8oo li cogli occhi propri, confessano canili-ilamenle essere tanto mutato tra noi (dice il corrispondente ilei Lombardo-Veneto a detta Civiltà)lo spirito pubblico, che non rimane più se non che qualche rara ed impotente favilla dell'incendio del 1848. L’opera del rinsavimento non è certo pienamente compita, nia va ogni giorno perfezionandosi. Clemenza e perdono generale,assoluta dimenticanza del passato, saggia amministrazione, provvide leggi, rispetto alle legittime tradizioni della nazionale grandezza, tendenza a riunire nel bene tutte le classi sociali all’ombra del principato, tutte le carriere aperte all’ingegno accompagnato dalla lealtà del carattere e dalla eminenza del merito, libertà amplissima e buon mercato ili comunicazioni neH’interno e coll’esterno, sono benefizi che i popoli apprezzano e riconoscono. Aggiungete nell’arciduca una mente perspicace e vogliosa del bene, una volontà determinata, un cuore veramente benefico, ed intenderete il perchè del nuovo indirizzo dell’opinione pubblica. Alcuni giornali nostri e forestieri indirettamente o direttamente censurano il governatore arciduca per avere introdotto nella sua corte un lusso ch’essi dicono eccessivo. Ma è da notare, anzi tutto, che egli ha dallosta-to la somma d’ un milione duecento mila lire all’anno da spendere: inoltre egli è assai ricco del proprio, e può quindi, senza inconvenienti, mantenere la sua corte in un lustro veramente reale. La sua generosità poi e la sua splendidezza non possono che giovare alle arti ed all’industria nazionale, sia direttamente, sia col-l’eccitamentocomunicato da quell’esempio alla classe nobile e signorile. 1 danni cagionati tra noi dalla rivoluzione alle arti ed alle lettere sono incredibili .... Dopo 1 o lunghi anni di miseriee di stenti, le arti e le lettere hanno d’uopo d’u-na mano forte e generosa che le sollevi e le rianimi. La strada ferrata da Milano a Venezia, dopo 22 anni, è finalmente compita, essendo stata aperta sin dal 13 ottobre. L’arciduca è partito da parecchi dì per Venezia in compagnia dell’arciduchessa sua sposa.Egli vuole acquistarsi 1’ amore de’suoi amministrati, per ot-tenere il quale intento non lascia sfuggi, re veruna occasione favorevole”. Infatti, tosto se ne giovò. Imperocché recatosi l’arciduca governatore nel 1858 a Vienna, ne’3 mesi del suo soggiorno presso l’imperatore fratello, a seconda della sua ingiunzione allorché gli affidò il governo del regno Lombardo-Veneto,di riconoscere i bisogni del paese in tuttociò die ne concerne il progresso intellettuale e materiale, e di prendere a tempo validamente l’iniziativa rispetto a’ provvedimenti alti a soddisfarvi, espose gli studi fatti ed i bisogni. Avendo l’arciduca consultato le congregazioni del regno , esaminò poi egli stesso lo stato dell’ammini-strazioue, scoperse abusi, conobbe bisogni, pensò a riforme, e dopo un anno di ponderazione, recò egli stesso al monarca le sue proposte per il bene del suo popolo. Indi, dopo esame, l’imperatore a’ 16 luglio i858ordinòquelle molte importanti disposizioni e miglioramenti amministrativi, che raccontai superiormente ai propri luoghi, sia sulla giusta proporzione di perequazione sull’imposta prediale nel regno Lombardo-Veneto, sia per la riforma dell’accademie, per dare un più sicuro indirizzo e una più vigorosa vitalità alle arti del disegno,fulgidissima gloria d’Italia, sia in vantaggio ile’medici condotti, sia per facilitazioni negli obblighi di coscrizione, sia per animare I opere grandiose in corso, compimento della rete di ferrovia, la copia d’acqua potabile in Venezia,e quanto altro contieoe l’ammirabile circolare dell’arciduca governatore del regno, precipuamente a vantaggio delle due capitali Milanoe Venezia, la i.* ricco centro di un’operosità intellettuale e praticala 2/ bella di arti e monumenti, come città commerciale e marittima, onde prosperino vieppiù ni!