Alberti. Il scrnscliiere si portò noi mar-,o all’assedio di Chielafà , dopo aver furto i mainotli a cui era stata commes-|a guardia di vari posti difficili. Giacomo Cornaro generale delle 3 isole, vi accorse in aiuto dal Zante con 5 navi, c Lorenzo Veniero Pitto di nuovo capitali,.straordinario delle navi, avendo ceduta la carica di provveditore in quella forno« a Marino Grilli, v’introdusse dalle tue navi alcune milizie. Tuttociò non salibile bastalo, se il generai Morosini non »i accorreva, e mentre avanzava, tosto il terascliiere colla fuga notturna si sottratte dal pericolo, lasciando trincee, arigliene e campo a’veneti, e così liberando la Maina dalla paura di sue armi. Si unirono poco dopo i legni ausiliari all’armata, che accostandosi a’ castelli di Le-[>mto, come per farne il couquislo, piegò a un tratto verso Navarino, dove si dMrcaroiio le genti sotto la condotta di Ottone Guglielnioconte di Kònigsinarck t non comediceilBrusonidiChinismarc, nuovo generale di terra concesso a’vene-liani da Carlo XI re di Svezia, non facendo in tempo i turchi ad impedirlo. Na-«arino¿città marittima diMorea,con por- lo vailo e capacissimo,alla cui bocca s’al-uno due scogli e ciascuno con fortezza, 'Icnominati Navarino vecchio e Navarino nuovo. III.0 ad assalirsi fu il vecchio, che «i arrese dopo due giorni, la cui guar-mgione di 4oo turchi volle esser trasporti!» in Alessandria, per evitare il castigo di loro viltà. Vi si trovarono deutro 43 pezzi di bronzo, e Pietro Grioni vi fu posto a provveditore. ludi il Morosini rivoltoti a Navarino nuovo, di difficile e-'pugnazione, col beneficio della notte oe '•ccupit i| porto, pe’primi entrandovi Giovanni Pizzamano e Francesco Donato so-pracomiti di galee, quando fu preso per capitolazione a’i4 giugno, dopo sconfitta data al sera schiere, ch’eravi accorso a Stenderlo, colla morte di 5oo turchi e ^ perdita del campo, ricco di 5oo padi-gli°ni, fra’quali quello del scraschicrc, so- 549 vrastato da 7 cupole, che occupava 3oo passi in giro; e tuttociò pel ben diretto comando del generai Kònigsmarck e del marchese diCorbon : dalla fortezza ne u-scirono 3,000 persone con Sefer pascià,lasciandovi 53 pezzi di bronzo. Pietro Ba-sadonna vi fu posto a provveditore straordinario e per ordinario Stefano Lippoma-no. Il prode Morosini ordinò quindi l’attacco di Modone, con buon porto guardato da piccolo forte, e ben munito castello: tutte queste difese non poterono sottrarla dalle rovineprodotte ueH’inter-no dalle bombe, nell’esterno dall’artiglie-rie, e che dopo l’assedio d’ alcuni giorni si rendesse a 7 luglio, colle stesse condizioni di Navarino. La guarnigione che ne uscìeradit,ooosoldati,a’quali si aggiunsero altri 3,ooo turchi de’due sessi. Rimasero nella fortezza gì pezzi di bronzo, e n’ ebbe il governo Filippo Paruta. Poscia si andò nll’impresa di Napoli di Romania, capitale della Morea, dove seguì senza opposizione lo sbarco, difesa da castello assai forte, da numeroso e coraggioso presidio, mentre iu Argo eravi il sera-schiere per aiutarla. Assalito questi da 2,000 cristiani, fuggì a Corinto.Ma il pa-sciàMustafa, prode difensore della piazza, resisteva a più di 5oo bombe che quotidianamente lo visitavano, seppellendo i suoi abitanti sotto le case. Ritornò il se-raschiere, pel soccorso ricevuto da Negro-ponte di 3,ooo soldati,ed il caldo eie malattie mieteva capitani e soldati tra’veneti; perdite rinfrancate da navi cariche di uomini e munizioni spedite da Venezia. Si avanzò il seraschiere con 10,000 turchi, con orribili grida a’29 agosto, ma dopo 3 ore di sanguinoso contrasto, perde tra morti e feriti i,4oo de’suoi, nella sconfitta primeggiando Faustino da Riva , il principe di Bruinwicked il Turena. Poste le teste de’turchi su picche, intimoriti gli assediati, pattuirono la resa salve le vite. Ne uscirono 4>°°o turchi, de’quali 1,200 formavano la guarnigione. Restarono nella piazza 2,000 greci, c 4°o