64 mostra com’egli fosse animalo da zelo pel pubblico bene; e in effetto sia clte fosse in lui del tutto]spenta la brama di vendetta, o l’invidia, o l’ambizione anteriore, sia che abbia saputo dissimulare tali passioni , lodevolmente resse il popolo veneziano. Non più perseguitò gli Orseoli; si rappattumò co’greci, da’quali anzi ottenne il ti tolo di protospatario; e nel i o4o fece celebrare dal patriarca Orso, da’ vescovi e abbati delle Lagune un concilio provinciale nella chiesa di s. Marco, per trattare su Vari punti d’ecclesiastica disciplina, onde eliminarne gli a-busi introdotti; e tra gli altri canoni vi fu stabilito , che niuno senza grave necessità e senza il permesso del metropolitano, fosse ordinato sacerdote prima del 3o.° anno e diacono prima del 25.°; che le consagrazioni delle monache solo si celebrassero nelle feste dell' Epifania, di Pasqua e degli Apostoli ; che il crisma, 1’ Eucaristia, i vasi sagri e i paramenti si custodissero nelle chiese sotto chiave; che i pannilini sagri e altre biancherie per servigio dell’altare si lavassero in luogo particolare, e le vecchie si bruciassero , i corporali ed i purificato! doversi lavare da’sagri ministri nella sagrestia; che le monache non toccassero i vasi sagri, non ministrassero l’incenso, nè coprissero gli altari. Finalmente dopo io anni circa di pacifico governo, morì Flabanico nel i 042.;— Domenico I Con-tarlili XXX doge. Nel io43 raccoltisi i comizi, diedero per successore al definito, Domenico Contarmi d’illustre prosapia e di saggio carattere. Anche al suo tempo continuava l’irrequieto e ambizioso Popone patriarca d’Aquileia a molestale quello di Grado Orso, e aveva anzi ottenuto nel lo^/i da Papa Benedetto IX decreto,con cui nuovamente alla chiesa aquileiese soggettò la grádese. Fallo quindi Popone più ardito e violento , sorprese Grado, e dato orribile sacco, per colino di scelleratezza tutta 1’abbandonò alle fiamme, massime le chiese che gli avevano chiuse le porte. Il doge immantinente spedì legali a Borila, ed otlenne la rivocazione del pontificio decreto, nel concilio perciò in essa adunalo, e l’ordine a Popone di restituire a Grado il predato, ma Popone era già morto. Egli erasi proposto di recar molti danni al veneto commercio, e di fare risorgere Aquileia, colla rovina di Grado, di cui il doge risarcì le chiese e le case, ritardando alquanto il suo decadimento. Poco dopo Cresimiro re de’ croati, uomo intraprendente, sollevò i dalmati contro i veneziani a fine di rompere la reciproca lega. Però il doge armata una flotta recossi in persona sul luogo, rimise la ribelle Z;ira all’osservanza de’patti, ed altre vacillanti città persuase a non distorsi dall’alleanza, e così rese buon servigio alla nazione. Insorte in seguito forti contese fra gli abitanti delle due Cliioggie,e Pietro Orseolo figlio del doge Domenico, che fu bandito,perdiver-«i fondi che in que’dintorni possedeva, il Coniarmi compose le liti con sentenza nella quale si dà il titolo di patrizio imperiale e di protosebasto, ricevuti da Costantino IX il Monomaco : del i.° titolo ne tratto al suo articolo; dirò col Magri del 2.0 che il protosebastus era una dignità della corte imperiale di Costantinopoli, il cui vocabolo greco significa pri-ino Augusto ; onorificenza che conferì vasi a’medesimi figli dell'imperatore o a’pa-renti,ed eravi annesso 1111 ricco appannaggio. Il che fa vedere l'estimazione che il doge godeva presso delta corte, dalla quale era stalo pure onorato del titolo di maestro della milizia, al riferire del-1’ Arte di verificare le date. Verso il 1049, o dopo aver celebrato il Natale a Verona, in tale anno vuole Ferlone,o nel io5o secondo Novaes, o nello53al dire di Corner, Papa s. Leone IXsi recò in Rialto. Grande fu l’allegrezza del popo- lo , decorosi gli onori resigli dal doge e da’padri veneti, piofouda la divozione colla quale venerò l’ossa di s. Marco,con-