da alcuni prelati c (.la’6 nobili deputati del monastero; venne salutato all'ingresso dall’antifona: Eccc. Saccrdos magruis, accompagnata da scelta musica vocale e ¡strumentale. Celebrò la messa, e ascoltò quella d’un cappellano segreto. Ammesse in sagrestia al bacio del piede diverse dame, entrò uel monastero e fu servito col suo corteggio di squisito rinfresco. Die’a baciar il piede alle monache, e la badessa gli offri una mappa di scelti Cori finti, sovrastati da uua rosa d’oro con un brillante nel mezzo e col piede della mappa pur d’ oro in figura di vasetto ben inciso, sul quale era l’arme e la figura di s. Zaccaria in rilievo; il libro superbamente legato delle Drevi notizie della chiesa e monastero di s. Zaccaria; ed un calice ben lavorato e ornato di pietre preziose, di cui fece poi uso il l’apa; che commosso di gradi mento, confortate la badessa e le monache con ac-concie parole e la benedizione , dopo a-ver ammiralo l’elegante e prezioso archivio riordinato dal camaldolese p. ab. Na-chi, partì fra’plausi della gente accorsa e lo strepito di copiosi mastii. Nella mattina della 3." festa di Pasqua,col solito nobile treno, Pio VII si recò alle benedettine di s. Lorenzo, ricevuto dal Cardinal Somaglia, da vari prelati e patrizi veneti: celebrò la messa e indi assistè a quella d’un cappellano segreto, essendo l’apparato della chiesa elegante e decoroso, così la musica. Indi passò alla contigua chiesa di s. Sebastiano, ed ammise in magnifico trono a baciar il piede a moltissime dame e distinte persoue. Entrato nel monastero fu trattato di lauto rinfresco, in uno alla corte. Ricevè la badessa e le monache al bacio del piede, e gradì da quella una specie di palma di scelti fiori fiuti legati con fittuccia d’oro e simile fiocco, colla dichiarazione d’essere un seguo anticipato dell’oblazione che si proponeva fargli il monastero (a Venezia pure le monache sono gentilissime : io ammiro l’accorto e grazioso pensiero uell’ offrire 725 una rosa e una palma, onde sopperire a quelle che il Papa non avea potuto benedire nelle corrispondenti fnnzioui, ricorrenti nella 4:> e nella 6.'1 domenica di Quaresima). A’ 16 si condusse a s. Maria delle Grazie in isola, ricevuto dal nobile Caterino Corner (il quale poi donò al Papa il suo palazzo, detto Corner della Regina, ora luogo del monte dì pietà, per averlo alienato i benemeriti conti Cavanis, a’ (piali in seguito lo die’l’io VII : tutto narrai nel§ XII,n. 1G), dal Papa fatto suo cameriere segreto di spada e cappa (e come tale lo trovo al seguito pontificio nell’andata e ritorno di Pio VII a Padova, il quale distinguendo- lo con particolare benevolenza ed affezione, e per quanto altro dirò poi, mosse il Corner all’atto generoso; inoltre lo trovo nel corteggio del Papa quando partì da Venezia), e da’sacerdoti di quel monastero delle cappucci ne. Orato in chiesa, entrò nel claustro, ove ammise al bacio del piede i nominali e le monache,lasciandole piene di spirituale consolazioue.Nel dì seguente si portò alla chiesa di s. Ci-priauo di Murano, e dopo pregato salì al contiguo collegio de’somaschi, ove ammise con paterna bontà i religiosi, i nobili convittori e i seminaristi.Essendogli presentato il p. m. fr. Pio Giuseppe Gad-di già procuratore generale de’domenica-ni,l’accolse con distinzione, lo confermò vicariogenerale dell’ordine de’predicato-ri,la cui protettoria vacata per morte del predecessore PioVI, l’assunse egli. A’18 recatosi al nobile monastero di s. Maria delle Vergini, fu ricevuto da mg.r Galle-rati-Scotti; fatte preghiere nella chiesa, ricevute in sagrestia molte persone al bacio del piede,altrettanto fece colle monache e parecchie dame nel monastero. Nella stesso giorno accolse ad eguale omaggio e con distinzione il principe Carlo Ferdinando d’Artois duca di Rerry (la cui reai vedova da vari anni soggiorna in Venezia nel proprio palazzo, come notai nel §XIV,u. 3), e con lui si trattenne iu luu-