d'attaccamento edivozionealla sagra persona del Capo visibile della Chiesa. A Lizza Fusina trovò 3 carrozze del palazzo apostolico, ricevuto da distinti personaggi veneti e forestieri, essendovi sul pontile schierala la truppa tedesca, e poi un distaccamento di cavalleria per l'accompagno; e giunto al Dolo, disceso dalla propria carrozza, montò in quella più magnifica inviatagli in dono dnll’arciduches-sa Marianna, che trovò a Padova,ove alloggiò nel celebre monastero di s. Giustina, in cui da giovane era stato studente nnvizio,onde per memoriagli lasciò il suo cappello cardinalizio.L’abbate di quel monastero d. Gio. Alberto Campolongo, risplendette tanto a’ suoi occhi per le sue virtù, che poi lo voleva fare vescovo d’A-dria e designava al cardinalato, se quel degno figlio di s. Benedetto non avesse rifiutato cosi eminenti onori. Abbiamo del-l’ab. Giuseppe Gennari, con note dell’ab. Domenico Tiato, le Memorie compendiose sull’arrivo e soggiorno in Padova di Sua Santità Pio VII, Padova 1800. Dopo essere stato onoratamente festeggiato in Padova,ne parti ali’oreyanlime-ridiane di venerdì 3o maggio; montato in carrozza, ne discese poi alla porta del Portello,alla cui riva era pronto il nobile burchiello, e navigando sulla Brenta per restituirsi a Venezia. Giunto a Lizza Fusina, si destò un universale giubilo nella moltitudine d’ogni grado e condizione, ch’erasi recata a incontrarlo. Appena due ore dopo mezzodì si distinse dall’alto del campanile di s. Marco,oltre s. Giorgio in Alga, il maestoso naviglio, tutte le campane della città cominciarono suonare a festa, per darne il sospirato annunzio. In un momeuto si vide circondato da una moltitudine di legni, che scorrendo con vago ordine lo corteggiarono in tutto il corso della Laguna. La nobiltà, il clero, tutti gli ordini de’cittadini, dimentichi di ogni altra cura, per affetto spontaneo di divozione, fecero a gara di attestare il loro attaccamento a Pio VII,eletto uella pa- 73' (ria loro. Gondole, battelli, e barche d'o-gni forma, peote adorne di seta e festoni a vari colori, singolarmente di parecchi pnrrochi e del loro clero, caicchi e bur-chielli con ondeggianti bandiere facevano una vista assai brillante,siccome tutte gaie e in mille guise adorne; rallegrata da molti musicali strumenti,cheaccompagna-vano il seguito, e che univano l’armonioso lor suono al basso mormorio dell’acquo da tanti remi agitate, dal concerto delle campane e da’replicati evviva del giubilante e divoto popolo immenso, ohe copriva le rive,i ponti e le finestre delle case,quanto è lungo il canale della Giudee-ca. Tutto insieme formava uno spettacolo sorprendente e commoventissimo, avente l’aspetto d’un vero trionfo, e che solo può offrire la speciale e unica situazione della meravigliosa Venezia, fabbricata nel mare ! A render più lieta la festa, concorse la tranquillità dell’onde, e il velo delle nuvole, che dall’ingresso del Beatissimo Padre uella Laguna sino all’approdare a s. Giorgio,ripararonoglisplendenti raggi del sole, il quale nascondendosi fra di esse, parve che anch’egli volesse concorrere a render meno disagiata e incomoda la lunga diinora del Papa a cielo scoperto, per appagare l’universale desiderio. Poiché, per compiacere il cotnun giubilo,con amabile gradimento, il benignissimo Pio VII si degnò stare sulla prua del burchiello, consolando tutta la popolazione colla giovialità del venerando suo volto, e ini par* tendo a tutti cou effusione d’intenerito a-nimo l’apostolica benedizione. In mezzo alla corona de’prela!i,ilPapa avea a destra il rappresentante imperiale marcheseGhi-slieri, ed a sinistra il patrizio veneto Caterino Corner,suo cameriere segreto di spada e cappa (nella famiglia pontificia figura il 3.° nominato, il 2.“ il conte Widman sunnominato,e ili.0 il marchese Costantino Balbi genovese)e specialmente addetto alla sua sagra persona. In breve, fu un trionfo il suo ingresso di ritorno a Venezia, alla quale pareva iu quel punto rive-