84 fcreuze si concluse: Che T imperatore riconoscerebbe Alessandro 111 come legittimo Pontefice, non molesterebbe quelli che ne avevano sostenute le parti, e rinunzierebbe allo scisma dell’ antipapa Calisto III (di cui anche nel voi. LXXXIII, p. i36); e quanto alle controversie colla lega lombarda, formerebbero queste soggetto di particolari trattative^ ben incamminar le quali il Papa stesso sarebbesi recato nelle parti di Lombardia, per dare colla sua mediazione maggior vigore e più sollecito effetto. Disponevasi quindi il Papa a partire alla volta di Ravenua odi Bologna, ma tuttavia prima di lasciare Anagni mandò Umboldo vescovo d’Ostia [e Felle tri, cioè Ubaldo Allucingoli Cardinal decano del sagro collegio, che gli successe col nome di Lucio III) e Rainero (Raniero da Pavia) cardinale diacono di s. Giorgio in Velabro, per ottenerne carta di guarentigia e salvacondotto. Trovarono Federico I a Modena, e da lui onorevolmente accolti, ebbero la domandata carta, giurata sopra i ss. Evangeli in nome suo da Corrado figlio del marchese di Monferrato e da’ principi che seco erano, secondo il promesso dagli ambascia -tori in Anagni. Allora Alessandro III parti da Anagni (a’ 6 dicembre 1176 vuole Fellone) e scelta per maggior sicurezza, per non attraversare le terre occupate dalle parti belligeranti, la via di mare, decise per questa trasferirsi a Venezia, e di là al luogo del congresso. Si fece precedere da 6 cardinali (per terra da Siponto a Bologna, per ragguagliare e accertare di sua venuta l’imperatore e i lombardi: il che inteso dall’antipapa Calisto III, residente in Viterbo, senza a lui farsi partecipazione della concordia che andavasi a stabilire, co’suoi ne sentì amarissimo cordoglio), che si presentarono all’ imperatore a Ravenna; ed egli intanto pervenuto a Benevento nel dicembre 1176, vi dimorò dalla festa di Natale, a quella dell’Epifa- nia del 1177 (il Borgia nelle Memorie storiche eli Benevento, dice che ivi s’imbarcò nelle galere preparategli da Guglielmo li re di Sicilia). Di là continuò il viaggio per Troia, Foggia e Siponto, ove trovavasi il 25. Toccò il Monte Gargano e fu a Vasto j ma continuando burrascoso il tempo, non potè imbarcarsi nel mare Adriatico sulle galere siciliane destinate a riceverlo e fargli onore, se non a’9 marzo i.° giorno di quaresima (Guglielmo li provvide le 7 o 1 1 galere cariche di vittovaglie e armi, oltre altri navigli accresciuti a maggior decoro del Pontefice, e con cavalli bianchi ; ed egualmente per onorevolezza del Papa gli diè per accompagnamento nel viaggio due persone principali del regno, cioè Romualdo arcivescovo di Salerno, e Ruggero coute d’An-dria e gran contestabile. Alessandro III dopo essere rimasto in Vasto diversi giorni, ove con pena seppe la defezione della lega lombarda e l’unione all’imperatore di Cremona e Tortona, con gran risentimento de’lombardi, e dopo avere per tempo celebrato messa e fatta la funzione delle Ceneri, s’imbarcò con tutto l’accompagnamento. Nel i.° giorno della navigazione soffri furiosa tempesta, e coll’aiuto de’ss. Pietro e Paolo potè approdare co’cardinali iu 10 galere all'isola Polacrosa, tutti stanchi pel patito disagio: tranquillato il mare, nella notte si continuò il viaggio, precedendo la galea del Papa con grande luminaria. Erano inoltre col Papa i cardinali Manfredo vescovo di Palestrina de’conti di Teuto-naria,Giovanni del titolo di s. Anastasia, Bosone del titolo di s. Pudenziana, Ciu-tio diacono di s. Adriano e Ugoue diacono di s. Eustachio), la susseguente domenica giungendo a Zara. Il giorno 23 dello stesso marzo, dopo visitate le varie isole della Dalmazia, il Papa, co’cardinali e gli altri,arrivò a s. Nicolò del Lido, ove fu ricevuto con tutte le distinzioni dovute al suo grado, dal figlio del doge e da’principali della città usciti ad iu-