, -i. per U loro arroganza, andasse tul-(«Ha Iota alta, etl esigesse l’esecu-,.** «Wta pace d'Asli, non volendo di-„ ,„pcf sospetto di rimanere esposto „W uiirtlr spagnuole. Paolo V per pa-«tossii lattò per nonno straordinario a » « «I duca Alessandro Ludotisi, poi t e PapaGregorio X V, ina inulil-Mie, cade neU’aulunitoi6i6 ti tenne J , «*ta guerra. Il duca di Satoia si coirti «'trartiani, ed ateodo sofferto una nM, per guadagnar tempo ricorse al dtttnulo cardinale e all'amba-r* di Francia, per inuoiere propo-i di pace al governatore, il quale ulisliwi ti prestò orecchio, stanco da' 609 foinchi e per credere di aterlo ■UUmIo. lalaolo gli affari del duca pre-piega, e ricetè da tenenani ! di denaro e promesse di 'i.a«a ducati al mese durante la guer-«• 1 a («Ma tale, che egli cominciò con «>tafc|i a ricusare l’onoretoli couduio-*> prepostegli, • quando intese scemalo mulo spaglinolo per malattie, [tarlò *• laaaa più alto, ed il Piemonte restò •«••tasto da’nemici, tranne il presidio Ai Cetwaao. La guerra de’ teneri «ni •ffc ambiaci, a Sei ma Muratori,che con • ••ai senta Calli notabili. Benù riuscì a’ **••**a 10 matio 1 GìG d’impossessarsi ^ Wlma di Mastheniza, e poi di So-•àiv aulo degli utcoccbi-Airinconlro ***•• *lU# austriaci d’occupar eoo f**da Poateha da’tenetiani, fron-*•* *»U llluia sul torrente Fella, che al *»w*eta le loro terre dalle austria-W PooleU da un ponte, là del fiume dteetasi Imperia- - '“'lina, e quella di qua Ponleba -*****• 00« lardò il prottedilore cal conte Francesco Marti»cn 1“d luogo, e poscia ad aixbe Ponleba Austriaca eoo ,0*• «erosati« « robe di molto talo-**T ” " lrotatane Pieseto pure 1 ve-liL '^0lrUo> l**ogo d'importanza oel- aT?“ nT> dcli’ltonui, con f. II. 481 ¡strage d’alcune centinaia di austriaci, e poi ben lo fortificarono. Ma mentre il corso generale Giustiniani disegnava passare l’Isonio per assalire Gorizia, verso Lu-cinit restò ucciso da una palla di moschetto. Il senato gli fece celebrare onorevoli esequie in ts. Gio. e Paolo, ed assegnò annue pensioni alla vedova e «‘figli. In questo tempo ditenne, in di lui sostituzione, governatore generale deU’armi veneted. Giovanni de Medici figlio naturale di Cosimo I granduca di Toscana, ch’erasi acquistato gran nome nelle guerre di Francia « d'Lngheria. Procedendo lentamente la guerra de' veneziani contro gli austrìaci, altra ne fu suscitata lo* ro per mare da d. Pietro Toledo Tellex y Giron duca d'Otsuna viceré di Naftoli. Nemicodichiarato del noine veneziano, ed insieme voglioso di dar braccio alla casa d’Austria, fece un bell'armamento da galeoni, e l’inviò nell’ Adriatico sotto il comando di Francesco Riviera, per fare uoa diversione allearmi tenete. Immantinente ancora la repubblica unì 18 galee sottili, a galeazze e 7 galeoni, e spintele 10 mare fece in fretta ritirare il Riviera a Brinditi. Fu allora die gli utcoochi a-nimati dal motimento de’iiapolctani u-teirono con assaissimo barche in mare e presero quanti legni mercantili ebbero la disavventura di cader nelle loro mani, giungendo coloro a far preda sino sui lidi di Venezia. Ma piii che mai ostinalo 11 duca d’Ossuua in quest'impresa, a forza di nuoti aggrati egalielle raclunatoas-sai denaro, accrebbe tilTallaincnte la sua (lolla che giunse ad a ter 33 galee e 19 galeoni, lutti ben armati di soldatesdie veterane, « inoltre di .*,000 combattenti. Ne fu generale d. Pietro di Leva,« pare colla segreta mira d* occupate la stessa città di Venetia. Certo è die i veneti da saggi 000 lasciarono di far tosto le dovute provvisioni con accrescere di forti-ficai ioni c di guardie le bocche delle Lagune, dando perciò l'armi a lutto il popolo. Il capitano gr nenie Gin. Giacomo 3i