LA G DEREA SOTTOMARINA defunto ammiraglio americano Mahan, l’autorevole e notissimo scrittore di cose navali, ha negato tuttavia alla pressione economica il pò -tere di essere in se stessa bastevole a schiacciare un nemico, pur affermando che la miseria ie i disagi cagionati ad un paese da gravi molestie al suo commercio debbano essere ovvii a chiunque. La storia insegna, però, che un belligerante il quale, non avendo nè l’intenzione di assicurarsi il dominio del mare nè le forze necessarie a questo scopo, crede di sconfiggere il nemico con sporadici attacchi contro il suo commercio, finisce inevitabilmente col rimanere deluso. Se le forze navali di cui esso può disporre sono inferiori a quelle dell’avversario, allora la loro distruzione non è che questione di tempo. Distrutti i suoi incrociatori in alto mare, i mezzi di cui dispone la Germania per poter svolgere la campagna necessaria sono adeguati alla grandiosità del compito? Sommergibili, mine ed apparecchi aerei possono danneggiare il commercio inglese, ma non possono distruggerlo. Possono impacciarlo in un certo modo, ma non tarparne compieta-mente le ali. 11 blocco delle cosle inglesi proclamato dal Governo tedesco potrà, inoltre, nella mente dei bloccanti, essere affidato ad armi di efficien-za rispondente allo scopo, ma esse non risponderanno certo agli accordi sanzionati dal- LA GUERRA SOTTOMARINA 141 l’articolo 4 della Dichiarazione di Parigi del 16 aprile 1856, il quale articolo dice che i blocchi, per essere obbligatorii, debbono esser* effettivi, cioè a dire mantenuti da una forza sufficiente a vietare realmente l’accesso al litorale nemico. I sommergibili tedeschi hanno soddisfatto e possono soddisfare a questa condizione ? È pacifico che la violazione da parte di « qualche » nave della zona dichiarata in islalo di blocco non infirma la validità del blocco stesso: in questo caso si suppone che 1’ «eccezione » sia costituita dal fatto che a qualche nave soltanto e sporadicamente riesca possibile violare il blocco, mentre alla grandissima maggioranza di tutte le altre navi non sia possibile entrare, accostare o uscire da un porto o da una costa bloccati, senza il consenso della Potenza bloccante o senza correre un pericolo evidente. Ora, allo stato attuale delle operazioni di guerra navale della Germania contro l’Inghilterra, a noi pare, come abbiamo accennato in principio, che il « fatto normale » sia costituito dalla regolarità dell’accesso alle coste e ai porti inglesi e 1’« eccezione ■>, invece, dall’affondamento di qualche nave britannica o neutrale. La stessa distruzione del Lu-sitania, per quanto preannunciata, non può bastare a conferire il carattere di effettivo al blocco tedesco. Qui si tratta del caso singoli» di una nave che fu presa di mira con speciale