gioviale vivere de’veneziani, che qua e là ha appena toccato, del molto che ho letto oc’ loro storici antichi e odierni, portò di conseguenza, che talvolta non pochi del clero, in mezzo a tanti fomiti, si abbandonarono a riprovevoli disordini, e così diversi de’molti monasteri di monache, come rilevai nel § X e altrove, principalmente nella lagnmata epoca del pernicioso, ostinalo e lungo scisma, che ila per tutta rallentò la disciplina ecclesiastica e la osservanza religiosa. Quindi nou è da meravigliare, se lo storico ab. Cappelletti racconta, come in que’deplorabdi tempi taluni ecclesiastici travestiti in abito secolare si abbandonarono ad ogni genere di misfatti, e poi colti dalla civile giustizia,cercavano di soltrarsenecoH'accani-parc il privilegio dell'immunità ecclesiastica; e come vi pose freno il già loro vescovo e concittadino Gregorio XII, con lettera de’iH maggio l4°7» di cui riporta il seguente brano. » Quod si ipiis eie-ricus deinceps infra ordinem subdioco-natus consislens tempore crimini« nou do-ferebat habilum et tonsurali) per meti-sem ante immediate crimencommissum, si ve deprebensusfuerilsiiiehabilu et tonsura clericali , ipso facto, et quod post crimen commissum , feceril se insiguiri prima tonsura, et ex lune non portaverit continuo habitum et tonsurali), ila quod non appareal elei ìcuì, sin t omni privilegio clericali privatoci forosaeculari »ubjectl”. Terminò i suoi giorni il vescovobeinbou’6 settembre i 4 ■ 0, lasciando onorevole memoria di somma pietà e di molto sapere.— Gli sconcerti della Chiesa roiuunn, per lo scisma avignonese e per le sue sciagurate conseguenze, che l’agitavano, raccontate in breve ne’n.ii6, 17 e 18 del § XIX, tennero lungamente vedova di pastore la sede castellana, finché Papa Martino V,e letto l’i 1 novembre «4*7« tosto approvò il candidato dal senato stabilito sin dal gennaio dello stesso anno, per 5o.° vescovo,nel nobile veneto 1Marrolli Landò, la cui memoria è nella cappella d’O- 83 1 gnissanti della basilica di s. Pietro, l’unica superstite dell’antica cattedrale, e da lui edificata. Verso la medesima chiesa fu geueroso d’ altre munificenze pel restaurato tetto, fondazione di due cappel* Ionie, donativi d’arredi sagri ec. Premuroso della disciplina ecclesiasticu e della riforma de’costumi del clero, celebrò il sinodo, in cui decretò utilissime costituzioni , e celebrato per altre virtù morì prima de’16 gennaio 1426. — Verso il luglio cessò la sede vacante colla traslazione dall'arcivescovato di Creta, del veneziano Pietro IV Donato 51 ° vescovo, mentre era governatore di Perugia, ove restò a comporre i dissidi! dell'Umbria; laonde, e per essere stato trasferito a Padova circa il luglioi4i8, non venne mai alla sua residenza. — A 5a.° vescovo fu promosso a’ 16 luglio 14^8 fr. Francesco III Mali/nero, già abbate di s. Cipriano di Murano, e allora arcivescovo di Spulatilo, indi l’i 1 maggioi433 passóni vescovato di Vicenza a istanza di quel capitolo.— In lai mese Eugenio IV veneto dichiarò 53.° vescovo di Castello, e fu l’ultimo, il concittadino s. Lorenzo II Gin-stimarli, delle cui splendide virtù e santità di vita, parlai nella biografia, in vari luoghi del presente articolo, e nel n. a5, § XVIII, siccome zelante ed esemplare priorede’cauonici regolari di s.Gior-gio in Alga da altri e può dirsi anche da lui fondati, per l’incremento ch’egli die' alla congregazione. L’encomiate doli e la sun dottrina gli meritarono la patria cattedra, ch'egli lece di tutto per ricusare, onzi vi oppose resistenza la stessa sua famiglia claustrale; ma nulla valse a distogliere il Papa, che vi avea appartenuto, dalla sua deliberazione. N'è luminosa testimonianza il carteggio di' ebbe luogo su tale argomento tra Eugenio IV, il santo ed i canonici d'Alga, riportato dall’U-ghelli e più intero dall'ab. Cappelletti. Il quale dice : di quanto encomio fossero queste lettere alle virtù e al merito del piissimo candidato, si palesano da se; di