I DARDANELLI E LA QUESTIONE D’ORIENTE In qual modo saranno i russi padroni degli Stretti o avranno la garanzia della libertà di passaggio? Le vie sono due: o il possesso di Costantinopoli o una Convenzione che dichiari ¡’internazionalizzazione dei Dardanelli. Un altro mezzo ancora vi sarebbe, e cioè quello di togliere agli Stretti il carattere di acque terri-toiiali, assegnandone le due sponde a due diversi padroni. Si dice che i russi da tempo abbiano rinunciato al possesso di Costantinopoli Anche Alessandro II, alla vigilia della guerra russo-turca, in un colloquio con Lord Loftus ambasciatore inglese a Pietroburgo, disse una volta che i russi non sarebbero andati mai a Costantinopoli. Ma dopo qualche mese egli dichiarava guerra al Sultano e poco mancò che i suoi cosacchi non ripetessero il gesto del Principe Oleg, che appese il suo scudo — come narrano i mugik ai loro figli _ alle porte di Stambul. Varie volte, durante le conferenze che precedettero i diversi trattati del secolo scorso, la Russia si è mostrata disposta a concessioni verso le altre Potenze, pur di raggiungere il suo scopo. I tempi sono mutati. Quando i bulgari minacciavano Costantinopoli comprometiendo per i russi ¡1 possesso delle chiavi degli Stretti, l’ambascia loro Ciarykoff venne richiamato a Pietrogrado perchè aveva difeso con tropi» calore davanti al Sultano la causa del suo paese. Allora sorse il veto britannico, dicono ■ I DARDANELLI E LA QUESTIONE D’ORIENTE 185 i tedeschi; ma all’epoca dell’arrivo della missione Liman von Sanders a Costantinopoli, davanti a uguali tentativi russi, era sorto quello tedesco. *) Quali saranno le conseguenze della nuova situazione che si prepara per le altre Potenze mediterranee ? Che penserà la Grecia ? Quali effetti avrà per l’Italia l’apparizione della flotta russa ? All’epoca della guerra di Crimea, Cavour ha detto che la dominazione russa di Costantinopoli e dei Dardanelli rappresenterebbe per l’Italia un danno incalcolabile. Ma può darsi che il grande statista piemontese esagerasse allora un po’ le tinte per accrescere nell’animo dei suoi concittadini l'entusiasmo per la spedizione che propugnava. Francesco Crispi, in un colloquio con l’ambaspiatore di Russia principe Uxkull, nel febbraio del 1888, ha accennato a un accomodamento per la questione degli Stretti:2) eppure nell’ottobre dell’anno precedente, parlando con Bismarck a Friedrichsruh, aveva asserito che noi non possiamo permettere che la Russia vada a Costantinopoli, perchè questo la renderebbe padrona del Mediterraneo.3) Ma non è facile comprendere il vero pensiero di Crispi sulla questione. A che genere di accordi alludeva egli mai ? £ !) Cfr. Preussische Jahrbücher, 1914. 2> Francesco Crispí, Politica estera. — Milano, Troves, 1914, pag. 228. 3J Id., pag. 175.