20 IT, CONFLITTO EDROrEO quasi insopportabile, fecero risentire il loro contraccolpo a tutta l’Europa. Si sono avute due politiche: una, imperiale, che predicava nei riguardi della Francia come per ogni altra Potenza pace ed amicizia; un’altra, ufficiale, che mostrava continuamente le unghie. A giustificare le due politiche bastava un abisso clic le dividesse: l’Alsazia-Lorena. Il Kaiser voleva conciliarsi con la Francia, ma la Francia doveva rassegnarsi per sempre alla perdita delle due provincie che le erano state tolte. Il Governo imperiale vedeva la irreducibi-lità francese e vi opponeva una politica altrettanto irreducibile. Nei ventisei anni di regno di Guglielmo IIf i tentativi di riavvicinamento franco-germanici non sono stati pochi e, fatto sintomatico, sono venuti tutti da parte della Germania. Questa medaglia pacifista, di cui l’impero voleva decorarsi, aveva però il suo rovescio. Nel i891 il Kaiser mandava sua madre a Parigi per convincere gli artisti francesi a partecipare a un’e-sposiziQiie di belle arti berlinese. Due anni dopo, alla morte di ¡Vlac-Mahon, egli inviava un deferente e cordiale telegramma di condoglianze alla vedova dello sfortunato maresciallo. Il primo Sovrano che abbia telegrafato il 25 giugno 1894 alla signora Carnot, in occasione dell’assassinio di suo marito, è stato Guglielmo II. Guglielmo II è arrivato al punto di graziare, una volta, due ufficiali di marina francesi con- IL CONFLITTO EDROPEO 21 dannati per spionaggio. Guglielmo II ha telegrafato tutte le volte che un avvenimento qualsiasi in Francia glie ne ha offerta l’occasione, ma quando sua madre, fallita la missione per cui era andata a Parigi, dovette affrettare il suo ritorno in Germania, il regime di passaporto in Alsazia-Lorena venne reso più severo per i francesi, ed all’indomani, quasi, della grazia accordata agli ufficiali condannati per spionaggio, lo stesso Kaiser pronunziava sul campo della battaglia di Woerth un giuramento che era come una doccia fredda per ogni buon figlio della repubblica: “Noi giovani, egli disse davanti al monumento dell’imperatore Federico, noi giovani giuriamo alla presenza di questo nobile vincitore, nostro Imperatore defunto, di conservare ciò che egli ci ha conquistato con le armi, di difendere la corona ch’egli ha forgiato, di proteggere questa terra d’impero contro chicchessia e di conservarla tedesca! Che Dio e la nostra spada tedesca ci aiutino! „. Comunque, non si potrebbe far torlo alla Germania di avere costantemente affermato davanti ai francesi la sua irrevocabile decisione di non cedere mai un solo palmo di terra alsaziana o lorenese. Però gli uomini della Wilhelm -strasse avrebbero potuto mi po’ distrarre l’attenzione dei francesi dalle provincie perdute, lasciando loro mano libera nella politica coloniale. Invece non lo fecero. Come la politica russofoba aveva portato ali intesa franco-russa,