano intervenute a Candia, così intervennero qualche anno fa a Scutari, su scala assai ridotta. Si trova il Giappone in un caso simile ? Quali diritti dovrebbe difendere in Europa? Quali interessi avrebbe da tutelare? L’Impero del Sol Levante è tanto lontano! Chi domani avesse da saldare qualche conto col Mikado, vada pure a trovarlo a casa sua! Dopo un anno di guerra, le risorse in uomini degli alleali, arricchite considerevolmente da quelle dell’Italia, non sono affatto in imo stato così preoccupante da attribuire all’impero nipponico la funzione di Deus ex machina. La Russia dispone ancora di enormi contingenti di uomini; la Francia ha potuto congedare poilus per l’epoca del raccolto; l’Inghilterra adottando — come forse, come certo dovrà fare — il servizio militare obbligatorio, potrebbe creare, di colpo, un esercito potentissimo. Eppure è noto che questi milioni di soldati non GIAPPONE E INGHILTERRA 225 possono essere utilizzali: mancano armi, mancano vestili, occorrono cannoni, futili, munizioni. Basterà che il Giappone dia questo: non occorre altro. Ha già promesso di darlo e lo darà. Officine e operai sono già siati mobilitati per la causa della Quadruplice, che è la grande causa della civiltà. Da parecchi anni a questa parte il Giappone s’è arricchito di arsenali e stabilimenti industriali modernissimi: esso è in grado, con questa sua perfetta organizzazione industriale, di rifornire nel modo più ampio un grande esercito in guerra. Quello che gli Stali Uniti sono per la Francia c la Gran Bretagna, il Giappone potrà ben diventarlo principalmente per la Russia: la via di Vladivostock che per mezzo della Transiberiana unisce l’Estremo Oriente all Impero moscovita ed all’Europa — è assai più vicina a Tokio e a Yokoama che non a New York e Chicago e agli altri centri manifatturieri americani. Il giorno in cui l’Inghitierra accettasse dal Giappone tutt’altro aiuto in Europa, come cadrebbe allora l’ultima parvenza della superbia britannica! Lo splendido isolamento e la supremazia navale sono già stati alquanto menomati. Ora la Gran Bretagna deve lottare per la sua esistenza come nazione europea e come Impero mondiale: le sue colonie le hanno ceduto i loro uomini, ma non le hanno fatto sacrificio delle proprie opinioni. La guerra con-