194 IL CANALE DI SUEZ * La storili del Canale di Suez è legata a quella dell’occupazione inglese dell’Egitto. Le chiavi strategiche del mondo sono sei: la via del Capo, la Manica, lo Stretto di Gibilterra, il Canale di Suez, gli Stretti di Malacca e il Canale di Panama. La mano dell’Inghilterra ha ghermito di queste chiavi le prime cinque. La sesta, il Canale di Panama, è nelle mani di una Potenza amica; se domani essa servisse agli inglesi, questi ricorderebbero agli Stati Uniti la benevola neutralità dimostrata quando la repubblica nord-americana distrusse gli avanzi dell’impero coloniale spagnuolo. Il Canale di Suez è la chiave delle Indie e il pernio della signoria mondiale della Gran Bretagna, il mezzo col quale la politica di penetrazione e di colonizzazione inglese può svolgersi in Asia e nell’Africa. È una barriera formidabile: prima di giungervi dall’Atlanlico e dal Mediterraneo bisogna passare sotto i cannoni di Gibilterra e sfidare Malta. Per arrivarci dall’O-ceano indiano e dal Mare arabico bisogna forzare lo Stretto di Balxl-el-Mandeb, la chiave del Mar Rosso, in mani inglesi come le altre. Prima che l’istmo di Suez venisse tagliato, Londra distava da Bombay 5950 leghe e Malta ne distava 5840: ora Londra non dista più IL CANALE DI SDEZ 195 che 3100 leghe dal grande porto indiano, e fra Malta e Bombay la distanza s’è accorciata di 3700 leghe. Quando il ministro Disraeli, a cui la Regina Vittoria, dopo essere stata incoronata Imperatrice delle Indie, doveva dare più tardi il titolo di Lord Beaconsfield, svolgeva nel periodo dal 1874 al 1880 quell’attività meravigliosa che ha consolidato il piedistallo su cui posa oggi la potenza mondiale dell'impero di Re Giorgio V, dei 285 milioni di abitanti dell'impero inglese 241 milioni erano indiani. Il Canale di Suez, che aveva avvicinato da pochi anni l’Inghilterra alla sua più grande colonia, era francese. Nel 1871 il Ivedivé Ismail aveva bisogno di danaro ed offrì all’industriale americano Re-mington, che si trovava al Cairo per impiantare una fabbrica d’armi, di vendergli le 176 602 azioni del Canale di Suez che egli possedeva per 100 milioni. L’americano esitò e frattanto la notizia venne appresa dal banchiere inglese Oppenheim. Questi ne avvertì il direttore della Pali Mail Gazelte, Frédéric Greenwood, il quale si recò da Lord Derby per mettere il Governo britannico al corrente di tutto. La proposta giunse anche all’orecchio del Governo francese, ma a Parigi si trovò la somma forte e si incominciò a mercanteggiare. Il Governo inglese, invece, . fu d’ accordo con quello della Repubblica latina nel trovare la cifra un po’