10 ue’consigli, negli esercili, nelle dignità, e lungo sarebbe l’enumerarli. Non si può per altro tacere di Pomponio secondo, nato a Verona, senatore, generale d’alto valore e due volte console, di gran merito e di tanto animo che alla morte di Caligola molto non fu che il suo braccio non ristabilisse la repubblica; di Cecina, vero genio nell’armi, nato a Vicenza. Quel Cornelio Gallo conquistatore di Tebe, che tanto allargò le frontiere del l’Egitto, fu del Friuli. E Traseo Peto, onore di Padova e raro esempio d’ogni virtù, non basta ei solo ad illustrare tutta intera una nazione? Egli fu console; la sola sua presenza era di rossore a Nerone, e le sue beneficenze celebrò tutta l’Asia che governava. Cornelio Nipote, Valerio Catullo, Eurilio Macro, Virgilio M.iroiie, Cornelio Augure, Tito Livio, e Remiiio Poleinone , e Ascanio Pediano, e più altri erano veneti. — Roma fu grande finché onorò gli uomini che la illustravano, e decadde quando gli ebbe condannati all’obblio, ai disprezzo. Fu un tempo che per carestia scacciati crudelmente da Roma , in un co’ forastieri, i pochi uomini di lettere che vi si trovavano, vi rimasero ben tremila ballerine, altrettante e più cantatrici, tutti i loro maestri ed una caterva di genti ad esse attinenti! —Narra il eli. Romanin, che 11 paese occupato mano mano da’veneti, stendevasi lungo le marine dell’Adriatico, verso il Tiouavo e le Alpi del Friuli, sul Po e lino al Benaco o Lago di Garda, ove l’accento de’bresciani d’ origine celtica ben si distingue da quello de’lo-l'o vicini veronesi di veneta stirpe. Chia-mossi quindi il paese Venezia, ed a’teru-pi di Costantino I fu diviso in superiore ed inferiore o marittimo. La parte più bassa , e che stendevasi lungo il lembo estremo dell’Adriatico, formava la Venezia inferiore, conosciuta dagli antichi greci sotto il nome d’isole Venete, e ila’ romani con quello di Galliche Paludi (poiché dessi per qualche tempo reputa- rono la Venezia come appartenente alla Gallia , siccome invasa per la maggior parte da’ popoli galli, i quali vi erano preponderanti). Nella Venezia superiore trovavansi le città di Padova , Vicenza, Verona, Asolo, Este, Oderzo, ec.; celebrala per la feracità del suolo, i bagni termali d’ Abano, con terreno vulcanico, e pieno di laghi sulfurei e d’acque bollenti, prosperandovi colla civiltà della copiosa popolazione, Farti, l’industrie, ¡commerci e questi anche fluviali. Nella Venezia inferiore ebbe le città di Ravenna, Spina, Adria antichissimo porto etrusco, Aitino, ec.; con terreni coltivati, commercio, navigazione e numerosi abitanti: alcune delle sue terre erano insulari, circondate dalle paludi, da’fiumi, dalle lagune, altre si trovavano unite al continente, ma in genere salubre eravi l’aria, mite il clima; i flutti dell’Adriatico, inoltrandosi al tempo dell’alta marea, allagavano gran parte delle pianure, e trasportando poi via nel ritirarsi ogni sozzura e putredine, mantenevano la purità dell’atmosfera, nel mentre che il sapore amarulento e salso dell’acque giovava a distruggere gl’insetti nocivi e ad impedire i miasmi che esalano Tacque stagnanti. La natura del suolo rese assai per tempo necessari i lavori idraulici uella Venezia inferiore; grand’era la perizia degli abitanti nel navigare, percorrendo i veneti su leggere barchette le Lagune, esercitandovi da un capo all’ altro di esse il loro commercio, oltre il darsi alla caccia, e all’agricoltura ne’terreni fecondi dell’i-sole. Di più le Lagune erano il breve tragitto da Aquileia a Piavenua, alla quale i corrieri sollecitamente pervenivano, imbarcandosi ad Aitino, e passando lungo i lidi, ora detti del Cavallino,di Tre Porti, s. Erasmo, Lido, Malamocco, Pelestri-na, donde poi raggiungevano le foci del Po. Cosi i veneti terrestri e marittimi formavano potente nazione, prima ancora che Roma sorgesse; ma inquietati da formidabili e inquieti vicini ne’galli o cel-