848 il senato l’elesse alla pallia cattedra.Morì il buon patriarca a’ 14 novembre1734» e fu deposto nell'arcade’canonici,compiali volle per espresso comando aver comu-De la sepoltura, il cbe fu ricordato sulla pietra marmorea con esemplare epigrafe. — Fr. Francesco Antonio Correr XX F patriarca. Avea da 5 anni abbracciato l’istituto de’cappuccini, quando il senato l’elesse a’18 noveuibrei 734, avendo già onoratamente percorso le prime dignità della carriera militare marittima, ed erasi distinto nella guerra di Mo-rea. Si applicò con tutta premura a regolare la disciplina ecclesiastica, ed a riformare i costumi. Perciò nell’aprile 1741 a’i8, 19 e 20 celebrò il sinodo diocesano, importantissimo anco per essere l’ultimo de’fin qui adunati, ed è tuttora in vigore. Fu stampato, ed è assai raro; conosco questo titolo: Corrano, De Syno-dus Feneta, Venetiisi 741- La morte sua fu repentina a’ 17 maggio 1741, poco dopo il sitiodo, e fu attribuita a veleno; avvenne in una villa presso il castello di Montagnana , e trasferito il cadavere a Venezia, ebbe sepoltura nella patriarcale.—Alvise IIIFoscariXXFIpatriarca. Canonico di Padova, fu eletto 7 giorni dopo, confermandolo benedetto XIV a’3 luglio 1741, notando nel la bolla:« non esser stato sino allora derogato mai all’antichissima consuetudine della repubblica, circa l’elezione del patriarca e de’ vescovi dello slato veneziano ”. Morì a’ 28 ottobre 1758 di 79 anni, e fu sepolto nella cattedrale.— Giovanni IFBraga-dino XXFIIpatriarca. Era vescovo di Verona allorché venne nominato patriarca a’27 novembre 1758. A suo tempo accaddero quelle novilà sull’immunità ecclesiastica,che tantoafflissero il venetoCle-mente XI II,e deplorai nel § XIX, n.40. Il patriarca cessò di vivere a’ 24 dicembre 1775,e fu tumulalo nella chiesa del s. Sepolcro,ora demolita.—Federico Diaria Gioì’anelli XXFIII patriarca. Governava la chiesa vescovile di Chioggia,quan- doilsenatoa’5gennaio 1 776 l’elesseal pa' trio patriarcato, e fu l’ultima elezione thè fece. Le virili esimie che adornavano il prelato, lo resero caro al suo gregge, cui coll’umiltà singolarmente e colla pietà e-dificò ne’23 anni del suo pastorale gover-no. Visse nel tempo delle più dure vicende politiche di Venezia e dell’Europa; e vide nel 1797 crollare 1’ enorme colosso della repubblica, invaso lo stalo e la città da’ repubblicani francesi, promulgare l’inganna ti-ice sedicente libertà,opprimere le glorie venete di XIV secoli, e passar Venezia e il suo dominio sotto lo scettro dell’Austria. L’imperatore Francesco II, a cui erano palesi la eminente dotlrina e la somma pietà del prelato , con diploma de’28 gennaio 1798, lo dichiarò suo consigliere intimo, titolo che in segnilo fu concesso anche agli altri patriarchi, che ressero progressivamente la s. Chiesa veneziana , sotto l’impero austriaco. Ne’primi anni del suo patriarcato visitò parecchie chiese della sua diocesi, e4 »e consagrò, fra le quali s. Casso poi cambiata in usi profani, e s. Margherita soppressa. Indefesso nell’adempiere le in-cumbenze patriarcali, non se ne astenne giammai, benché negli ultimi anni di sua vita colpito da penosissima cecità, eh e-gli virtuosamente riputava una grazia del cielo. Finché visse la madre Giulia Cai-bo,quando l’andava a trovare,quella pia dama faceva mettere nella gondola del figlio saccbettidi denari,acciò avesse più mezzi per aiutare i poveri. Quando Pio VI nel 1782 soggiornò in Venezia, il che ho descritto nel § XIX, n. 41 > Pe' Pa_ triarca furono giorni di consolazione. E quando quel glorioso Papa fu strappalo dal Vaticano e condotto in Francia prigione , stabilì mg.r Giovanelli suo delegato apostolico in queste regioni, acciocché gl’ interessi della religione non avessero a soffrir detrimento o ritardo.Morto quel-l’ammirabile supremoGeraica in Valenza a’29 agosto 1 799, la mano di Dio condusse a Venezia i dispersi cardinali per-