716 per la sua condizione pacifica e marittima, e per la rettitudine del suo governo, più quieta epiùaccoueiadi qualunque altra in que’ difficili tempi al grande rito si dimostrava,saviamentefu scelta, ed i 1 Cardinal Albani decano del s. collegio a nome di questo ne die’ parte a tutti i sovrani della cristianità.Ed ecco dunque Venezia, per divina disposizione, diventare l’avventuroso luogo,ove doveasi far cessare la Sede apostolica vacante, il che sospirato da tutto il cattolico mondo, gli occhi tutti di questo a lei si rivolsero (nel voi. XXVII, p. 114, ricordai alcune lettere da’sovraui dirette al sagro collegio), ed in tal modo a’tanti suoi antichi vanti potè aggiungere anche questo, glorioso e memorando. Tutto narrai negl’iudicati articoli, ed in quelli pure che ricorderò in corsivo, persi no le parli col a ri lìt che accompagnarono l’avvenimento lietissimo, ciò che abbreviando notabilmente il mio dire, racconterò il più notevole, ed in ¡specie quanto riguarda Venezia, che ne restò illustrata. Pertanto il sagro collegio, ottenuto l’assenso dall’imperatore Francesco li, anzi come meglio altri vogliono egli stesso offri al senato apostolico Vene zia per adunarsi in conclave, destinandogli a tale effetto l’ampio e decoroso monastero di s. Giorgio Maggiore in isola, di cui nel § XVill, n. 1. L’animo religioso dell’augusto sire, a sue spese ridusse il cenobio de’benedettini cassinesi colle consuete Celle, in numero di 4o, e diviso al modo descritto in quell’artico- lo. La libreria fu ridotta a chiesa interna per la celebrazione delle messe e pie fuuzioni, ed il coro domestico de’monaci secvì per cappella degli scrutimi quotidiani. Vi fu pure preparato un decoroso appartamento per abitazione del nuovo Papa, nel tempoche sarebbe rimasto in Venezia. E primieramente i cardinali celebrarono ifunerali novendiali nella chiesa patriarcale di s. Pietro di Castello, che durarono da’ i3 (nel voi. LUI per fallo numerico è detto a3) a’a 1 ottobre 1 799, pe’ quali il prelato Despuig patriarca di Antiochia, poi cardinale, ministro del re di Spagna al conclave,somministrò 3,ooo scudi. Venezia, benchèavvezza alle comparse di magnificenza e di pompa, ebbe a stupire dello spettacolo, alfatto nuovo per lei, di quelle funebri ceremonie, tnae stose e imponenti per l’assistenza di tanti cardinali, di patriarchi, di arcivescovi, di vescovi e altri prelati. La basilica pa triarcale di s. Pietro di Castello apparve trasformata per l’insolito apparato, chu pur le accresceva magnificenza e splendore, in mezzo al lutto, che da ogni parte spirava. In tutti i giorni de’novendiali i cardinali si radunarono nelle camere del patriarca, per le Congregazioni generali, che si tengono da tutti i cardinali avanti di entrare in Conclave ;io^o aver uno di loro pontificato nella gran messa, ed altri 4 di essi fatte col celebrante leso lenni assoluzioni. L’orazione fuuebre fu pronunziata dall’ arcivescovo di Nisibi mg.1 Cesare Brancadoro, poi cardinale, e fu pubblicatada A.Zatta iu Venezia,anco con traduzione italiana, col titolo riferito nel voi. LIII,p. 1 10,insieme alle iscrizioni di M.Boni,ed agli elogi diG. Marinoviche L. Lanzi. Abbiamo lastessa, Traduiteen franeais avec des notes historii/ues paini.' l’abbé d’Auribeau, A Venise 1800. Ed ancora tradotta in inglese, in tedesco, in ispagnuolo, ed in italiano dall’ab. Palmario Canna con traduzione altresi dell’elogio del Marinovich, e giunte interessanti, Parma e Rimini 1800. Nel luogo citato riportai pure i titoli del Diario de' Novendiali, per F. Andreola; della Relazione delle funzioni, per G. A. Curii; del Funus adornatimi j del Parentali-bus Pii F, per A. Zatta; il tutto stampa lo a Venezia nel 1799. Tosto Venezia offri lo spettacolo della riunione di buona parte della corte e curia romana, accorrendovi, oltre i cardinali, molti vescovi, moltissimi prelati, dignitari e ullìziali della s. Sede, inclusivamente al Senatore di Roma il veneto d. Abbondio Rezzonico,