718 roe ministro di Francesco II presso la s. Sede, vi fece il suo ingresso alcuni giorni dopo, cioè a’ 12 dicembre), o 35 secondo le note pubblicate dal cav. Artaud, Storia di Pio PII, 1.1, p. 57, e dal cav. Mulinelli (l’Artaùd enumerò46cardina-]i viventi, perchè vicomprese l’arcivesco-vodi Strigonia Bathyan,maegli era morto a’22 settembre 17Q9, come leggo nelle ufficiali Notizie di Roma del 1801 a p. 27). Io nel voi. XXI, p. 238 (numero sbagliato nel voi. LUI, p. 116, nel citarlo, leggendosi 228), e più legalmente essendomene confermato dagli atti stampati del Papa, riprodussi l’identifica nota de’cardinali allora viventi, servita nel conclave di Venezia, dalla quale risulta ch’erano 4$ in tutti, gli altri 10 non in-terveuendoperchè impediti dadiverse circostanze politichesi età, di salute.dilon-tananza. Pretendeva di entrarvi Antici, che avea rinunziato la Porpora, ma non, fu ammesso. Si trovarono dunqueriuniti in conclave i cardinali Albani decano, York, A nlonelli, Valenti, Caraffa (già nunzio di Venezia), Zelada, Caleagnini, Mat-tei, Archetti, Giuseppe Doria, Livizzani, Borgia, Caprara, Vincenti, Maury, Pi-gnattelli, Roverella, Somaglia , Antonio Doria, Braschi (nipotedi Pio V), Carati-dini, Flangini (veneziano, poi patriarca patrio), Rinuccini.Honorati (già nunziodi Venezia), Giovannetti camaldolese, Ger-dil barnabita, Martiuiana, Hertzan, Bel -lisomi, Chiaramonti (vescovo d'Imola e poi Papa, che già abbate cassinese, non trovando alloggio tra’tuoi in s. Giorgio, quando nell’ ottobre giunse in Venezia prima del conclave , abitò nel convento de’ss. Gio. e Paolo), Lorenzana , Busca, Dugnani, Bussi de Pretis, Ruffo. Non voglio tacerei cognomi de’10 card ¡tía I i, che non si recarono al conclave di Venezia: Sentmanal, Mendoza, Gallo, Rochefou-cnulil,Roban, La val-Monlmorency,Fran-keberg, Migazzi, Ranuzzi, Capece Zurlo. Notò il Pistoiesi nella l ila tli Pio VII, che meulre i cardinali erano in conclave, mercè la vigilanza del governo, si scoprì un’iniqua congiura tramata dalla famiglia Ottolini, il cui capo era ex rappresentante di Bergamo, subito dissipata con tradurlo nel castello di s. Andrea. Altro avvenimento funesto accadde nella notte de’9 gennaio 1800 nel pubblico palazzo del collegio de’medici, che incenerì l’archivio e la vasta biblioteca, oltre tutte le suppellettili,non rimanendovi che le mura. Nella biografia del Papa che vi fu e-letto, fra le cose che narrai come procedettero gli eminenti elettori alla grande opera, dopo il discorso del Cardinal decano, poi stampato in Venezia e Roma, che rammentai pure nel voi. XC, p. 21, solamente qui occorre far menzione, che pel papato Bellisomi di Pavia per quasi due mesi ebbe 22 voti, de’24 necessari ; che Mattel non prevalse per essere tenuto debole nel doversi donoandareall’impera-tore (il cui ministro Cardinal Hertzan ne promuoveva l’esaltazione) la restituzione delle 3 legazioni che avea occupate, e per altro; che il dottissimo Gerdil ebbe l'e-sclusiva (di questa ne riparlai a Sagro Collegio) dal cardinale Hertzan innoine dell’imperatore; che stava per effettuarsi l’elezione del Bellisomi,quando l'Hei lzan fece osservare inopportunameute e contro affatto la libertà dell’elezione del Vicario di Cristo, che il conclave trovandosi ¡11 una città dell’imperatore, sarebbe conveniente fargliene prima conoscere la scelta, per un corriere , anco per essere nato suo suddito; che trascorso un mese senza risposta, gli animi raffreddatisi, anco per la lunghezza della sede vacante in tempi così difficili, rivolsero i loro voti al Cardinal Chiaramonti, e la sera de 12 inarzoiSoo tutti furono d’accordo a suo favore, colla condizione che l’atto si effettuasse la mattina de’i4, benché l’elezione couclusa si sparse per Venezia nel dì precedente. Nel riferirne il modo, riportai l'assertodall’egregiodiplomatico e storico (che anco e più solennemente dopo morto affettuosamente celebrai nel