383 ftm ,|*l re all’ imprese venete; si pio-xirrrU»ro con tutte le forze le terre w Papa • »»II» deliberazioni con vrn ir do- i 3 genetali decidendosi per mi-toranza di voti; sarebbe cnpitano -iic della flotta e delle truppe da li portate d. Giovanni d’Austria (fra- o m turale del re di Spagna, nel qua- ■ kIkoIo ne riportai la biografìa) e in 4B Mancanza Marc’Antonio Colonna hesA Paliano; la bandiera però sareb-:< .«Ila della lega. Lascierebbesi luogo n«epercbé i turchi infestavano la Dalmazia, sbarcavano a Corfù, portavano il terrore da per tutto colle loro feroci crudeltà. I veneziani se ne afflissero, anco per vedere fin da principio di non conseguire gli sperati benefizi, e per avere con notabile danno mutati i primi disegni, nell’ allontanare le pronrie forze da Candia per recarsi a Messina ad attendervi le flotte collegate contro la Turchia, e quindi sempre più abbandonati i mari di Cipro; infine dovere starsene inoperosi a tante ingiuria de’baldantosi turchi per conservare intatta I’ armata fino all’arrivo di d. Giovanni. Questi finalmente vi giunse al terminar di luglio collo Stendardo benedetto da s. Pio V, con 37 galee e 5ooo faulicataloni,giovanedi 33 anui, cupido di gloria, ma a reprimerne I' ardore il re aveagli dati alcuni consiglieri, che ne restringevano I' autorità. Le forze riunite nel porto di Messina,dice il cav. Coppi nelle MemoricColonncti,consistevano in 13 galere pontificiecomandateda Marc’Antonio Il Colonna (col titolo di luogotenente generale della lega,e dello medesima maestro di campo generale Asca-nio della Corgna, e generale di tutta l'artiglieria Gabrio Serbelloni), in 81 galere di Spagna sotto gli ordini di d. Giovanni d’ Austria, in 108 galere venete del capitano generale Sebastiano Venier, in 3 galere del duca di Savoia Emanuele Filiberto (la cui capitana era governata da monsignor di Lyni, ed ivi era il figlio del duca A’Urbino il principe Francesco M.* Il), ed altrettante dell'ordine Gerotolimiumo (di cui era generale fr. Pietro Giuttiniani priore di Messina ; aggiungerò ancora che Genova pure somministrò navi, della coi capitana era generale fcttoie Spinola cavaliere d’Alcan-tara, nella quale galera era il principe ili Parma. Commissario pontificio era mg.' Domenico Grimaldi), per la consertasi line e saIve 1 za del quale,che il torco meditava distruggere, il Papa avea altresì zelato la conclusione della lego. — Ma