158 LA GUERRA GUERREGGIATA LA GUERRA GUERKEGGIATA 159 menomare il sacrificio dei vinli. Alle isole Co-cos, il Sydney era superiore alVEmden per veloci là e potenza di artiglierie. Alle Falkland la superiorità inglese era schiacciante, poiché due incrociatori corazzali e tre incrclciatori pro-tetli tedeschi vennero sopraffatti da una corazzata, due incrociatori da battaglia, tre incrociatoli corazzati e due incrojciatori protetti inglesi. L’ammiraglio che comandava la squadra britannica fu buon tattico come era stato ottimo stratega. Gli umanitari della guerra avi anno forse biasimato l’attacco del più forte contro il più debole, ma la guerra non va fatta dagli umanitari: chi combatte deve vincere con qualsiasi mezzo. Nel Mare del Nord è stata ancora la superiorità del numero, delle artiglierie e della velocità che ha permesso alla flotta di Giorgio V imperatole e re di registrare un altro successo al suo attivo. Ma è stato anche un po’ l’errore deH’amniiraglio nemico, che non avrebbe mai dovuto unire ai tre rapidi incrociatori da battaglia Moltke,x) Seydlitz e Derfflinr/er il lento Bliichcr. L’inferiorità derivante dalla mancanza di omogeneità nella propria squadra è additata dalla storia di ieri, dalla storia di (ulte le guerre: l’odissea di Rojestvensky verso il Mar Giallo avrebbe forse avuto un altro esito *) Questo incrociatore pare sia stato silurato poi nel Baltico da un sommergibile inglese, il 21 agosto, all’epoca degli infruttuosi tentativi tedeschi contro il Golfo di Riga. se nella giornata di Zuscima la squadra russa del Baltico 11011 fosse stata impacciata da navi lente e tarde a manovrare. Costringere la propria squadra a navigare alla velocità della nave più lenta significa rinunziare al Vantaggio prezioso che la velocità superiore delle altre navi può conferire. L’ammiraglio tedesco fidò nel caso: il caso l’aveva già aiutato quando le sue navi compirono il primo raid contro la costa orientale britannica il 3 novembre 1914, fra Yarmouth e Lowestoft. La sua squadra, allora, era appunto composta del Seydlitz, del Moltke, del Von der Tann, del Blil-cher e di tre piccoli incrociatori. Il caso volle assisterlo anche nel raid successivo del 16 dicembre contro Scarborough, Hartlepool e Whitby. Ma la fortuna è capricciosa: al terzo tentativo l’errore fece sentire il suo peso. Così gli incrociatori da battaglia britannici fecero giustizia del Bliicher e danneggiarono altri due incrociatori tedeschi invano inseguiti. La fuga della squadra tedesca non può servire, però, ad accrescere il trionfo britannico: la squadra tedesca, nelle circostanze in cui la battaglia si svolse, doveva prender caccia e combattere con i suoi cannoni in ritirata. Due ragioni glie lo imponevano: la disposizione e la inferiorità delle proprie artiglierie,. NeU’ullimo decennio i costruttori Jnavali germanici hanno avuto, a nostro parere, una grave colpa: essi dovevano porsi alla testa delle Potenze marit-