io no; mentre per moltissime altre farni-iilie ¡1 credito sussiste ancora. Tutti ibo-sdii e selve si assoggettarono al piano boschivo della veneziana repubblica, reintegrate nelle sue prerogative le maestranze dell’arsenale, vietato alla soldatesca il molestare i cittadini, offerta sicura stanza a’forestieri d’ogninazione;ed inoltre fatti rivivere gli ordini antichi,se ne fecerodi nuovi e provvidissimi, reintegrata la pubblica morale, tutto facendosi lodevolmente per rendere bene accetto e consolidare il novello dominio austriaco, saggioe giusto, fiorendo il commercio marittimo sotlogl’imperiali vessilli, quasi come l’antico, per esser neutrale fra’belligeranti ; oude si moltiplicarono nelle Lagune le navali costruzioni. La Francia progredendo nelle conquiste, la dilatazione del suo dominio pose in apprensione Francesco II, che avendole intimato di sgomberare 1*1 taliae la Svizzera, enon avendo ottenuto soddisfacente risposta, nel declinar del 1798 si preparò a nuova guerra collegandosi coll’Inghilterra, la Russia, la Porta e le due Sicilie, per cui tosto i francesi gliela dichiararono al cominciar del 1799, succedendo Sellerei- a Joubert nelcomando di loro truppe in Italia. Queste dunquedi sovente vennero a combattimenti cogli austriaci ne’territorii delle provincie venete, senza che il popolo si frammischiasse agli avvenimenti militari principiati nel marzo e proseguiti sino alla ritirata di Sellerei-dall’Italia, massime sull’Adige e a Verona, riuscendo gli austriaci vittoriosi su tutti i punti. Ed i collegati entrarono in Milano,inMantova, in Piemonte, in Romagna,in Ferrara e in Bologna, e il re delle due Sicilie occupò Roma e alcune sue provincie. Tuttociò avvenne mentre Napoleone trovavasi nella spedizione d’Egitto, donde tornato a Parigi, dopo la rivoluzione fu proclamato 1 •‘’console della repubblica, accrescendosi perciò la forza morale delle truppe. — Frattanto la s. Sede, dopo tanti euormi sagrifìzi, era stata dalla repubblica frau- cese interamente spogliata della sua Sovranità, democratizzati i sudditi, inclusivamente a Roma, detronizzato Pio VI e deportato in Francia sino da’20 febbraio 1798, e fra’patimenti moli glorioso in Valcuza, a’ 29 agosto 1799 ; mentre per mirabile disposizione della divina Provvidenza un mese dopo i francesi erano stati costretti a partire da Roma da’uapoletani, per l’accennato decadimento della fortuna militare francese in Italia, e preponderanza deU'armi austriache e russe, onde Ancona si vide e-spngnata dalle (lotte russo-turche, ed occupata dagli austriaci, il che meglio dissi nel voi. LXXXIII, p. 62, inconseguenza della ritirata di Macdonalddall’Italia. Avendo il Papa defunto ordinato, che a cagione delle politiche circostanze essendosi dispersi i cardinali perseguitati, il Conclave per I’ elezione del successore, che fu Pio VII, si radunasse dove si sarebbe trovato il più gran numero di cardinali; esiccome nel settembredello stesso 1799 molti di loro si trovavano in Napoli e nel Veneziano, fu per appunto stabilito dal Cardinal decano Gio. Francesco Albani di tenere il conclave in Venezia, dove un cameriere di mg.r Caracciolo maestro di camera di Pio VI, avea portato la sua bolla derogatoria all’antiche leggi pontifìcie per la creazione del nuovo Sommo Pontefice, colla possibile maggior sol-lecitudiue ; essa comincia colle parole: Attcnlis peculiaribus, ut deplorabilius Ecclesiac circumslantiis. La risoluzione del sagro collegio de’cardinali di tenere il concluve in Venezia, dopo matura ponderazione e carteggio, piuttosto che in Roma o in altra città dello stato pontificio, allora liberato dalle anni francesi, fu perchè ricuperato di fresco dagli austriaci e da’napoletani, non poteva presentare quella piena tranquillità e sicurezza, di cui abbisogna la gravissima a-zione, anco pegli eventi della guerra che da un giorno all’altro potevano insorgere. D’altronde Venezia, siccome quella che