803 si oppongano allo scopo principale della società, e per le quali essa medesima invochi l’aiuto delle singole conferenze, dietro la proposta de’suoi direttori. Nell’anno corrente i85g fu stampata nella tipografia Merlo in Venezia la 7.“ edizione italiana del Regolamento della Società di s. Vincenzo de’Paoli. In essa si leggono: il breve d’indulgenze di Gregorio XVI, Rornaniim decet Ponti/i-ceni, de’ 1 o gennaio 1845, diretto al consiglio generale della società ; altro breve del medesimo Papa, Quuni Socìetalem, de’12 agosto dell’anno stesso; il breve di encomio del regnante Pio IX, Gratae nobis, dell’8 marzo i852 ; e finalmente le parole di conforto, dette da questo Pontefice nella straordinaria seduta generale tenuta il 5 gennaio 1855 al Vaticano sotto la sua augusta presidenza.— Il nobile Jacopo Avogadro veneziano, priore della pia casa de’ Catecumeni, e perciò encomiato nel § XII, n. 7, concepì il caritatevole pensiero d’istituire in Venezia un Patronato pe'fanciulli vagabondi e viziosi,e venne validamente sostenuto dalla benedizione e approvazione del Cardinal Monico, e del suo successore. Scopo precipuo del santò istituto, è la requisizione de’ragazzi abbandonati, vagabondi e viziosi, in Venezia e i-sole circonvicine, e quindi I’ incaricarsi della religiosa e civileeducazione,non che deU’avviamento all’eserciziodellaprofessione più conveniente alle differenti attitudini. Mg.rRainazzotli patriarca,avendo incessantemente a cuore l’attuazione del Patronato, al modo celebrato da E. T. P. A. nel n. iggdella Gazzetta di Vette-zia, del 1.° settembre 1858,con tenera e faconda pastorale, diretta al venerabile clero e diletto popolo,de’ 1 oottobrei 858, l’eccitò ad effettuare questo nuovo monumento della multiforme e saggia carità veneziana, rilevandone l’immenso bene che ne deriverà, e raccomandandolo colla voce del padre amante de’suoi figli e l’autorità soave del provvido pastore, annun- ciando P imminente pubblicazione delle norme. Per ultimo benedì con affetto speciale coloroche inqualunque modo l’Iiau-no promosso e promuoveranno. Esse lo furono col Regolamento del Patronato pei ragazzi vagabondi e viziosi, Venezia ) 858, A. Cordella tipografo patriarcale. Si confermò a’21 settembre, anche per memoria della nascita auspicatissima del principe imperiale. Così in Venezia progredisce la pubblica beneficenza, con edificante gara di rispettabili e benemeriti personaggi, poiché la pietà e la carità sono virtù proprie e domestiche de’ veneziani. E quanto essa anche in ciò fiorisce, ora si apprenderà viemmeglio dal libro pubblicalo nel l85g dalla tipografia editrice Naratovich : Delle Istituzioni di Beneficenza nella città e provincia di Ve-nezia, studi storico-economico-stalistici delcontePierLuigiBembo. Ammirandone il magnifico programma d’associazione, del eh. P.Cecchelti, mi reputai pregio F associarmi, ma ancora non venne in mio potere,sebbene ne lessi l’importanza eziandio nella Cronaca di Milano de’2,8 febbraio i85g a p. 244- E per essa, nel-l’annunciare l’opera, la Civiltà Cattolica, de’ig febbraio l85g, dichiarò proporsi di farne un esame con quell’ampiezza che richiede e la gravità del lavoro eia perizia e l’accuratezza che il nobile autore ha recato nel compilarla. Del resto il popolo e i poveri di Venezia hanno risorse di vitto economico e saporoso, di varie specie, di lievissimo e pochissimo costo, che forse non si trova in altra città del mondo. Giova che io produca un grave e morale articolo pubblicalo nel precedente mesedalla Gazzetta uffìziale di Venezia, ricavandolo dal Giornale di Roma de’ 27 gennaio i85g. Comincia dal riconoscere il pauperismo, per una fra le più funeste piaghe sociali dell’età in cui viviamo. L’aspetto deplorabile e talora spaventoso, che nelle primarie ca-pitalid’Europa,ne’grandi centri delcoin-mercio, dell’industria e del lusso, presenta