lo d'argomento n pi il libri storici. A’|6 giugno [«ri venne a Candia Iu flotta francete, composta di i3 galee, >4 vascelli, 4 novi incendiarie e 5o legni minori, ria-niinando la speranza degli assediati. Trovarono i francesi in un miserabile stalo la città, prese da’turebi lutte le fortificazioni esteriori, formate grandi breccie alle mora, e il tutto in manifesto perico- lo di cadere. Iiitanto nel corso di tanti nati avea Francesco Morosini ritardato la presa di Candia, facendo tutto quello ilie »i poteva attendere dalla sua abilità, dalla sua prudenza e dal suo valore. 11 ■ acconto delle geste di tale illustre guerriero colpiva tutta l’Europa d’ ammira-/lune. In così critica e deplorabilesituo-zioue, Candia non doiuaudava nella difesa meno valore, che prudenza, unità d’a-210oc, perfetto accordo ne’comandanti; i bellicosi francesi in vece precipitarono la i vi. Imperocché contro l’opinione del < abitano generale Morosini e del marchese ili Muiithi un o Mambrun, non vollero peider tempo a fare una sortita ne’slanci ■lei loro naturale impeto. Pertanto la notte precedente il ?5 giugno, allo spuntar ilell'alb»,usciti dalla piazzatoti indicibile udore si spinsero contro le nemiche trincee, superando l’una e poi l’altra. Tale terrore entrò ne’lurchi che rovesciati iu « -■ni parte non leunero più fermo, e già arrivalo il grosso de’francesi alle loro batterie, faceva apparire facile la vittoria , quando giunti al deposito delle polveri, prou fuoco due barili di esse aU’iinprov-viso, e saltati ben 3o francesi, bastò questo perchè lutti gli altri, credendo minali que’ siti, compresi da panico timore, '•paventali e disordinati fuggirono verso la piazza, seuza che gli ulliziah li potes-■cio ritenere. Allora i turchi, ripreso co-i ’'Sgio, si scagliarono addosso a’francesi, inseguendoli sino alle porte dello citlà. Si vuole che nel conflitto perissero t5oo turchi. Cerio è chi vi lasciò la vita il duca di beaufort, senza sapersene il modo, ne clic fosse avvenuto del suo cadavc- 539 re, benché si disse che i giannizzeri presentassero fra l’ii 11re anche la di lui tevta ni visir, come monumento di loro vittoria. Vi morirono ptiretìo bravi gentiluomini francesi, 54 ufliziah riformati, e alcune centinaia di soldati. Il duca di ¡Va-vailles avvilito da questa vergognosa disfatta, malgrado le preghiere del Moro-sini, imbarcate il resto di sue genti, a’20 agosto fece vela per Francia, seguendolo non poca gente del veneto presidio, a discapito della piazza. Anzi il duca, trovato in viaggio il signore di lleaufont o bellu-fuiile,coine lochiama il Muratori, che di Francia couduceva altri t5oo fanti, nou giovò a ferumre i suoi passi ; contegno che in Francia fu altamente biasimato, con divieto di presentarsi a cùrie, ed e-gli si scusava di non esser stato seconda- lo dal Morosini, altrimenti in quel giorno Candia sarebbesi liberata dull’usscdio. S’incolpò pure il Morosini di segrete intelligenze per pacificarsi co’turchi, o per gelosia che da uu fatto potesse venirne gloria a’soli francesi. Si vuole scusare il Na-vnilles, per aver conosciuto l’impossibili-là di fare ulteriore resistenza alle miriadi succedetesi de’lurchi. Erutto già pervenute a’3 loglio a Caudia, scrive Muratori, le suddette galee uusiliurie del Papa e altri principi,in uumerodi 27,comandate dal bali Vincenzo Rospigliosi nipote del Papa. Eluvi già pur giunto u’22 giugno il duca della Mirandola colle milizie pontificie di terra e del duca di Moderni, le quali ultime però ridotte a soli 700 uomini pe’disagi putiti nel viaggio. Ma infieriti sempre più i turchi, inolliplicurouo le offese e gli ussalti, di modo che ormai era disperata la sorte della misera città, essendo circondata da 40,000 di loro. Fu perciò stabilito di convenire a onorevoli; pace, per salvare iu lutilo naufragio il più che si potesse. Il llospigliosi scoi gettilo inulile la difesa, giudicò a’ 21) agosto ili far vela pel Mediterraneo. Uopo di che, nel gioì uo seguente (oa’4 settembre), vedendosi gli assediati seuza risorse c de-