Í514 tare maggiore, ové da mg.1 Giovaneili patriarca di Venezia parato pontificalmente fu inluonato il Te Dcum, proseguito con ¡sceltissima e strepitosa musica, Compila la lieta funzione, fatto ritorno il Papa nel prossimoconvento, ivi si congedò dal doge e dal senato, come pure dal patriarca, ed asceso al proprio appartamento, ricevè a particolari udienze il marchese Durazzo ambasciatore imperiale, il marchese di Squillace ambasciatole di Spagna, indi tutto il rimanente del corpo diplomatico, co’cavalieri fora-stieri dimoranti in Venezia. Dopo il mezzodì il Papa esaudì il popolo, adunato nel cortile del convento, con benedirlo, il che replicò verso sera, e ripetè pure ne’susseguenti giorni. La sera nella sala d’udienza ammise più centinaia di nobili veneti, vestili di toga, al bacio della mano, e nèlle stanze interne il cardinal Cornato, recatosi nella patria per ossequiarlo, il cardinal Eoncpmpagni legato di Bologna,ed il senatore diRomaPiezzonico altro veneto venuto appositamente in Venezia. Terza giornata, venerdì j 7 maggio. 11 Papa dopo aver ammesso all’udienza molti vescovi, servilo da 3 superbissime gondole dorale fu condotto all’Arsenale, accompagnato da’ procuratori Manin e Contarmi, i quali in tutte le funzioni non si discostarono mai dal suo fianco, corrisposti dal Papa in tutti gl’ incontri con dimostrazioni onorevoli. Egli si trattenne circa due ore ad esaminare e godere tutti i superbi pregi di quel vasto empo-i io della milizia marina. Primamente ammirò il Bucintoro che accidentalmente, per la non eseguita ceremonia del giorno dell’Ascensione,si ritrovava nel i.“canale lutto addobbato come se fosse il giorno della partenza; poscia osservò li lavori die ivi si fanno con singoiar maestria e ordine, essendo stata formata in sua presenza con mirabile speditezza una grande àncora. Nel peatone era servito dal doge, per terra dal patron di guardia deir Arsenale il conte Stefano Vahnai»- na, che in tale incontro die' a conoscet e l’estensione del suo merito, riportando ne singolare gradimentodel Papa. 11 Cancellieri, nelle/To/rà'e della venula in Fio ma di Canuto li, a p. a 3 offre la descri zione della gita fatta dal Papa all’Arse-uale, e dell'ancora di straordinaria grandezza formata alla sua presenza. Uscito dall’Arsenale si trasferì colle sue barelle alla cattedrale di s. Pietro di Castello, ricevuto da mg/patriarca e dal capitolo; chiesa che in vece di s. Pietro in Faticano, dovea ne! 1799 servire alla celebrazione àe’ FuneraliNovendialiper lui ! Quindi passato nel propinquo palazzo patriarcale, si trattenne da un’ora nelle stanze di mg.‘ Giovaneili, dopoaveram messo al bacio del piede il suo clero, ed a quello della mano la di lui virtuosa madre d. Giulia Calbo, dimostrando al-1’ illustre figlio la più cordiale dilezione, non che amorevole stima. Dipoi il Papa si recò a visitare la chiesa e il monastero di s. Caterina, complimentato personalmente dalla badessa nipote di Clemente XIII, alla quale e ad altra nipote di quel Pontefice fece benigne dimostrazioni, per la venerazione e per quella naturaleedo-verosagratitudineche giustamente nudri va pel venerando zio già suo promotore insigne, paternamente dando a baciare il piede a tutte le monache. Fatto ritorno al convento de’ss. Gio. e Paolo, nella sa grestia soddisfece ad egual pio desiderio di molte dame in abito nero, come pure le cittadine dell’ordine de’segretari. Verso sera,oltre la consueta benedizione coni partita all’accorrente popolo nel cortile, ad altre porzioni foltissime di esso la die’ nella cavallerizza de’palrizi e sul campo della Pace ov’eransi riunite, recatosi perciò ne’corrispondenli balconi. La sua desideratissima apostolica benedizione, ne detli luoghi la compartì pure altre volle ad influito popolo, insaziabile di sì prezioso favore. Inoltre nella stessa sera ricevè nella sala d’udienza altro considera bile numero di nobiltà veueta, multi ec