PREFAZIONE. Nello scorso ottobre, mentre le truppe austro-tedesche iniziavano la loro offensiva contro la Serbia, il professore Flamm ammoniva i suoi connazionali a non illudersi sul conto dell’Inghilterra. La Gran Bretagna — egli diceva dalle colonne della Tägliche Rundschau — non è punto stremata di forze. Per giunta lia ingrandito enormemente il suo territorio. Perdite poche, guadagni molti. Non solo l’Inghilterra non ha sofferto (non vi è quasi rincaro nel paese) ma anzi ha guadagnato dalla guerra distruggendo gli affari tedeschi. Ed è egualmente errato, osservava amaramente il professore, dire che il suo dominio del mare è distrutto. La fiotta inglese è oggi più forte che non fosse all'inizio della guerra e il suo dominio dei mari è così esteso, da non essere possibile che lo sia di più. L’importazione e l’esportazione in Inghilterra funzionano quasi come in pace. Se 1500 o 2000 navi di più di 300 tonnellate entrano ed escono ogni settimana nei porti e dai porti inglesi, vuol dire che siamo lontani dal poter parlare di di-