ed al Maresciallo del conclave principe il. Agostino Chigi, e vi esercitò il suo o-norifico uffizio di custode del conclave, alle cui ruote furono deputati vescovi e prelati, restando per la guardia a disposizione de’sagri elettori le milizie austriache. Disposte tutte le cose,fu fatto segretario del conclave mg.r Ercole Consalvi romano, oriundo di Toscanella, poi celebratissimo cardinale segretario distalo.Il patriarca di Venezia mg.r Giovanelli a’ 11 novembre emanò una fervorosa lettera pastorale a’suoidiocesani parrochi e rettori delle chiese,che riferisce il Mulinelli. Il virtuoso prelato pieno d’esultanza per lo straordinario avvenimento d’un conclave a Venezia, gioia che animava pure ogni ordinedi persone,esclama: Chi mai avrebbe pensato che il turbine, il quale da lungo tempo infuria contro la mistica navicella, ed intento a rovesciar trono e altare, avesse avuto a contribuire alla maggior gloria e all’esaltamento della nostra città?.... Saranno dunque i veneziani i primi a conoscere e venerare il gran Sacerdote? Quindi, come praticasi in Roma nella sede vacante dal Cardinal vicario, caldamente esortò a fare pubbliche preci perchè lo Spirito Santo illuminasse a fare una sollecita e felice elezione del tanto desiderato supremo Gerarca, ordinando che in tutto il tempo del conclave o-gni mattina il clero d’una parrocchia, u-ila comunità religiosa, ed uua confraternita partendo dalla basilica di s. Marco, si recassero processionalmente alla visita della metropolitana di s. Pietro, cantando le litanie de’Santi. Indi, come si fa in Roma, dal Pinelli fu stampato I’ Ordo servandus in processionibus (juotidiefa-ciendis tempore Sedis vacantis durante Conclavi prò electione Situimi Pontificis. Ma non fu dato all’ottimo pastore la consolazione di vedere e venerare il nuovo augusto Capo che Iddio poneva al gover-nodella sua Chiesa, poiché morte repentina lo tolse all’amore de’veneziani a’i o gennaio 1800,rattristando pure il sagro sena- 7 17 10 che ne ammirava l’eccellenli virtù.Dolenti i cardinali di non poter dare personalmente all’ illustre defunto, per esser chiusi in conclave, come vado a dire, una pubblica testimonianza di loro distinta estimazione, ordinarono con inaudito e-sernpio solenni esequie al pianto patriarca in loro nome e spese, ingiungendo a mezzo di dispaccio di mg.r Consalvi, e tan-toonorevolepel patriarca,a mg.'Gnllei ali Scotti arcivescovodi Sida e ultimo nunzio presso la repubblica di Venezia, di farle eseguire e con invito a intervenirvi di tutti i vescovi e prelati che trovavansi allora in Venezia, nella chiesa di s. Francesco della Vigna, a’19 febbraio, con alla testa mg.r Despuig patriarca d’Antiochia, appositamente invitato con altro simile biglietto, a solenne dimostrazione di duolo, di affetto, di riconoscenza, di venerazione del medesimo sagro collegio. Sulla porta della chiesa leggevasi l’iscrizione, composta da mg.r Marottisegretario delle lettere latine del Papa defunto (riferita dal Mulinelli, in uno al dispaccio e al biglietto), in cui fra le altre cose è detto: S. R. E. Cardinales - Creantli Pont. Max. causa - Veneliis congregati - Ad signi/icationemacerbissimitloloris- Quo inórenles- F. M. Ioannelii - Funere indicio - Antistiti oplinto ■ De Ecclesia de Collegio Apostolico - fìplime merito. Già nel i.° dicembre 1799 i cardinali erano entrali in conclave. Essendo indisposto il decano cardinal Albani, nella chiesa di s. Giorgio alla loro presenza celebrò lames» sa del Io Spiri lo Sanloil p. ab. Soardi benedettino cassinese, ed il veneto mg.r Cardini vescovo di Crema camaldolese recitò I’ orazione De eligendo Pontífice, pai slampata a Venezia, coll’intitolazione riportata nel voi. LUI, p. 1 16. Per morte di mg.r Dini, vi prestò assistenza il nuovo prefetto de’ maestri delle ceremonie pontificie mg.' Gio. Domenico Pacini. Quindi entrarono in conclave 34 cardinali, dice il Novaes (e disse bene, perchè 11 cardinal Hcrlzau protettore dell’impe-