O Muntone, perciò decapitato. Il e rovinato Cornicilo, e - —corpo di truppe venete espugna-u i, Mima dell* Stellata, in queliti , ctrttiiojendo poi il paese che a-,««tu vomminutrirgli i viveri. Non ¿yy*o più i venetiaoi a muoverti, ed 'l_ y.nr— miI Ferrarese Trigeoto, Fi-Ai uno, Codigoro, ed anche il Ce-,,:>ix«. 5i motte ancora il duca di Mo-,«,cM (oo° boti ei ìoo cavalli scelti, ,m ai timo dell'artiglieria e delle mu-entrareanch’egli nel Ferrare-*,((4qu*l tempo ancora fece esibire al fhf«,« pubblicò colle stampe le prelen-M^ra Ferrara e Comacchio. Tenia* cólpo di mano per impossessarti i rotar*, ma non gli riuscì. Doveano min seco di concerto il duca di l’arma « é IVtaro generale de'venetiani, ma si «■«¿d« il Farnese, benché per aiuto mm m fosse loi mala la lega, non vi volle atam *è muoversi dov’eiati stabilito, *tam» aeppure il Pesaro comparve ad - > * Coll'Estense. Diede campo questa (sdauone e mala intelligenza de'col-fcl*«, al Cardinal Antonio Dai bei ini le-ut» e ¿rneialissiino dell’armala pontili -a*, di tpingrre il marchese Malici con i‘"' ùnti sul terriloriodi Modena, ed Cesario, Spilamberlo, Yiguo-K Owgk* « altri luoghi, non senta compilerà crudeltà ed incendii. A questa prt» dunque si vollò il fuoco maggiore «il» (unii, A‘l4 giugno fu spedilo dal ***» A Modena il c*v. della Vallella sul ■‘•I****, per tentare l'occupazione di Gr»»lmo«e, ma vi restò sconfino da’pa-f“i*i. E ponile le poche schiere venete, ****le» linfonodi Francesco I, lene-•»d'iM diverti dall’ idee del due*, "»Italioti d Cardinal legalo della po-' ^•••a »1 moina de’suoi avversarli, a’ * taglio si portò all'assedio di Nonan- • »taire un altro corpo di truppe “'^'ae w retò a depredare il Polesine fiottgo. A respingere tale intasarne, • »eoelt reclamai uno gli aiu- r //. 5.3 li dc'duJii di Modcua c di Parma. Avca il duca di Modena con licenui dell' imperatore Ferdinando III richiamato di Germania il valoroso conte Raimondo Montecuccoli suo suddito, che (voi tanta lama si acquistò nel generalato dell'armi cesaree, e lo costituì generale di sue truppe. Marciò egli al soccorso di Nuoan • tola, e si caldamente assalì il nemico che lo mise in rolla, culla strage e prigionia di molti, olite il conquisto dell'artiglic-ríe. Lo tiesto cardinal legalo che anima va i suoi a (are Itene il loro dovere, oor te pericolo della vita, essendogli stalp ucciso sotto il cavallo, ed altro buon eoi ridore lo mise in salvo. Entrò allora il duca di Modena sul Bolognese. impa dronendoti di Piumano, Barrano e altri luoghi, tpargendo il terrai« fioo all« poi te di Bologna. E già si disponeva egli ad assidire quella vaila e sgomentata città, quando giunse I' avviso die un grotto corpo ili papalini pasaalo il Po a Lago-scuro, atea soi preso il forte de’ venena ni, e qui aitava in fletta delle foitifica-tiooi, sulle frontiere venctiaoe , già essendosi eretto il forte Urbano su quell« di Modena. Furono per questo richiamate dal senato le loro nulitie, di'erano sul Modenese, e In fonato il duca a ritirarsi. In pari tempo continuava a scoi reie I' Adriatico e il Litorale pontificio Loicntn Marcello colla flotta veneta,ed a' 4 settembre battendo vigoi osamente Si»igagUa,t quetla rispondendo coll'ar* ligi iene, ne restò ucciso Tommaso Con Ialini comandante d'una groasa galea, per cui la (lolla si allontanò dalla piatta. Guerra intanto era andie a’ contini del Sánese e del Perugino, fra 1« genti del Papa e quell« di Fetdinaodo II, di« si retò al campo di Valdidnana, estendo riuscito a'fiorcolioi disfar« 1« truppe papali a Mongiovioo con istrag« nume rosa, occupar e devastai e Città ddla Pieve, Monte Leone « Castiglione del La gn, oltre il bloccar Perugia, tome pie-Un dono alcuni, »ebbene d duca Sasdli 33